Siculiana, Museo Mete – All’interno della mostra MegaGalattico, una serie di opere sta catturando l'attenzione e il cuore dei visitatori. Stiamo parlando di "Baci Interstellari", il progetto dell'artista siciliano Giuseppe Sinaguglia, che trasforma l'iconografia pop e fantascientifica in una profonda riflessione sull'alterità e dove l'ironia decostruisce i pregiudizi. Lo abbiamo incontrato per farci raccontare da vicino la sua visione.
"Il bacio è un gesto potentissimo, è il primo atto di riconoscimento, di connessione, di accettazione. È un tema che mi affascina e che fa parte della mia ricerca artistica da tempo. L'ho esplorato in varie serie, ad esempio con opere a tempera che riprendono il profilo iconico del bacio di Klimt. Per 'Interstellar Kisses' ho voluto usare il bacio come un ponte per superare le differenze e trovare un punto di contatto, un modo per ribaltare l'idea di paura e pregiudizio legata a ciò che è diverso."
Le tue opere attingono a un pantheon di icone cult, da Star Wars a E.T., da Ufo Robot a Superman. Come sei arrivato a questa scelta e che ruolo ha l'estetica pop nella tua arte?
"Sono cresciuto con questi miti. L'estetica pop, e in particolare quella della fantascienza anni '70-'80-'90, è il mio linguaggio. Rappresenta un'infanzia di sogni e paure, ma è anche un terreno fertile per decostruire certi stereotipi. Con questi baci inaspettati, l'atto stesso diventa una ribellione contro le convenzioni, un modo per dimostrare che la connessione non conosce razza, specie o forma."
I tuoi lavori sono realizzati con pastelli a olio su carta, un materiale che sembra essere il tuo prediletto. Parlaci della tua tecnica e della scelta dei materiali, come lo sfondo fatto con la carta dei presepi.
"I pastelli a olio sono uno dei colori che amo e che uso maggiormente. La loro matericità e la loro vibrazione cromatica mi permettono di dare vita a queste figure in un modo quasi tattile. L'idea di usare la carta dei presepi per lo sfondo stellato nel bacio tra Actarus e Venusia è un piccolo omaggio alle mie radici e alla tradizione. È un modo per dire che il 'galattico' non è per forza lontano; può nascere da materiali umili e vicini a noi, proprio come l'empatia che cerco di infondere nelle mie opere."
Qual è il messaggio principale che speri i visitatori portino con sé dopo aver visto "Baci Interstellari"?
"Spero che tornino a casa con un sorriso e una riflessione. Che l'altro, il 'diverso', non sia più visto come una minaccia, ma come un'opportunità. E che l'arte, attraverso un gesto semplice come un bacio tra un alieno e un umano, possa ricordarci che l'empatia è la vera super-forza e che, in fondo, siamo tutti in cerca di connessione."