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Il testo utilizzato, derivato dalla sezione dedicata agli effetti indesiderati, non è concepito per ispirare visioni, ma per elencare con impassibile rigore medico una serie di sintomi e malesseri, in alcuni casi di estrema gravità. Tuttavia, quando viene dato in pasto all’algoritmo, diviene fonte di immagini cariche di tensione emotiva e inquietudine. Le figure prodotte spaziano da grovigli umani intrappolati in una dimensione angusta a corpi deformi, quasi liquefatti, che sembrano incarnare l’angoscia psicofisica descritta dai termini clinici.
Dal punto di vista concettuale, Effetti AI_ndesiderati invita a riflettere sulla condizione filosofica della follia nell’era delle macchine. L’opera solleva interrogativi sulla capacità dell’intelligenza artificiale di rappresentare ciò che per definizione è irrappresentabile: il dolore mentale, il disagio esistenziale, il senso di alienazione. La macchina, privata di una comprensione empatica, si limita a costruire simulacri visivi che, pur essendo frutto di un processo computazionale, sembrano paradossalmente evocare la fragilità e la frammentazione dell’esperienza umana. |
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Effetti AI_ndesiderati non è solo un’indagine sull’interazione tra linguaggio e immagine, ma anche un’esplorazione del rapporto tra uomo e macchina, tra razionalità e caos, tra scienza e arte. L’opera si fa specchio di un’umanità che, nel tentativo di decifrare sé stessa, si affida a tecnologie capaci di amplificare tanto la comprensione quanto lo smarrimento.
In occasione di Art City Bologna 2025, sarà anche possibile vedere e acquistare le t-shirt di Andrea Meregalli realizzate in collaborazione con Bonobolabo nello stand allestito a DumBO.
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