Torino, VIE DI FUGA L’arte come attraversamento: memorie, traumi e immaginari alternativi

 

Domus Sanctorum, di Jhafis Quintero_ph. Ivo Martin

Prosegue fino a sabato 26 luglio Vie di fuga, la mostra a cura di Daniela Rosi e Tea Taramino che si snoda tra gli spazi della Galleria Gliacrobati (via ornato 4) e di Flashback Habitat presso il Padiglione A / PARI - Polo delle Arti Relazionali e Irregolari (corso Lanza 75).

Un’esposizione diffusa che racconta storie di resistenza e reinvenzione, tra detenzione, fragilità e ricerca spirituale, attraverso le opere di Alessandro Monfrini (presso Galleria Gliacrobati, fino a sabato 26 luglio), Jhafis Quintero, Luigi Gallini e del progetto Perspettintesi, un omaggio all’artista scomparso Samuel Pieta (presso Flashback Habitat, fino a sabato 28 giugno), realizzato dall’attivista e ricercatrice Rebecca De Marchi e dalle fotografie di Federico Tisa.

Attraverso voci artistiche “outsider”, nate ai confini – del carcere, della salute mentale, della migrazione – Vie di fuga spinge a cambiare posizione, a mettere in discussione ciò che si crede di sapere. La scelta di coinvolgere luoghi diversi, dalla galleria al centro culturale ibrido, dallo spazio museale al luogo sociale, è una dichiarazione di metodo e di senso: non c’è un solo sguardo legittimo, una sola forma di sapere, una sola estetica da riconoscere. Se l’epoca in corso tende a ordinare, selezionare, classificare, Vie di fuga nasce per confondere, contaminare, disordinare, e in questo caos fertile invita lo spettatore a trovare una nuova postura, a cambiare sguardo, abitare le crepe, fidarsi della complessità. Forse è proprio da lì, dai bordi, dalle fratture, dai margini, che può nascere un altro modo di stare nel mondo.

 

Alessandro Monfrini è un artista appartato la cui produzione visiva ha una voce potente. Dopo gli esordi nella street art a metà degli anni ‘90, oggi lavora con materiali diversi – carta, legno, supporti recuperati – costruendo un immaginario sospeso e suggestivo. Le sue figure sono presenze ambigue, ferite, a volte imprigionate da corde, catene, ali spezzate. Ogni scena racconta tensioni sottili: il bisogno di fuggire e quello di restare, l’impulso a spiccare il volo e la paura del vuoto. Oltre a dipinti e disegni, l’esposizione include un video composto da frammenti d’archivio, appunti visivi e parole tratte dalla sua produzione privata. A questo percorso è stata dedicata una puntata del Collettivo Gliacrobati Podcast, realizzato dal Collettivo omonimo e disponibile su Spotify, con un’intervista alla storica dell’arte e curatrice Daniela Rosi. Inoltre, a partire da venerdì 20 giugno, le opere di Alessandro Monfrini presso la Galleria Gliacrobati sarà fruibile anche online sulla piattaforma Vspacegallery, al link: https://www.vspacegallery.com/vspace-gallery/

 

Jhafis Quintero, nato a Panama e di origini palestinesi, ha trascorso dieci anni in carcere. Da quell’esperienza ha ricavato una poetica potente, fatta di performance, video e installazioni che esplorano la condizione umana dentro e oltre le mura della detenzione. I suoi lavori parlano di costrizione e desiderio, di resistenza quotidiana e trasformazione.

 

L’ex professore Luigi Gallini, oggi in comunità riabilitativa forense, racconta il proprio universo interiore con strumenti semplici: penne a sfera, pastelli, evidenziatori. I suoi disegni, a tratti visionari, popolati da creature ibride e architetture surreali, sono pagine di un diario silenzioso, dove la sofferenza diventa forma e ribellione.

 

Accanto a loro, Perspettintesi, l’opera-tributo dedicata a Samuel Pieta, artista autodidatta e migrante camerunense scomparso nel 2024, a cura di Zoe KɔKɔɔ e Tea Taramino. Il suo lavoro viene rievocato da Rebecca De Marchi con Mohamed AbdullahiTeresa CasalinoAntonio Stopani e dalle fotografie di Federico Tisa, in un'installazione poetica e mobile: una piccola casa su due ruote, montata su una bicicletta, che raccoglie frammenti della sua visione. Samuel Pieta ha lasciato tracce, pensieri, schizzi che raccontano un’idea di arte come ricerca spirituale e tentativo di lasciare un segno nel mondo.

 

Vie di fuga è visitabile da giovedì a sabatodalle ore 16.00 alle 19.30fino al 26 luglio, presso Galleria Gliacrobatida giovedì a sabatodalle ore 19.00 alle 21.00fino al 28 giugno, presso Flashback Habitat, Padiglione A / PARI - Polo delle Arti Relazionali e Irregolari. Ingresso gratuito.

 

Eventi realizzati da Forme in bilico APS e Galleria Gliacrobati, nell’ambito dei progetti Panopticon e Rassegna Singolare e Plurale e il sostegno della Città di TorinoCircoscrizione 8Fondazione CRT e Fondazione Mamo ETS.

 

Progetto nato da una collaborazione con Accademia Albertina di Belle Arti di Torino; Accademia di Belle Arti di Verona; Università degli Studi Torino: SMA/Sistema Museale di Ateneo, Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche e Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio; Dipartimento Educazione GAM/Fondazione Torino Musei; Dipartimento Educativo Fondazione Sandretto Re Rebaudengo; Dipartimento di Design e Architettura del Politecnico di Torino; dell’Università degli Studi di Torino; AMNC / Associazione Museo Nazionale del Cinema; Arteco; Artenne; Fermata d’autobus Onlus; Stilema; Tactile Vision Lab; Volonwrite; Cooperativa Sociale Progetto Muret. 
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