GIMA e il 1° EP "JOMO": 5 tracce che uniscono musica elettronica con una scrittura introspettiva

 



Uscito

venerdì 28 marzo il primo EP di GIMA intitolato “JOMO” (Carosello Records), una raccolta di 5 tracce che uniscono la musica elettronica con una scrittura introspettiva, nel quale le parole completano il senso dettato da produzioni che spaziano dal jersey alla drum and bass, opera dello stesso GIMA, producer, DJ e fondatore del collettivo artistico Dirty Söcks.


In tutta la realizzazione di questo lavoro GIMA ha prediletto sempre l’utilizzo dei suoni alle parole. Scrivere i testi si aggancia e si lascia quasi trascinare dal mood delle produzioni, grazie alle quali riesce a dare una forma alle idee che ha in testa.
JOMO” è un EP che si erge sui bpm veloci, ma che rifugge la velocità con cui viviamo il mondo, come comunicato dall’intitolazione dell’EP che altro non è che l’acronimo inglese di joy of missing out, ovvero quel senso di gioia e benessere che deriva dal prendersi del tempo per sé stessi e che si contrappone dialetticamente alla FOMO (fear of missing out).

«Avevo bisogno di scappare dalla frenesia di Milano, la città in cui vivo da un po’ di tempo, per scrivere un EP che raccogliesse quel senso di smania urbana ma la rendesse intima, che si piegasse alla FOMO (fear of missing out) ma trovasse anche il modo di vincerla.
L’artwork e la creatività raccontano questo. Mi sono concentrato sulla mia assenza, sulla mia JOMO, lasciando che l’artista che c’è in me si rifugiasse nell’unico luogo - seppur metaforico - in cui sono davvero presente: la musica» racconta GIMA.
«Questo EP lo immagino suonare tra le casse di un club e quelle di un’auto di cui sono il pilota. È un viaggio che vibra sui bpm incalzanti della musica elettronica e su un introverso songwriting con cui vi conduco nella mia stanza, tra un divano, un laptop sempre acceso e i miei cari strumenti. Una frenesia che coincide con la mia essenza.»

L’EP verrà presentato live in anteprima giovedì 27 marzo alle ore 22:00 presso Nodo Bar (Via Marco Aurelio, 8 - Milano), anticipato da uno speciale dj set curato da GIMA per Radio Raheem a partire dalle ore 21:00.
Ingresso gratuito.

Testi e produzioni musicali sono stati curati interamente da GIMA con il contributo di Francesco Mattia Pisapia.

Tracklist:
1. Luglio
2. Come si fa?
3. Bugatti
4. Serpente a sonagli
5. Sento niente

Negli scorsi mesi GIMA è stato scelto per scaldare il folto pubblico in apertura all’unica data italiana del duo internazionale The Blaze e VEVO Italia l’ha selezionato come una delle giovani promesse del programma NEWCOMERS 2024 grazie ai precedenti singoli “Chiuso”, “Voragine” e “Tempesta”.


NOTE D'AUTORE


JOMO è sfuggire, è non esserci per poterci essere meglio.

Questo EP ha trovato il suo nome in maniera naturale. Avevo bisogno di scappare dalla frenesia di Milano, la città in cui vivo da un po’ di tempo, per scrivere un EP che raccogliesse quel senso di smania urbana ma la rendesse intima, che si piegasse alla FOMO (fear of missing out) ma trovasse anche il modo di vincerla.
L’artwork e la creatività raccontano questo. Mi sono concentrato sulla mia assenza, sulla mia JOMO, lasciando che l’artista che c’è in me si rifugiasse nell’unico luogo - seppur metaforico - in cui sono davvero presente: la musica.
Dal resto scappo, evado. Non compaio negli artwork dei singoli - fotografie di luoghi frenetici dove io non ci sono, metropolitane e strade piene di gente tra cui compare un riquadro vuoto, quello dove dovrei esserci io - e a malapena lo faccio nell’artwork dell’EP.

