TOR BELLA MONACA TEATRO FESTIVAL, Gli spettacoli dal 1° al 6 luglio

 


Prosegue la stagione estiva al Teatro Tor Bella Monaca con il Tor Bella Monaca Teatro Festival, che  si conferma una delle realtà più apprezzate dell'Estate Romana.

Martedì 1 luglio ore 21 appuntamento con Elena Bonelli e il suo “La Voce di Roma: Tra sacro e romano”, spettacolo vincitore del bando “Artes et Iubilaeum” per l’anno giubilare: viaggio attraverso le melodie nei secoli, dalla musica sacra del ‘200 fino alle canzoni dei nostri giorni. Il Concerto è un omaggio alla storia e alla tradizione musicale di Roma e del Lazio, un viaggio emozionante che intreccia musica e sacralità. Roma, da sempre madre dei popoli, viene celebrata attraverso le sue canzoni della tradizione romana, che affonda le sue radici nella musica sacra di San Filippo Neri e nel Cantico di San Francesco. Questi compresero il potere della musica per creare comunità e chiamare i fedeli e unire popoli e culture in un abbraccio universale. Trattandosi dell’anno giubilare, valori come universalità e solidarietà sono ribaditi attraverso l’invito a esibirsi rivolto ad artisti di altre nazionalità. Insieme a loro, lo spettacolo vedrà come protagonista Elena Bonelli, artista internazionale e Voce di Roma, a cui la RAI ha dedicato un documentario, insieme ai musicisti Giandomenico Anellino e Stefano Cenci. Un viaggio musicale, dalla tradizione alle canzoni contemporanee romane, sino alla conoscenza musicale di altre culture, dove sacralità e romanità si uniscono per raccontare la storia di Roma e i valori del giubileo.

 

Il 2 e 3 luglio ore 21 in scena, in anteprima nazionale, L’ARBITRATO | LA RISOLUZIONE DELLA CONTESA (Epitrepontes) di Menandro con la regia di Roberto Zorzut.

“L’arbitrato” è una commedia brillante e intrigante che si svolge nell’antica Atene, che esplora temi universali come l’amore, la giustizia e le astuzie della vita quotidiana. Al centro della vicenda c’è una diatriba tra due litiganti, entrambi desiderosi di risolvere una questione spinosa riguardante una giovane donna. La commedia si sviluppa attraverso una serie di malintesi e colpi di scena, mentre il personaggio dell’arbitro si trova a dover gestire una situazione sempre più complessa e divertente. Un sapiente intreccio di dialoghi arguti e situazioni comiche tiene il pubblico con il fiato sospeso, invitandolo a riflettere sulla natura delle relazioni umane e sulle strade tortuose che possono condurre all’amore e alla comprensione. La modernità di Menandro, commediografo ateniese e maestro più di vita quotidiana che di scena del III sec. a.C. sta in questo: riuscire a portare sulla scena drammi che affliggono da sempre l’umanità in una società essenzialmente patriarcale, che dunque, a seconda delle epoche, li sottovaluta o meno. Menandro, pur conoscendo benissimo la condizione della donna nella Grecia del suo tempo, non tralascia l’occasione di trattare il tema anche in un momento di evasione, che il teatro da sempre rappresenta. “L’arbitrato” è un’opera che combina ironia e filosofia, un’ode alla sarcastica bellezza dell’umanità. Fondamentale l’uso delle maschere che si rifanno ai modelli originali ritrovati nella necropoli di Lipari. A loro spetta il ruolo di creare l’imprevisto effetto comico dovuto alla loro complementarietà rispetto alla parola, cioè di mettere in una prospettiva critica, con effetto parodistico, ciò che il personaggio dice. Proponiamo uno spettacolo teatrale che non vuole essere la rappresentazione di un reperto “archeologico”, ma che sa divertire mantenendosi attuale e contemporaneo nelle tematiche. Uno spettacolo dove l’attore “anima” la maschera, le dà un’esistenza surrogatoria ma reale, gestendo nel rito teatrale l’anima del personaggio.

 

Spazio al teatro off, il 3 e 4 luglio ore 21 (Sala Piccola) con POSTREMOS di Emilia Agnesa e Xhuliano Dule, liberamente ispirato a “il Calapranzi” di H. Pinter.

In una stanza chiusa, senza finestre né orologi, due donne, Simone e Rosa, attendono istruzioni. Sono assassine, forse agenti segreti, che non scelgono mai le loro vittime: eseguono ordini consegnati attraverso un montavivande, impersonale e silenzioso. Simone, cinica e disciplinata, è cresciuta nella lotta, la sua idea di emancipazione passa attraverso il sacrificio. Rosa è più giovane, più idealista e superficiale, si muove con leggerezza fra le promesse del presente, alla ricerca di una liberazione che confonde con il piacere.

