La ‘Crocifissione bianca’ di Chagall diventa accessibile

 


ROMA – La Crocifissione bianca di Marc Chagall, una delle opere più emblematiche del Novecento, proveniente dall’Art Institute of Chicago, è arrivata lo scorso 27 novembre per la prima volta in Italia (fino al 27 gennaio) presso il Nuovo Museo del Corso – Polo museale, nella sede di Palazzo Cipolla a Roma.

Di quest’opera esiste anche una versione tattile e parlante, che sarà presentata a Roma lunedì 20 gennaio alle ore 15 nel corso dell’evento ‘La bellezza è di tutti e per tutti’ nel Palazzo Cipolla, in via del Corso. “Si tratta di un lavoro che ha visto impegnato per circa 6 mesi un gruppo di lavoro interdisciplinare che ha permesso la realizzazione di una riproduzione che permetterà a tutte le persone, indipendentemente dalle loro caratteristiche fisiche, sensoriali, cognitive, anagrafiche e culturali, di poter vivere un’esperienza con la straordinaria bellezza dell’opera di Chagall e di poterne comprendere la drammatica attualità del suo significato”, racconta uno dei tre progettisti, l’architetto Dino Angelaccio, presidente di Itria e coordinatore di Giubileo for All.

“La riproduzione presenta elementi tattili con rilievi a più altezze e superfici con texture differenti che consentiranno a tutti di poterla esplorare anche con le mani, accompagnati da un racconto/guida all’esplorazione che si attiva inquadrando il QrCode tattile presente nella didascalia. Il racconto è in parlato, con sottotitoli e traduzione in lingua italiana dei segni. La didascalia- continua l’architetto- presenta scritte ad alta leggibilità e braille in rilievo con contrasto cromatico ed utilizza un font ( Test Me ) che è facilmente leggibile anche da parte di persone con dislessia”. La riproduzione del ‘La Crocifissione bianca’ di Marc Chagall è ancorata ad un supporto alto circa 85 cm da terra su un piano inclinato di 30 gradi che “permetterà a tutti di avvicinarsi, anche ai bambini e alle persone che utilizzano una carrozzina”. La Fondazione Roma ha raccolto la sfida dell’accessibilità universale, sottolinea Angelaccio, “per dimostrare come il diritto alla bellezza deve essere di tutti e per tutti. La riproduzione è la dimostrazione di come possiamo evitare di ragionare per presunte categorie di persone realizzando invece prodotti e soluzioni godibili dalla diversità umana”. Infine, “la riproduzione sarà successivamente donata a Papa Francesco in occasione del Giubileo delle persone con disabilità nella giornata del 28 aprile e sarebbe anche bello che l’opera di Chagall tornasse a Chicago con una sua riproduzione tattile e parlante”, conclude.

È previsto, in occasione della presentazione di lunedì 20 gennaio, un videomessaggio del ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli. Tra i relatori ci saranno, invece, don Alessio Geretti, curatore degli eventi d’arte del Giubileo; suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio Nazionale per la pastorale delle Persone con Disabilità; Dino Angelaccio, Odette Mbuyi e Carlo D’Aloisio, progettisti; Gabriella Cetorelli, Accessibilità siti Unesco del Ministero della Cultura; Camilla Capitani, MAC (Movimento Apostolico Ciechi); Alessandro Bernardini, presidente ENS Roma (Ente Nazionale Sordi); Miriam Mandosi, esperta di accessibilità museale Saluti istituzionali. I saluti istituzionali saranno a cura di Franco Parasassi, presidente della Fondazione Roma Modera. Modera Rachele Bombace, giornalista della rivista SuperAbile Inail e dell’Agenzia Dire.

DESCRIZIONE DE ‘LA CROCIFISSIONE BIANCA’

L’opera è costruita con l’inconfondibile linguaggio poetico ed evocativo di Marc Chagall, ricco di rimandi alla storia e di simboli della cultura ebraica. L’opera pone al centro dell’attenzione Gesù crocifisso, accentuando il fatto che in lui si riassumono le persecuzioni del suo popolo e di tutti i tribolati del mondo. Chagall la dipinse subito dopo i fatti cruenti della Notte dei Cristalli del 9-10 novembre 1938, episodio particolarmente emblematico della violenza antiebraica nel contesto nazista e in vari luoghi d’Europa. Ma il valore universale dell’immagine va persino oltre un momento storico e la vicenda di un popolo: è un grido perenne contro la follia degli estremisti di ogni epoca e un simbolo di speranza nella salvezza divina.

Fonte Agenzia DIRE - www.dire.it

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