«I grandi uomini non appartengono mai solo a se stessi, ma a tutti quelli che li hanno amati.» - Victor Hugo
È morto ieri sera a Roma, al Campus Biomedico, Pippo Baudo, il signore della televisione italiana. Aveva 89 anni ed era circondato dall’affetto dei suoi cari. Con lui se ne va un pezzo di storia collettiva: non solo un conduttore, ma un simbolo della tv italiana, un volto familiare che per oltre mezzo secolo ha accompagnato il pubblico con la sua voce calda, il sorriso rassicurante e una professionalità che hanno fatto scuola. Con la sua scomparsa, si chiude un’epoca: quella della televisione artigianale, costruita con rigore e passione, che parlava al Paese con linguaggio semplice e insieme colto.
Molti artisti oggi affermati devono a lui la loro prima opportunità: Laura Pausini, che vinse con La solitudine nel 1993; Giorgia, che Baudo volle sul palco nonostante fosse ancora poco conosciuta; Andrea Bocelli, che si impose al pubblico grazie alla sua fiducia. Pippo aveva fiuto, sapeva riconoscere il talento ancora grezzo e trasformarlo in promessa.
Sanremo fu anche teatro dei suoi momenti più iconici: dal 1995, quando fermò un uomo che minacciava di gettarsi dall’Ariston, al 1992, quando fronteggiò con fermezza i contestatori sul palco. Episodi che hanno mostrato il suo sangue freddo e la capacità di trasformare l’imprevisto in spettacolo.
Con questo spirito ha lanciato nomi che avrebbero segnato la musica e lo spettacolo: da Lorella Cuccarini a Heather Parisi, da Al Bano a Anna Oxa, da Eros Ramazzotti a Il Volo.
Eppure, quella severità era bilanciata da un calore umano che gli artisti ricordano con gratitudine. Era un padre severo, ma anche generoso, pronto a incoraggiare, a sostenere, a difendere chi meritava fiducia.
Chi lo frequentava conosceva anche la sua parte più intima: dietro la facciata del presentatore impeccabile, c’era un uomo capace di affetto sincero, legato agli amici, alla sua Sicilia e ai suoi valori.
- Fiorello: «Pippo era il nostro maestro. Tutti noi che facciamo questo mestiere gli dobbiamo qualcosa. Ha tracciato una strada che continuiamo a percorrere.»
- Lorella Cuccarini: «Mi ha dato fiducia quando ero giovanissima. Senza di lui non sarei diventata quella che sono. Grazie Pippo, resterai per sempre nel mio cuore.»
- Laura Pausini: «Gli devo tutto. È stato il primo a credere in me. Non dimenticherò mai il suo incoraggiamento.»
- Mara Venier: «Un gigante buono, un amico, un pezzo di famiglia. Perdiamo il signore della televisione.»
Con la sua morte, l’Italia perde un pezzo della propria identità culturale. Ma il suo lascito resta: lo stile, l’arte dell’intrattenimento, il rispetto per il pubblico e la capacità di coniugare spettacolo e cultura. Pippo Baudo non è stato solo un conduttore: è stato la televisione italiana stessa, nella sua forma più alta e popolare.
Carlo Di Stanislao