Le comande contengono sempre informazioni in codice sulla loro prossima vittima. Nei biglietti che scivolano dal montavivande, però, si insinua qualcosa di strano: questa volta la decifrazione non è automatica come al solito. Si tratta di un lavoro speciale. Decifrare l’ordine che viene dall’alto, da parte di una misteriosa figura che si cela nell’ombra, non solo chiarisce l’identità della vittima, ma rompe anche l’equilibrio tra le due che fino a quel momento non era mai stato messo in discussione. Fuori dalla stanza, nel frattempo, il tempo si sgretola e si ricompone, scorre avanti e indietro senza logica apparente, mentre musiche e canzoni che pure sembrano provenire dall’alto, rompono il loro quotidiano. Sono tutte canzoni di epoche diverse, a volte per loro riconoscibili, a volte no. È come se quelle musiche scandissero un mutamento del tempo di cui non prendono adeguatamente coscienza. Anche perché litigano sempre più fra loro mentre, forse, anche il loro aspetto muta, senza che se ne rendano conto. Così mentre una si aggrappa al miraggio di una violenza purificatrice e messianica, l’altra ride della sua gravità, la provoca con parole di nuove ideologie, con la promessa che il futuro sarà sempre inafferrabile ma al contempo determinato solo dal loro agire… Viene, infine, consegnata un’ultima comanda. In un climax di tensione emotiva, diventa chiaro che il bersaglio, stavolta, lascerà il segno. Nessuna delle due può tirarsi indietro. Si preparano alla sfida finale. Ma resta una domanda sospesa: c’è posto per entrambe nel futuro?

 

Venerdì 4 luglio ore 21 salirà, invece, sul palco dell’Arena Edoardo Prati con lo spettacolo COME E’ PROFONDO IL MARE. Raccontando i versi più evocativi della letteratura Edoardo Prati riscopre il potere antico e affascinante del “narrare storie” , storie di mare, di sogni, dove il viaggio diventa occasione di scoperta di sé. Partendo dai meravigliosi versi di Omero, fino alla poesia contemporanea, “COME È PROFONDO IL MARE“ ci accompagnerà oltre i nostri confini, in quella dimensione in cui, per conoscersi, sia legittimo anche naufragare…

Edoardo Prati è un giovane appassionato di studi classici che ha trovato sui social un modo innovativo e dinamico per condividere la sua passione. Dall’antica Grecia a Roma, fino ai grandi pensatori moderni, Edoardo offre ai suoi follower inediti spunti di riflessione collegando epoche diverse svelando l’inaspettata attualità del pensiero antico. Il suo talento è quello di rendere accessibili a tutti, attraverso i social, temi e pensieri complessi aprendo al suo pubblico le porte non solo dei classici della letteratura ma anche di filosofia, storia, arte e musica.

 

Sabato 5 luglio ore 21  appuntamento con ULISSE DA TROIA AD ITACA CI HA MESSO TANTO con Roberto Ciufoli e la sua personalissima riscrittura del poema omerico. Ulisse e il suo viaggio senza fine, un esempio per tutti, la curiosità, la voglia di conoscere e di esplorare che c’è o ci dovrebbe essere in ognuno di noi. Dopo il lungo assedio di Troia è partito, dritto verso Itaca e la sua bella Penelope o ha bighellonato per dieci anni prima di trovare la strada di casa? Ulisse, l’immagine dell’uomo moderno o semplicemente un distratto? Il quesito che da secoli attanaglia studiosi e letterati, finalmente troverà risposte. Roberto Ciufoli propone una personalissima riscrittura del famoso poema omerico, un’occasione irrinunciabile per un’approfondita analisi comica. Da non perdere, anche per i non curiosi.

 

Chiude la settimana, domenica 6 luglio ore 21, HEDY LAMARR | UNA DONNA TRA GENIO E BELLEZZA, spettacolo di Barbara Alesse con la rega di Filippo D’Alessio.

Hedy Lamarr: da moglie prigioniera in Austria a diva di Hollywood, fino al tardivo riconoscimento per i suoi meriti scientifici. Hedy Lamarr, definita la “donna più bella del mondo”: straordinariamente intelligente; che ha saputo dare prova di una straordinaria indipendenza -condizione eccezionale per una donna della sua epoca – e anche di sedurre gli uomini più facoltosi che si trovassero nelle sue vicinanze. Una donna che racconta sé stessa raccontando una donna, esplorando quel mondo interiore che le appartiene e con il quale in ogni momento è pronta a fare i conti con sublime lucidità oltre il tempo che vorrebbe costringerla ad un tardivo riconoscimento.

  

La programmazione dei Teatri in Comune 2024-2025 è finanziata dall’Unione Europea, Next Generation EU nell’ambito del PNRR, e rientra tra gli Interventi “Il Giubileo dei Pellegrini: eventi artistici e culturali nella città di Roma, dal centro alla periferia, al fine di favorire la fruizione turistica nel periodo giubilare” (PNRR - M1C3-Inv.4.3 Caput Mundi. Next Generation EU per grandi eventi turistici).

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