Essendo in primo luogo un produttore, in tutta la realizzazione di questo lavoro ho prediletto sempre l’utilizzo dei suoni alle parole. Scrivere i testi si aggancia e si lascia quasi trascinare dal mood delle produzioni, grazie alle quali riesco a dare una forma alle idee che ho in testa. È come se le parole completassero il senso dettato dalla musica.

Questo EP lo immagino suonare tra le casse di un club e quelle di un’auto di cui sono il pilota. È un viaggio che vibra sui bpm incalzanti della musica elettronica e su un introverso songwriting con cui vi conduco nella mia stanza, tra un divano e i miei cari strumenti. Una frenesia che coincide con la mia essenza.


TRACK BY TRACK


Luglio

Luglio è il pezzo più sentimentale dell’EP. L’ho scritto in un momento in cui mi sentivo pieno di amore, a tal punto da voler trasformare quell’incredibile sensazione in un suono. Luglio è il sole delle Canarie e l’amore di chi ti riempie le giornate, ma conserva anche un velo di malinconia di chi vorrebbe restare ancorato a quel momento e viverci dentro in eterno, come fosse un sogno. Luglio è il mio mese di nascita e lo ritrovo sempre nello stesso posto, dove non si muore.
È un brano in cui gioco con il vocoder, trasformando la mia voce in uno dei tanti strumenti che utilizzo per creare un brano caldo, come luglio sa essere, ma sempre elettronico.


Come si fa?

Come si fa? è una canzone arrabbiata e malinconica, viscerale come solo la rabbia e la malinconia sanno essere.
Non sono bravo a raccontare le mie emozioni, preferisco comporle. E quando ho scritto Come si fa? ero genuinamente incazzato. Con me stesso, con gli altri e con quello che mi circondava.
L'ho scritta di getto perché, come le emozioni più sismiche, è esplosa all'improvviso.


Bugatti

Quando ho iniziato a lavorare su Bugatti sono partito dalla strumentale in modo particolarmente libero, senza imposizioni o direzioni precise da dare al pezzo. Seguivo il fluire creativo del momento finché non si è accesa in me la ricerca di un groove spezzato e veloce che portasse ad un immaginario frenetico, rapido, scalpitante. Si è concretizzato in questo brano che immagino correre nel buio come una Bugatti. Un brano da club, ma anche da riprodurre mentre si sfreccia in auto. Sempre molto elettronico, vicino alla drum ‘n’ bass.


Serpente a sonagli

Non avevo mai cantato su una mia produzione prima, finché non è arrivata Serpenti a sonagli, un vero e proprio esperimento vocale per il me di allora. È un brano scritto con un impasto di rabbia mista a delusione. Racconta di rapporti falliti e persone che a volte colpiscono senza preavviso e ti avvelenano come serpenti.
Probabilmente ha il testo in cui le parole sono soppesate meglio, il brano più discorsivo ma sempre incentrato in primo luogo sul suono e successivamente sulle parole. È come se le parole completassero il senso dettato dalla musica. Serpenti a sonagli in particolare è un po’ Thom Yorke, beat con kick ritmico quasi jersey che poi si incastra con delle drums molto organiche.


Sento niente

Sento niente è un viaggio introspettivo in cui la protagonista è l’incomunicabilità che spesso nasce tra due o più persone. Avevo questa specie di filastrocca in testa da giorni (‘tutti al buio e cade il mondo’) che ho trasformato nel leitmotiv del pezzo, come un mantra che ritorna ancora e ancora.
Con Sento niente volevo rappresentare la sensazione di frustrazione che si prova nel non riuscire a comunicare con qualcuno. Per farlo, ho ricercato la sensazione che ti da una camera anecoica, ossia una stanza senza riflessioni sonore dentro la quale anche le urla più forti non riescono ad essere propagate e arrivare all’orecchio dell’ascoltatore.
Questo è il brano più frenetico ed elettronico del progetto. Sfocia quasi nella techno, proprio a rappresentare e trasmettere all’ascoltatore un senso di irrequietezza e frustrazione.

Fattitaliani

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