Elena Russo: in un mondo sempre più aggressivo, oggi ho imparato a difendermi. L'intervista di Fattitaliani

 


L'attrice Elena Russo ha dato volto a un'enorme galleria di personaggi interpretati per la televisione e il cinema: tanti ruoli che hanno permesso al pubblico di conoscerla nelle sue sfaccettature, nel suo camaleontico talento che mette al servizio della macchina da presa per restituire allo spettatore nella maniera più credibile possibile le storie che mette in scena. Fattitaliani l'ha intervistata in occasione del cortometraggio "Signora" che sta portando in giro su e e giù per lo Stivale durante vari festival.

Cosa ti ha attratta del personaggio che interpreti in "Signora" e quali sfide hai incontrato nel portarlo sullo schermo?

Viviamo in una società che ci vuole tutti uguali tutti omologati, volevo lasciare un messaggio di attenzione su questo tema, spero di esserci riuscita.

Su quale aspetto in particolare avete puntato con il regista Alfio D'Agata in questo progetto?

Con Alfio d’Agata siamo amici da tanti anni, mi piace come lui gira e si sofferma su alcuni particolari, es in questo corto per me è stato bravissimo come ha messo in risalto la rapina con il bravo Massimiliano Vado.

Cosa hai dato e messo di te stessa in "Signora" e al contrario che cosa ti ha dato il personaggio?

Credo che noi attori mettiamo sempre qualcosa di noi nei personaggi che interpretiamo. Qui ho messo in risalto l’ossessione di questa società che ci vuole tutti giovani magri e ricchi. Ho messo la mia ribellione verso questa società che ci vuole così, e Signora il corto, mi ha permesso di raccontarla sul grande schermo.

Quali tematiche di "Signora" vanno al di là del cortometraggio in sé e possono essere universalmente riconoscibili ?

Credo fermamente che queste tematiche sono universali e che proprio in questo momento ci stiano mettendo a tutti difronte a delle domande.


Andando in giro per la presentazione di "Signora", quali reazioni/commenti del pubblico ti hanno positivamente colpito?

Andando in giro per festival noti sempre di più che le persone si soffermano alle tematiche di Signora ma non siamo riusciti ancora a fare dei dibattiti veri e propri. Viviamo tutti in un'epoca dove tutto va veloce e subito. Molte cose vanno spinte verso un certo canale. Cioè bisogna insistere soprattutto con i giovani affinché si soffermino di più su questi aspetti.

Oggi, dopo tanti anni di carriera, quali sono i tuoi punti fermi? sono cambiati nel tempo? quali sono cambiati e quali invece persistono?

E’ cambiato molto il mio modo di pensare. Quando cominci ad accorgerti che il tempo passa c’è una società che insiste, ti martella per farti ricordare anzi per convincerti che hai una data di scadenza come un qualsiasi prodotto alimentare. Questo è il tema principale del corto. Il tempo passa inesorabile ed io faccio i conti con lui: sono una Signora cerco di mantenermi bene, sono contenta quando mi dicono che sembro più giovane ma in un mondo che è sempre più aggressivo, oggi ho imparato a difendermi. So stare bene da sola mi amo.


C'è un ruolo, un personaggio che ti piacerebbe interpretare e che potrebbe rivelare di te un aspetto inedito o poco esplorato?

Amo il mio lavoro di attrice, la trasformazione, l’immersione in un'altra epoca in un altro essere umano. Soprattutto i personaggi dalle tinte forti, come è successo fino ad ora.

Come vorresti concludere questa chiacchierata?

Se è possibile voglio ringraziare mio cugino Fabio Lautieri che ha realizzato insieme a me in termini economici il nostro corto. Voglio ringraziare tutti ma un accento particolare va a Simon mio fratello che è riuscito a portarmi dei bravissimi professionisti come tecnici del suono della luce del montaggio. Questi lavoro bellissimo che faccio da tanti anni mi ha insegnato che cosa vuol dire lavorare insieme, perché da soli non si va da nessuna parte. Giovanni Zambito.

Fattitaliani

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