VELTRONI a CHE TEMPO CHE FA: “NON CAPISCO COME IL 25 APRILE NON POSSA ESSERE LA FESTA DI TUTTI GLI ITALIANI”



Cosa si aspetta per questo 25 aprile imminente? “Non capisco come non possa essere la festa di tutti gli italiani, al di là del fatto che evidentemente c'era una parte giusta e una parte sbagliata, perché chi aveva tolto la libertà era dalla parte sbagliata, chi l'aveva restituita era dalla parte giusta. Noi ci dimentichiamo che i nazisti non sono arrivati qui così, i nazisti sono arrivati qui portati dai fascisti e quindi essere antifascista significa essere italiano, significa avere la consapevolezza che l'autonomia, l'indipendenza e la sovranità del nostro paese è stata difesa contro la dittatura. La differenza tra la democrazia e le dittature sta proprio qui, le democrazie vogliono che le persone studino, capiscano, imparino a leggere e scrivere, coltivino il dubbio, le dittature vogliono persone che credono, obbediscono e combattono, questa è la grande differenza, ma è una differenza che non è solo di ieri, è anche di oggi, perché anche oggi vediamo messa in discussione la scuola pubblica, vediamo messo in discussione tutto ciò che aiuta, a sostenere il pensiero critico dall'informazione ad altro.”

Sul biennio 1943-1945: “In quei due anni tra il 19 luglio del 43 e il bombardamento di San Lorenzo e la Liberazione questo Paese è sconvolto, è un Paese che cambia pelle, è un Paese nel quale nella casa di ciascun italiano c'è stato un dramma, è un Paese che ha sofferto, è un Paese che ha sopportato l'occupazione straniera, è un Paese nel quale gli italiani si combattevano l'uno con l'altro. Però alla fine di tutto questo, questa è la cosa straordinaria, grazie ovviamente non solo a chi ha fatto la Resistenza ma anche agli alleati che sono venuti a combattere per darci la libertà che abbiamo perduto, nel giro di 15 anni, tra il 1945 e il 1960, un tempo paragonabile al cantiere della Salerno-Reggio Calabria, l'Italia rifiorisce: si ritirano su le stazioni, gli ospedali, le scuole, le autostrade, arrivano le televisioni, si fanno le Olimpiadi a Roma e questo ci deve dire che i tunnel finiscono. I tunnel non sono infiniti, quando stai nel tunnel pensi che sia infinito, però il compito di ciascuno che abbia coscienza e consapevolezza è quello di tenere desta la luce, perché poi a quella luce si arriva.”

Fattitaliani

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