Al Senato la Conferenza del Club della Colomba della Civiltà “Innovazione e Tradizione: Croce e Delizia del Made in Italy”

 


Si è tenuto lo scorso 23 giugno 2025, presso la prestigiosa sede del Senato - Sala degli atti Parlamentari - Biblioteca Giovanni Spadolini, la conferenza del Club della Colomba della Civiltà. Organizzata dalla Manager Sara Iannone, che ha introdotto il tema: “Innovazione e Tradizione: Croce e Delizia del Made In Italy".
 
Il Club della Colomba della Civiltà è un progetto dell’associazione culturale “L’Alba del Terzo Millennio”, presieduta da Sara Iannone, legato al Premio “Le Ragioni della Nuova Politica”, ideato e fondato dalla stessa Presidente nel 1996, il cui Comitato d’Onore è presieduto da Gianni Letta. Da tale progetto sono nate “Le conferenze del Club della Colomba della Civiltà”, pensate come momenti di approfondimento dedicati ad argomenti di particolare rilevanza e attualità.
 
Nel corso della conferenza sono intervenuti personalità di altissimo spessore culturale e civile. L’evento è stato moderato dal Vice Direttore Ansa Stefano Polli. Nel suo intervento, anche in qualità di esperto di geopolitica, ha rammentato come la situazione attuale avrà inevitabilmente conseguenze dirette nell’import-export e nel made in Italy. E’ quindi necessario un “sistema Paese”, che aiuti le imprese italiane nell’export e nella penetrazione di nuovi mercati.
 
Tra i relatori il Sen. Bartolomeo Amidei, che ha anche portato i saluti del Sottosegretario MIMIT (Ministero delle imprese e del made in Italy) Fausta Bergamotto. Il Senatore Amidei ha sottolineato come il Made in Italy sia un brand riconosciuto in tutto il mondo. Non da meno la valenza dei nostri prodotti in particolare nei settori chiave dell'industria manifatturiera che ha ricordato essere l’abbigliamento, l’arredamento, l’alimentare, l’automazione e meccanica. Questi settori sono considerati i pilastri del Made in Italy e contribuiscono in modo significativo alla nostra economia. Ciò in particolar modo nel contesto delle esportazioni e del commercio internazionale. Il Made in Italy rappresenta anche tanti primati con ca 60 Siti UNESCO e primi per il patrimonio artistico.
 
E’ seguito poi l’intervento del Prof. Beniamino Quintieri, già Commissario Generale del Governo per l'Esposizione Universale di Shanghai 2010; Presidente dell'ICE (Istituto del Commercio Estero); Presidente di SACE; Preside della Facoltà di Economia dell'Università degli Studi di Roma Tor Vergata e Direttore del CEIS (Centre for Economic and International Studies). Quintieri ha rammentato come la manifattura italiana sia importante anche in termini numerici e che nella parte produttiva l’Italia con il brand “Made in Italy” sia la seconda esportatrice, dopo la Germania, mantenendo un livello crescente di occupazione anche se più contenuto rispetto al passato. Ciò in virtù di standard qualitativi dei nostri prodotti che ne fanno una eccellenza internazionale. Siamo tra il quinto e settimo paese al mondo per export superando il Giappone.
 
Le imprese italiane hanno saputo trarre vantaggio dall’apertura dei mercati come il Mercato Unico Europeo che rappresenta più del 50% del nostro export, ma anche dall’espansione dei mercati mondiali. L’Italia li ha saputo penetrare al meglio anche per la capacità della diversificazione produttiva. I prodotti che ci connotano infatti, come abbigliamento, agroalimentare, arredamento, rappresentano nell’insieme il 20% dell’export, ma i nuovi settori che stanno perfomando bene nei mercati nuovi sono anche farmaceutica, chimica oltre alla meccanica. Il tutto in uno scenario fortemente in evoluzione anche per l’AI già presente nelle nostre vite.
 
La Senatrice Lavinia Mennuni ha ricordato come il “Made in Italy” sia un tema profondamente attuale anche in riferimento agli accadimenti geopolitici correnti che avranno ricadute su tutte le economie. Un anno, quello trascorso, complicato per negoziati anche per la governance economica europea e le nuove regole del patto di stabilità. Un debito pubblico che divora le risorse, e nonostante ciò, sono stati mantenuti in ordine i conti e inalterate le spese di alcuni settori delicati come quello della sanità. In questo scenario complesso si devono trovare anche equilibri per le risorse, come quella del 5% da destinare alla difesa europea. In questi parametri macro economici il governo ha cercato di mantenere alta la spesa interna, salvaguardando i ceti più deboli, ed incrementato i posti di lavoro. La Senatrice Mennuni ha anche rammentato come stia lavorando, con uno sguardo attento al futuro, per le giovani menti per regolamentare l’uso dei social media per i minori. In un cambio epocale con trasformazioni profonde non meno complesso è il confronto tra economie differenti anche in termini di concorrenza e di tutela dei lavoratori, profondamente diverse da quella italiana.
 
Il Prof. Fabio Verna, economista e già docente di Finanza aziendale ed analisi finanziaria, ha sottolineato come il 65% delle imprese italiane siano PMI e quindi più in difficoltà rispetto alle Multinazionali sia sui mercati che nella concorrenza. Ha quindi rammentato gli strumenti messi a disposizione in tal senso dal governo tra cui anche Cassa Depositi e prestiti. Certamente, dice, il momento di transizione è straordinario, con la tecnologia dell’AI, ma anche sullo sfondo dei conflitti in atto. Attraverso lo stretto di Hormuz, rammenta il Prof. Verna, transitano il 25% del greggio mondiale e 30% del Gas congelato. Se fosse chiuso lo stretto si avrebbe evidentemente l’impennata dei prezzi delle risorse energetiche, che comprometterebbe però anche una contrazione delle vendite mondiali. Siamo quindi di fronte ad un bivio strategico.
 
Le testimonianze degli imprenditori di Savino Morelli e di Simon Marco Longato e gli interventi di alcuni ospiti hanno dunque concluso l’interessantissimo incontro.
 
Credito Ph Mario Giannini
Fattitaliani

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