Si è svolta oggi la cerimonia inaugurale della 24ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano, intitolata Inequalities che apre domani al pubblico.
La cerimonia è stata aperta dal messaggio di Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio dei ministri e Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, dai saluti istituzionali di Alessandro Giuli, Ministro della Cultura, Attilio Fontana, Presidente della Regione Lombardia, Giuseppe Sala, Sindaco di Milano, Dimitri Kerkentzes, Segretario Generale del Bureau International des Expositions (BIE), Donatella Sciuto, Rettrice del Politecnico di Milano. Sono poi intervenuti il Premio Nobel per l’economia Michael Spence con una lecture sul tema delle diseguaglianze, Iñaqui Carnicero, Segretario generale per l’Agenda urbana, gli alloggi e l’architettura del Governo spagnolo, in dialogo con Stefano Boeri, oltre a tutti i protagonisti e le protagoniste di Inequalites. Sono stati inoltre assegnati i Bee Awards. In platea erano presenti diverse figure istituzionali di rilevo, tra cui David Kašpar, Vice Ministro della cultura della Repubblica Ceca, HE Sheikha Al Mayassa bint Hamad Al Thani, Chairperson del Qatar Museums, Federico Mollicone, Presidente Commissione Cultura Camera dei deputati.
Dopo aver affrontato i temi della sostenibilità, nel 2019 con Broken Nature, e i misteri dell’universo, dallo spazio cosmico fino alla scala invisibile dei virus, nel 2022 con Unknown Unknowns, la 24ª Esposizione Internazionale chiude questa trilogia focalizzando la riflessione sulla dimensione umana e affrontando un tema urgente e politico come quello delle crescenti diseguaglianze che caratterizzano le città e il mondo contemporaneo.
La 24ª Esposizione Internazionale è un progetto collettivo che – attraverso mostre, progetti speciali, partecipazioni internazionali, performance ed eventi del public program – si interroga sulle sfide globali legate alle differenze presenti in vari ambiti dell’esistenza: da quello economico a quello etnico, dalla provenienza geografica al genere.
Triennale Milano ha coinvolto alcuni dei grandi protagonisti della scena artistica e culturale internazionale, invitandoli a riflettere sul tema delle diseguaglianze. Tra i curatori e le curatrici che partecipano alla 24ª Esposizione Internazionale vi sono Norman Foster, architetto vincitore del Pritzker Architecture Prize, Beatriz Colomina, storica dell’architettura alla Princeton University, Mark Wigley, architetto e docente della Columbia University di New York, Hans Ulrich Obrist, direttore delle Serpentine di Londra e curatore tra i più influenti, Theaster Gates, artista interdisciplinare che unisce pratica sociale, performance e scultura. Vengono esposti i progetti di alcuni dei più importanti architetti al mondo, tra cui i vincitori del Pritzker Prize Kazuyo Sejima e Alejandro Aravena; Elizabeth Diller, dello studio newyorkese Diller Scofidio + Renfro; Boonserm Premthada, architetto e artista fondatore del Bangkok Project Studio; oltre al contributo dell’artista e regista Amos Gitai, uno dei punti di riferimento del cinema contemporaneo.
L’Esposizione Internazionale di Triennale è l’unica manifestazione culturale riconosciuta in via permanente dal Bureau International des Expositions (BIE), l'organizzazione intergovernativa che gestisce le Esposizioni Universali e Internazionali. Come previsto dal regolamento del BIE, il ruolo di Commissario Generale è affidato al Presidente dell’istituzione, Stefano Boeri.
Afferma Stefano Boeri: “Dentro le sale della nostra Triennale, per sei mesi, parleremo di diseguaglianze. Lo faremo parlando di città e spazi, ma anche di corpi e vite. Lo faremo grazie a una serie di esposizioni che mostreranno come ricchezze immense siano oggi nelle mani di un minuto pugno di individui. E di come oggi nascere poveri sia una condizione irreversibile per milioni e milioni di abitanti del pianeta. Lo faremo raccontando di come le diseguaglianze – quelle con cui nasciamo e quelle che incontriamo o addirittura creiamo nel corso del tempo – agiscano sulle aspettative di vita e di salute di ciascuno di noi. Parleremo dei ghetti e delle guerre, massima espressione di diseguaglianze così rigide, così profondamente ingiuste, da trasformarsi in crudeli dispositivi di morte. Ma nella mostra che visiterete incontrerete anche le buone idee, le politiche attente, i progetti migliori che sanno a volte trasformare le diseguaglianze in fertili differenze, in qualità condivise che permettono a individui pur differenti di scambiarsi valori, arricchendosi reciprocamente. Con Inequalities, Triennale Milano non pretende dunque di esaurire un tema, ma piuttosto, come ha sempre fatto, di suggerire delle riflessioni e di proporre alcune soluzioni.”
