Ci vorranno 120 anni per arrivare alla parità di genere secondo le stime del Global Gender Gap Report 2025 del World Economic Forum, che ogni anno misura i progressi fatti dalle donne su quattro fronti: economia, istruzione, salute e politica.
É vero che l’Europa guida la classifica mondiale, con l’Islanda saldamente in testa, ma il nostro Paese è solo all’85° posto. Un primo passo avanti per l’Italia in direzione della parità di genere è la certificazione UNI/PdR 125:2022 cioè la Certificazione di genere che a tre anni dalla pubblicazione, ha visto l’adesione di 8.100 imprese, tra cui anche le cantine di Donatella Cinelli Colombini, le prime in Italia con un organico interamente femminile.CRESCITA DEL PIL DELL’8% SE RIDURREMO LE DISUGUAGLIANZE TRA UOMINI E DONNE
Secondo il Fondo monetario internazionale, la riduzione delle disuguaglianze nel lavoro fra uomini e donne potrebbe contribuire alla crescita del Pil dell’8% nelle economie emergenti e in via di sviluppo, ma la strada è ancora lunga. Infatti secondo l’indagine Icils (International Computer and Information Literacy Studio), le competenze digitali delle tredicenni italiane raggiungono un punteggio di 500, contro 482 dei coetanei maschi.
DARYA MAJIDI LA “PRIMA DONNA 4.0"
C’è chi sta facendo molto per migliorare la situazione: è una donna straordinaria e visionaria, coraggiosa e determinata, un’imprenditrice italo iraniana che da anni si batte per accrescere le competenze sull’Intelligenza Artificiale delle donne: Darya Majidi è la Donna 4.0, autrice del libro Donne 4.0, che crede nel digitale come mezzo per accelerare il cammino verso la parità fra i generi ed è, anche per questo motivo, che la giuria del Premio Casato Prime Donne l’ha scelta come vincitrice dell’edizione 2025, dedicata proprio all’Intelligenza Artificiale. "È necessario lottare contro il pregiudizio non ci sono handicap genetici, i laureandi in tecnologie digitali legate alla comunicazione all’80% sono uomini e solo il 13.7% delle startup innovative è guidato da donne. Praticamente queste si arrendono prima ancora di provarci, e per il futuro, senza competenze sull’AI, il genere femminile è destinato a rimanere un passo indietro nelle retribuzioni e nei ruoli professionali. Pertanto è indispensabile lavorare sull’’empowerment digitale femminile per raggiungere la parità di genere”.
Con questa finalità ha altresì organizzato AIxGirls, un tech camp di una settimana a Volterra per le studentesse della quarta superiore, che affronta non solo le conoscenze e competenze AI, ma anche gli aspetti etici e legali per dare consapevolezza alle ragazze dei benefici ed opportunità di queste tecnologie. “Ridurre il gender gap non è più solo una questione di giustizia sociale ma una leva strategica per la crescita, la competitività e l’innovazione oltreché un antidoto al declino demografico, come spiega Darya Majidi sostenendo che “è durante la maternità che l’IA potrebbe giocare un ruolo decisivo” e aprendo di fatto un nuovo scenario di opportunità per le donne e le nazioni.
Presidente dal 2024 del Comitato italiano di UN Women, l’Ente delle Nazioni Unite per l’Empowerment Femminile, e massima esperta nazionale sulla diffusione delle competenze dell’Intelligenza Artificiale per contrastare il Gender Gap, nonché pioniera della prima spin off sull’applicazione dell’IA alla neurologia creata da una donna e imprenditrice nell’ambito della consulenza strategica e di formazione di digital transformation, Darya Majidi è stata recentemente selezionata da Linkedin fra le 200 Top voice mondiali sull'Intelligenza Artificiale e in tale lista figura come l’unica donna italiana.
