Installation view, Bizhan Bassiri. Creazione, BUILDING Gallery, Milano, ph. Michele Alberto Sereni |
Con un solido percorso alle spalle, esito di eventi memorabili e importanti confronti con i maggiori artisti italiani e internazionali (Kounellis, Boetti, West, Chiari, Anselmo, Kirkeby, Kosuth, Castellani e altri), Bassiri con questa prima mostra personale a Milano evidenzia la maturità linguistica della sua arte, sempre tenuta entro i registri di forme enunciative di una spazio-temporalità che elude gli epifenomeni dell'attualità, orientandosi piuttosto verso dimensioni dove visione palingenetica, intuizione poetica e formalizzazione di un sistema iconografico basato su archetipi cosmologici e mitici assume il carattere di 'summa immaginaria'. In tale drammaturgia visiva, Bassiri esibisce le figure essenziali della sua poetica: l'incessante trasformazione della materia, da lui considerata 'tempesta' permanente; lo stupore della luce ricavata dall'opera e offerta come entità correlata allo sguardo individuale; l'ineludibile presenza testimone della cifra antropologica; il rischio serpentino dell'imprevisto; la sorte, invisibile ma attiva forza regolatrice e registro supremo dell'arte che perpetua la tensione vivente, assumendo forme senza tempo. Protesa in uno spazio-tempo indeterminabile, considerato eterno come l'esistenza, l'opera appare immagine autonoma destinata a mostrare l'enigmatico inarrestabile processo del pensiero magmatico, sorgente da cui scaturisce l'arte. |
Installation view, Bizhan Bassiri. Creazione, BUILDING Gallery, Milano, ph. Michele Alberto Sereni |
La mostra Bizhan Bassiri. Creazione è dunque un paradigma di morfologie fondamentali dell'artista, caratterizzato da vere e proprie stazioni di opere dislocate negli ambienti di BUILDING Gallery, scanditi dalle dominanti cromatiche riferibili a uno spettro di colori distintivo della sua poetica. Diversi i cicli di opere presentati in mostra, tra cui: gli Specchi Solari (2024), superfici in acciaio attraversate da abrasioni fulminee come lampi, che negano la tradizionale funzione dello specchio come oggetto che riflette il mondo e rivelano, invece, la loro stessa natura come sorgente di luce; le Particelle della Tempesta (2024), dipinti materici simili a stratificazioni geologiche, che l'artista ottiene facendo macerare carta di quotidiani in vasche piene di acqua colorata con pigmenti naturali e l'aggiunta di colle; le Erme (2000-2024), che, mutuando la loro morfologia dall'erma classica antica, si compongono di una base metallica tronco-piramidale rovesciata su cui si innestano le masse informi delle teste di pietra lavica; i disegni Inchinato Pennino (2020), realizzati dall’artista durante il primo lockdown e concepiti come una sorta di ingrandimento al microscopio dei paesaggi magmatici e delle Particelle della Tempesta: in ciascuno di questi disegni emerge un microcosmo poetico animato da luci crepuscolari, buchi neri, tremolii della terra e bestie che si scatenano all’orizzonte. Questa mostra, concepita in stretta relazione con l’architettura della galleria, è tra i progetti più significativi degli ultimi anni, concepita da Bassiri per presentare a Milano un episodio del suo lavoro, tenendo conto della significativa storia culturale e artistica avvenuta nella città. Le sue opere, presenti in musei e collezioni private internazionali, hanno rappresentato nel 2017 il Padiglione iraniano alla 57ª Esposizione Internazionale d'Arte Biennale di Venezia. Testo di Bruno Corà |
Installation view, Bizhan Bassiri. Creazione, BUILDING Gallery, Milano, ph. Michele Alberto Sereni |
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