Dimitri S. Kerkentzes, Segretario Generale del Bureau International des Expositions (BIE), dichiara: “Al centro di ogni Expo organizzata sotto gli auspici del Bureau International des Expositions c'è una missione fondamentale: mostrare i mezzi a disposizione dell'umanità per soddisfare i bisogni della civiltà. La 24ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano, come le sue precedenti edizioni, incarna perfettamente questa missione invitandoci a esaminare una delle sfide più pressanti del nostro tempo: le diseguaglianze. In un mondo con disparità in continua evoluzione, questa edizione rappresenta un'opportunità cruciale per esplorare non solo i divari esistenti, ma anche i potenziali percorsi verso un futuro più equilibrato e inclusivo."
La 24ª Esposizione Internazionale riunisce 28 tra curatori e curatrici di mostre e progetti speciali che a loro volta 341 autori e autrici provenienti da 73 paesi, per un totale di 7.500 mq di mostre e allestimenti, che sono stati progettati da 6 studi di progettisti: Abnormal, GISTO, Grace, Midori Hasuike, orizzontale, Sopa Design Studio.
Inequalities riunisce 8 mostre curate da Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa; Beatriz Colomina e Mark Wigley; Marco Sammicheli e Nic Palmarini; Nina Bassoli; Hans Ulrich Obrist e Natalia Grabowska; Seble Woldeghiorghis, Damiano Gullì, Jermay Michael Gabriel (Black History Months Milano); Norman Foster e Norman Foster Foundation; Telmo Pievani; 10 progetti speciali realizzati da Amos Gitai; Elizabeth Diller / Diller Scofidio + Renfro; Theaster Gates; Federica Fragapane; Filippo Teoldi; Maurizio Molinari; Kimia Zabhiyan (Grenfell Next of Kin); Jacopo Allegrucci; DAStU e CRAFT, Politecnico di Milano; Donatella Sciuto, Politecnico di Milano.
L’Esposizione ha coinvolto per la prima volta 5 atenei milanesi – Università degli Studi di Milano-Bicocca, Università Bocconi, Università Cattolica del Sacro Cuore, Politecnico di Milano e Università degli Studi di Milano – e vede la partecipazione della Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico. In un’ottica di scambio e networking, Inequalities vede inoltre la collaborazione di più di 20 istituzioni internazionali – tra cui Arctic Center, Democracy and Culture Foundation, Columbia University, Norman Foster Foundation, Oficina del Historiador, Princeton University, Serpentine.
Nel corso della cerimonia di inaugurazione, sono stati assegnati i Bee Awards. La giuria composta da Paola Antonelli (Presidente), Senior Curator per Architettura e Design e Direttrice del dipartimento di Ricerca e Sviluppo del al Museum of Modern Art (MoMA) di New York, Ifeoluwa Adedeji, giornalista e autrice, Maria Porro, Presidente del Salone del Mobile.Milano, ha consegnato il Premio per il migliore progetto originale a Due facce della stessa moneta di Laura Krugan, Dan Miller e Adam Vosburgh, presentato all’interno della mostra We the Bacteria. Appunti per un’architettura biotica; la Menzione per il progetto originale a Grenfell. Fallimento totale del sistema di Kimia Zabihyan, parte della mostra Cities; il Premio per il migliore padiglione delle Partecipazioni internazionali al padiglione libanese per la mostra E dal mio cuore soffio baci al mare e alle case, a cura di Ala Tannir; la Menzione d’onore delle Partecipazioni internazionali al padiglione del Porto Rico per la mostra Había una vez y dos son tres “feminisitios”, a cura di di Regner Ramos.