Maria De Filippi in yacht al Circeo, mentre Pier Silvio le silura l’Isola: la regina è nuda (ma abbronzata)

 

Foto da Facebook

"La televisione è l’unica dittatura che non ha mai avuto bisogno di un colpo di Stato." Ennio Flaiano

La regina senza corona

Maria De Filippi, regina delle fasce pomeridiane, delle prime serate e delle strategie aziendali che hanno fatto scuola, è stata immortalata al largo del Circeo, distesa su uno yacht che sembra uscito direttamente da un catalogo di lusso minimale: linee sobrie, tinte neutre, comfort borghese ma mai ostentato. Con lei i suoi collaboratori storici, come Raffaella Mennoia e Fabio Ferrara, fedelissimi non solo al brand De Filippi, ma a una filosofia televisiva che ha saputo intercettare (e spesso costruire) le emozioni degli italiani per oltre vent’anni.

In mare, il silenzio. In azienda, la scossa.

Nel frattempo, a Cologno Monzese, l’AD Pier Silvio Berlusconi sceglie il momento estivo – apparentemente innocuo, apparentemente distratto – per sganciare una bomba dai toni formali ma dalle conseguenze chiare: “L’Isola dei Famosi non è andata come speravamo. Faremo scelte diverse.” Sottointeso: Fascino, la casa di produzione fondata e guidata da Maria, dovrà fare un passo indietro, almeno su quel fronte.

Il siluro da Cologno

La scelta non è casuale. Berlusconi junior è da mesi impegnato in una “rivoluzione gentile” della rete: meno trash, meno urla, meno reality (soprattutto se datati). Un percorso che passa anche per un ridimensionamento dell’“era De Filippi”, pur riconoscendole onore e gloria. Ma ogni rivoluzione, anche la più elegante, ha bisogno di un atto simbolico. E L’Isola dei Famosi, in calo di ascolti e impantanata in dinamiche ormai stantie, è diventata il primo bersaglio utile.

È il modo in cui è avvenuto, però, a far riflettere: Maria non era nemmeno coinvolta direttamente in video. Ma il suo marchio era lì. E con esso, la possibilità di dimostrare che la sua macchina narrativa funziona ancora, anche su territori più impervi. Evidentemente, per Pier Silvio, la dimostrazione non è riuscita.

Il paradosso delle ferie

Ecco allora che la scena diventa surreale: da una parte, lei stesa sul ponte dello yacht, con occhiali da sole e abbronzatura da manuale. Dall’altra, i giornali titolano del “no” di Berlusconi all’ennesimo programma Fascino. Il contrasto è perfetto: un’icona della televisione popolare, disinvolta tra le onde del Tirreno, e il suo interlocutore aziendale, algido e misurato, che ne ridisegna i confini operativi a colpi di interviste.

Eppure, quel contrasto ha un sapore già noto. Maria è abituata ad affrontare le onde – mediatiche, aziendali, politiche. Lo ha fatto in silenzio, come suo stile, anche quando nel 2023 si parlava di “stanchezza del format”. Anche quando il pubblico sembrava attratto da nuovi fronti. Ha tenuto il timone e, almeno fino a oggi, ha mantenuto rotta e share.

Un’estate (quasi) perfetta

Non dimentichiamo che Fascino, nel 2024, ha registrato utili per milioni di euro. Temptation Island è tornato in tv con risultati che Mediaset non vedeva da anni. Uomini e Donne, tra troni over e under, ha continuato a dominare il pomeriggio con una naturalezza quasi imbarazzante. E Amici, nonostante i tentativi di clonazione altrove, resta l’unico vero talent show italiano capace di lanciare carriere reali e non solo virali.

Il successo c’è, il potere anche. Ma la sensazione è che, per la prima volta, Maria De Filippi sia più vulnerabile che mai. Non perché sia cambiata lei, ma perché è cambiato il contesto. I nuovi equilibri richiedono volti nuovi, linguaggi nuovi, strategie diverse. E i dirigenti di oggi vogliono mettere la loro firma sulle scelte editoriali. Anche a costo di toccare monumenti.

Il sipario non cala, ma scricchiola

C’è da chiedersi allora se questa immagine di Maria al Circeo non sia, in qualche modo, anche una risposta. Un “non ho bisogno di difendermi” in versione vacanziera. Come se dicesse: so quello che ho costruito, so che potrei ripartire ovunque, e se serve anche da zero. In fondo, la sua forza non è mai stata solo nei dati Auditel, ma nella capacità di leggere l’Italia, con le sue fragilità, le sue contraddizioni e il suo bisogno disperato di storie.

Pier Silvio ha voluto lanciare un segnale. E lo ha fatto nel modo più soft ma simbolico possibile. Maria, dal canto suo, ha risposto con l’arma più sottile: il silenzio. Nessuna dichiarazione, nessuna difesa. Solo la potenza quieta di chi sa di avere le carte in mano. E, volendo, anche il mazzo intero.

Il futuro? Probabilmente già scritto

Che ne sarà dell’impero De Filippi? Difficile dirlo ora. Di certo Fascino continuerà a produrre e Maria a condurre. Ma il patto invisibile tra lei e Mediaset non è più quello di un tempo. Non è più blindato. È più simile a una collaborazione tra pari. E come ogni alleanza strategica, anche questa potrà essere ridefinita, magari con nuovi partner, nuove piattaforme, nuovi modi di stare in scena.

Forse questa è davvero la fine di un’epoca. O forse è solo il cambio di stagione. Perché in tv, come in barca, il vento cambia spesso. Ma chi conosce le correnti sa sempre dove andare.

E Maria De Filippi, va detto, il mare lo conosce bene.

Carlo Di Stanislao

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