“Fino ai 10 anni ero magrolina, poi ho iniziato ad ingrassare tantissimo. Mi sono sempre un po’ giustificata, poi ad un certo punto ho smesso di cercare una motivazione.
Da lì l’atteggiamento di tutte le persone che conoscevo è completamente cambiato ma non capivo perché, ero sempre io”, così ha rivelato commossa questa mattina a Storie Italiane con Eleonora Daniele su Rai1, Emanuela Tittocchia, attrice e conduttrice televisiva.
“Ero l’Emanuela di prima, avevo solo qualche chilo in più. Poi tanta cattiveria, nomi come ‘cicciabomba’, ‘grassa’, di tutto”, ha raccontato ripercorrendo i primi episodi di bullismo, “Avevo un’amica a cui tenevo molto, Silvia. Era magra e alta, ci chiamavano Stanlio ed Ollio, un duo che faceva ridere ma a me faceva piangere. Ho allontanato questa ragazza senza dirle niente”.
E ancora: “Io mi difendevo abbastanza, qualche sberla l’ho tirata a quelli che mi offendevano, mi sembrava di difendermi ed essere forte. Le parole che ho più impresse e che più mi hanno fatto male non erano quelle dei bambini, ma dei grandi, amici dei miei genitori o dei parenti che venivano a casa e pensando che non sentissi dicevano a mia mamma ‘la devi far dimagrire’. Io ero cicciotella, ma non sorda, ero tanto sensibile”. Dagli episodi di bullismo, è arrivata l’anoressia: “Ad un certo punto ho iniziato a non mangiare niente, non mi vedevo mai abbastanza magra, ma quello che scattava ed è incredibile è che più non mangiavo, più mi sentivo invincibile. Mi era sparito il ciclo mestruale e ad un certo punto sono crollata sul letto, non avevo più la possibilità di muovermi”.
“All’inizio degli anni ‘90 la parola anoressia non esisteva, i miei genitori sono persone molto semplici, non avevano compreso me. Anche per protezione si sono messi contro e non mi hanno mai assecondato e questa è stata la mia fortuna. Anche quando i parenti e amici dicevano a mia madre che ero ingrassata, lei non ha mai risposto”, ha concluso.