NOVE_ROBERTO BURIONI a CHE TEMPO CHE FA: “La gente smette di vaccinarsi negli Stati Uniti "



“L’organizzazione Usaid è stata fondata con un atto esecutivo, quelli che adesso vengono usati per chiudere tutto, dal presidente Kennedy nel ‘61 per mettere insieme e coordinare tutte le forme di aiuto umanitario di un grande paese come gli Stati Uniti d'America”

“Kennedy era un democratico, ma nessun repubblicano si è mai sognato di toccare questa cosa che era un orgoglio per gli Stati Uniti. In particolare, quello che più gli diede impulso durante gli anni fu George W. Bush, che non era esattamente democratico. Ecco, lui fu quello che più la finanziò. Questa organizzazione è molto attiva nel campo della promozione non solo della salute, ma anche del benessere, anche del tentare di sconfiggere la fame. Ha avuto un ruolo fondamentale, per esempio, nel far sparire il vaiolo che non abbiamo più dal ’77. Ma non solo, grazie all'azione decisiva di questa organizzazione è sparita anche una malattia degli animali. Due malattie virali sono sparite nel mondo da quando l'uomo ha i vaccini: uno è il vaiolo, l'altra è la peste bovina, che chiaramente non è pericolosa per gli uomini ed è stata dichiarata scomparsa nel 2011 e, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, ha dato epidemie di animali, ammazzava il 95% dei bovini con conseguenze inimmaginabili. Ma il contributo è stato notevolissimo nel campo del combattere l'Aids, il virus ebola, la tubercolosi. Una associazione dal ‘61 ad oggi è ovvio che qualche passo falso lo può fare, se noi dovessimo chiudere gli ospedali perché un medico si è comportato male, gli ospedali li avremmo più. Questa organizzazione è stata meritoria e oggettivamente ha fatto del bene salvando centinaia di migliaia di persone per esempio dalla malaria. La poliomielite chi la combatte? senza i fondi di questa organizzazione, senza le risorse di questa organizzazione è un problema; quindi, questa è una pessima novità” Così Roberto Burioni, Professore Ordinario di Microbiologia e Virologia all’Università Vita-Salute San Raffaele, ospite di Fabio Fazio a Che Tempo che Fa sul Nove, sulla decisione di Trump di chiudere l’organizzazione Usaid.

Sull’allarme per il ritorno di una possibile epidemia di morbillo negli Stati Uniti: "Gli Stati Uniti nel 2000 hanno raggiunto l'immunità di gregge contro il morbillo grazie alla vaccinazione; quindi, nel 2000 il morbillo non circolava. Ci sono stati centinaia di studi che hanno dimostrato che l'autismo si diagnostica prima dei vaccini. Poi è evidente: è molto più presente nei maschi che nelle femmine, mentre i vaccini vengono somministrati egualmente. Ha una base genetica ormai lo sappiamo, il motivo per cui aumentano i casi di questa malattia è perché siamo più sensibili nelle diagnosi. Quando noi eravamo bambini c'erano le classi speciali tremende, adesso invece sono ragazzi che col giusto aiuto e con le giuste terapie, quelli che sono affetti in maniera più lieve, hanno una vita normalissima. Se pensiamo che prima di avere i sistemi diagnostici non c'era neanche un caso di epatite C, ma non perché non c'era il virus, perché non sapevamo diagnosticarlo. Ecco, quindi a causa di queste bugie sull'autismo, la gente smette di vaccinare negli Stati Uniti. Smette di vaccinare, si perde questa immunità di gregge e il morbillo ricomincia a circolare. Che cosa fa il Ministro della sanità Kennedy? Invece di dire a tutti di vaccinarsi, di tentare di recuperare appunto queste cose e la fiducia delle persone, primo dice che bisogna fare una ricerca su vaccini e autismo, che fa ridere: è come dire ‘facciamo un'intelligenza se ci sono persone che vengono da qualche parte che hanno più voglia di lavorare’, è una scemenza. Ma soprattutto, ha individuato un rimedio che verrebbe da ridere se non ci fosse da piangere: l'olio di fegato di merluzzo. Se un mio studente mi dice: ‘guardi professore che si usa l’olio di fegato per il morbillo’ finisce male, è una sciocchezza. Quello che mi ha colpito è non solo che lui l'ha detto, ma che le reazioni dei miei colleghi negli Stati Uniti sono state molto misurate. Ciò riprova che c’è un clima che non va bene, che non è quello della più grande democrazia del mondo nell'ammirazione della quale sono cresciuto, perché negli Stati Uniti io ho studiato e ho vissuto per tanti anni. È un Paese al quale devo molto, ma non lo riconosco più, purtroppo non solo per la parte scientifica e sanitaria, ma questa è quella che mi è più vicina, e devo dire mi riempie di amarezza e sono guai per i poveri americani perché non si segue la scienza”.

Fattitaliani

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