PREMIATI ECCELLENTI: LORETI E DELL’OREFICE
Un profilo quindi, che si sposa pienamente con i principi del Premio Casato Prime Donne, giunto quest’anno alla sua XXIV° edizione e che annovera, oltre a lei, altri premiati eccellenti. A partire da due professionisti del giornalismo che abbiano dato un fattivo contributo alla divulgazione di Montalcino, del suo territorio e dei suoi vini, come Lara Loreti con il Premio “Io e Montalcino” per l’articolo intitolato “Brunello di Montalcino: 5 cantine da non perdere”, ovvero un affresco del Brunello con i suoi luoghi, storie e personaggi raccontati con un avvincente storytelling - pubblicato ne “Il Gusto” de “La Repubblica”. E Giorgio Dell’Orefice, vincitore del Premio Consorzio Brunello di Montalcino per gli articoli “Toscana: la produzione di Rosso di Montalcino punta al raddoppio”, “Benvenuto Brunello in Florida, Texas e Virginia: + 19% nelle vendite” pubblicati ne “Il Sole 24 ore”; interessante panoramica sui dati di una realtà produttiva e commerciale di eccellenza come quella dei vini di Montalcino.
GIOVANI TALENTI PER L’INCUBATORE DEL PREMIO CASATO PRIME DONNE
Talenti affermati ma anche giovani talenti dell’incubatore del Premio Casato Prime Donne, finalizzato a stimolare giovani capaci di diventare esempi virtuosi. Protagonisti, quest’anno, gli studenti della classe 4° del Liceo Linguistico Lambruschini di Montalcino. Ma soprattutto gli studenti del corso di alta formazione in pasticceria di Scuola Tessieri – Atelier delle Arti Culinarie che hanno realizzato la torta “Tierra” per la Prima Donna 2025, Giulia Lapenta del Liceo Artistico Duccio di Buoninsegna di Siena autrice dell’opera “Ciclo infinito - Endless cycle” che accompagna la dedica di Darya Majidi “Con Competenze, Cuore e Coraggio, le donne creeranno un mondo migliore”. Ed ancora Camilla Radaelli, Martine Monciatti e Maria Ludovica Vippolis studentesse del LAO Le Arti Orafe Jewellery School di Firenze, autrici di alcuni esemplari di gioielli ispirati al tema dell’Intelligenza Artificiale.
Per loro, la cerimonia di premiazione è fissata per la mattina di sabato 13 settembre alle 10,30 nella Chiesa di Sant’Agostino a Montalcino, con la giornata che proseguirà poi in modo solenne alla Fattoria del Colle di Trequanda (Si).
IL PREMIO CASATO PRIME DONNE
Il Premio Casato Prime Donne nasce nel 1999 grazie alla giornalista RAI Ilda Bartoloni che ridisegnò il Premio Barbi Colombini creato 18 anni prima da Francesca Colombini. Il cuore della nuova iniziativa è la scelta di una “Prime Donna”, una personalità capace di essere di esempio e di stimolo all’universo femminile nel suo cammino verso la parità di genere. Nei suoi primi 25 anni di vita il Premio Casato Prime Donne ha contribuito alla fama di Montalcino valorizzando i migliori articoli, servizi radiotelevisivi e scatti fotografici sul territorio, le persone e soprattutto il Brunello. Dopo l’interruzione causata dal Covid, il Premio ha inaugurato un incubatore di talenti giovanili finalizzato a stimolare studenti di grandi capacità affinché siano di stimolo alla comunità in cui vivono e operano.
Il Premio fa parte di un progetto più articolato che comprende la cantina Casato Prime Donne, prima in Italia con un organico interamente femminile, il Brunello Prime Donne scelto da un panel di 4 degustatrici internazionali e dedicato alle wine lover donne. Infine il percorso delle Prime Donne nei vigneti e nella cantina del Casato Prime Donne. Si tratta di un itinerario meditativo lungo il quale ci sono le dediche delle vincitrici affiancate da installazioni artistiche.
La Giuria del Premio Casato Prime Donne è composta da Donatella Cinelli Colombini, presidente, Rosy Bindi, Anselma Dell’Olio, Anna Pesenti, Stefania Rossini, Anna Scafuri e Daniela Viglione.