"Noi facciamo parte di un gruppo internazionale che sta sviluppando e sperimentando questo vaccino anti-cancro, nello specifico per la prevenzione delle recidive dei tumori della vescica” Così Camillo Porta, Professore Ordinario di Oncologia Medica presso l'Università di Bari “A. Moro” ospite di Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa sul NOVE.
“Prevenzione della recidiva vuol dire che un paziente che viene operato per la prima volta per tumore della vescica e che ha un rischio elevato di ricaduta con malattia metastatica, fa questo vaccino nell'ipotesi che possa prevenire la ricaduta e quindi garantire la guarigione. Sostanzialmente il concetto è quello proprio di creare dei vaccini personalizzati: quindi partendo dal tumore di un paziente che è stato arruolato da noi, è stato prelevato il tumore e da questo è stato estratto l'RNA che codifica per una serie di proteine, che sono un po’ la targa che il tumore porta con sé e che devono essere riconosciute dal sistema immunitario perché il sistema immunitario possa funzionare. Questo vaccino è stato somministrato al paziente e, in poche parole, permette al sistema immunitario di vedere il tumore. II vaccino viene associato all’immunoterapia, che serve a stimolare ulteriormente il sistema immunitario e questo, se tutto andrà come speriamo e come primi dati sembrano suggerire, potrebbe portare veramente una rivoluzione perché è una forma di terapia oncologica estremamente personalizzata. Per il momento non possiamo ovviamente parlare molto in termini di efficacia, anche se abbiamo comunque una serie di dati preliminari che sono estremamente incoraggianti. Quello che stiamo vedendo, e questo possiamo dirlo tranquillamente, è la sicurezza del vaccino: quello che abbiamo osservato è quello che può succedere con qualunque vaccino, cioè un po’ di febbre, un po’ di irritazione cutanea nella sede inoculazione e basta”.
Sui costi delle medicine e sul futuro del nostro Sistema Sanitario Nazionale: “Per il momento tutti sappiamo che il Sistema Sanitario Nazionale, pur soffrendo come sta soffrendo, garantisce tutto a tutti in questo Paese, ed è qualcosa che non dobbiamo dimenticare perché in molti Paesi non è così. Cosa potrà essere per il futuro preoccupa un po’ tutti quanti perché i costi stanno lievitando in maniera veramente esponenziale: parliamo di centinaia di migliaia di euro per singola somministrazione di farmaco. È qualcosa che non so per quanto tempo riusciremo a garantire. È ovvio che dal punto di vista politico bisogna lavorare perché si possa continuare a garantire questa eccellente sanità che, tutto sommato sia pure con fatica, riusciamo ancora a dare”.
Sui diversi tempi di approvazione dei farmaci in Paesi diversi: “Questo è il più grosso problema. Facciamo l'esempio della Germania: un nuovo farmaco viene approvato a livello europeo dall'ente regolatorio che è l'EMA, in Germania è disponibile dal giorno dopo. Nel frattempo, il governo negozia il costo con chi produce il farmaco e a posteriori si fa rimborsare quando viene deciso il costo: possibilità di utilizzare il farmaco dal giorno zero. In Italia l’intervallo di tempo fra l'approvazione EMA e la disponibilità, data dalla rimborsabilità del farmaco, spesso è di uno o due anni”.