Si è inaugurata alla Galleria d’Arte Moderna di Catania (GAM) e rimarrà aperta al pubblico fino al 27 agosto con ingresso libero, la mostra di Franco Carlisi e Francesco Cito “Romanzo italiano”, a cura di Giusy Tigano.
L’esposizione, che si concentra sul rito nuziale tra Sicilia e Campania, supera i confini geografici per esplorare il matrimonio come rito di passaggio universale, mettendo in evidenza l’intensità emotiva che lo attraversa: l’attesa, la promessa, il cambiamento.
Un invito a riscoprire il senso profondo del legame e del tempo condiviso, che trasforma la mostra stessa in un rito in cui lo spettatore è chiamato a sostare, ascoltare, ricordare, o anche solo immaginare. Un’esperienza immersiva sensoriale e riflessiva che, alla forza evocativa delle immagini, aggiunge quella della musica del compositore e pianista Davide Ferro.
Giuseppe Paolo Di Caro, dirigente dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Catania: “Un ringraziamento sentito e doveroso a chi ha reso possibile questa straordinaria mostra, ma innanzitutto ai due artisti, veri protagonisti di questo racconto visivo. La fotografia – linguaggio potente e profondamente contemporaneo – spesso anticipa i mutamenti del costume, le sfumature della società. In questa occasione poi, si fa ancora più evocativa grazie all’abbraccio con la musica di Davide Ferro, che ne amplifica il potere emozionale.”
Alla serata inaugurale, che ha riscosso un grande successo anche tra gli addetti ai lavori, hanno partecipato inoltre: Giovanni Mirulla, direttore della testata d’arte D’A e presidente del Circolo Ampi-Mcl; Giusi Lombardo presidente Operae Milò; Piergiuseppe De Luca e Michele Cristaldi, presidente e vicepresidente del Movimento Cristiano Lavoratori; Alessandro Fangano, presidente del comitato Unicef di Catania; Giorgio Drago, presidente dell'Associazione d'arma di cavalleria; Pippo Pappalardo, critico fotografico e redattore di Gente di Fotografia; Enzo Napoli, già Capo Segreteria presso l’Assessorato Turismo Sport Spettacolo Regione Siciliana.
In esposizione alla GAM di Catania oltre 120 fotografie in bianco e nero tra realismo e poesia. Attraverso uno sguardo consapevolmente distante dagli stereotipi estetici e narrativi, Franco Carlisi e Francesco Cito – i cui lavori sono tratti rispettivamente dai progetti “Il valzer di un giorno” e “Matrimoni napoletani” - restituiscono al matrimonio tutta la sua complessità, facendone un microcosmo carico di dinamiche emotive e identità culturali.
Giusy Tigano, curatrice della mostra: “Sono profondamente orgogliosa che questa mostra approdi finalmente in Sicilia, anima stessa di uno dei due autori: Franco Carlisi, la cui sensibilità visiva racconta con rara intensità il tessuto socioculturale di questa terra. Un sentito ringraziamento va al Comune di Catania, che ha accolto con entusiasmo la nostra proposta espositiva, a SMI Group e, per l’edizione catanese a Operae Milò di Catania, partner ormai insostituibile di questa avventura, e non da ultimo a tutti i partner e media partner che hanno creduto nel progetto con passione.”
Franco Carlisi: “Queste fotografie raccontano una Sicilia che non è mai solo Sicilia. Una terra dove l’esistenza si mostra nella sua duplicità, dove convivono il sacro e il profano, la luce e il lutto, la speranza e la disillusione. Una Sicilia che si fa metafora del mondo alla maniera sciasciana e che per me è stata una chiave d’accesso privilegiata all’animo umano. Al cuore di questa indagine fotografica, infatti, non c’è tanto la sacralità del rito, quanto invece quella della vita. Una sacralità che travalica ogni convinzione ideologica. È proprio nei riti di passaggio – come il matrimonio – che la vita autentica si rivela. In questo tempo di sospensione dell’ordinario, infatti, tutto appare più vero perché più fragile. Fragile, perché ci accorgiamo di abitare una frattura del tempo: tra ciò che siamo stati e ciò che ancora non siamo. Il matrimonio è una soglia concreta che rende visibili tutte le soglie invisibili che, nel corso della vita, attraversiamo.
È un tempo liminale, in cui restiamo sospesi tra un futuro che è desiderio, la nostalgia di un passato che a volte non abbiamo neanche vissuto, e la certezza che nulla, nemmeno l’amore, potrà davvero fermare il tempo.”