I Lolli e il nuovo singolo “Non ti senti un Boomer”: quando le generazioni si incontrano con ironia

Con il loro nuovo singolo “Non ti senti un Boomer”, I Lolli portano una ventata di freschezza nel panorama musicale italiano, affrontando con leggerezza e ironia il confronto tra generazioni. La band, conosciuta per il suo stile eclettico e la capacità di trattare temi attuali con uno sguardo originale, si è ispirata al senso di disorientamento che accomuna tutti noi di fronte ad un mondo che cambia velocemente.

Il brano si presenta come un inno alla riflessione leggera e condivisa: dai "Boomer" ai Millennials, fino alla Gen Z, nessuno sfugge al gioco di specchi che I Lolli hanno saputo creare. Una riflessione culturale che parte dal vissuto della band, intrisa di curiosità verso il futuro e un pizzico di nostalgia verso il passato, trasformandosi in un racconto musicale dal titolo provocatorio.

In questa intervista, I Lolli ci portano dietro le quinte di “Non ti senti un Boomer”, raccontando come hanno unito ironia, musica e un’accurata ricerca intergenerazionale per creare un brano che farà sorridere e riflettere. E forse, unire.

 

Partiamo dal brano: cosa vi ha ispirato a scrivere “Non ti senti un Boomer”?

Ci siamo sempre considerati un po' dei “giovani Boomer”. Nonostante siamo ancora giovani, ci rendiamo conto ogni giorno di quanto il mondo intorno a noi cambi a una velocità incredibile. Anche noi, a volte, facciamo fatica a stare al passo con i nuovi trend, le nuove abitudini e il nuovo linguaggio. Questo senso di "fuori sincrono" ci ha ispirati a raccontare, con ironia, cosa significhi sentirsi parte di una generazione che osserva il futuro con curiosità, ma anche con un pizzico di nostalgia.

Il titolo è provocatorio: pensate che i “Boomer” si riconosceranno nel brano?

Assolutamente sì, ed è proprio il nostro intento! Crediamo che il brano possa far sorridere i "Boomer" e, allo stesso tempo, stimolare una riflessione simpatica su come sono percepiti dalle generazioni più giovani. Non c’è nessuna accusa o critica, è un invito a ridere insieme dei nostri ruoli in una società sempre più atipica.

Avete dichiarato che per scrivere il brano vi siete immersi nel mondo di ogni generazione. Come avete fatto?

Ci siamo divertiti a fare un vero e proprio viaggio tra le generazioni, esplorando musica, serie TV, slang e abitudini che definiscono Boomer, Millennials e Gen Z. Abbiamo passato ore a scorrere foto, guardare vecchi programmi televisivi e confrontarci con amici di ogni età. È stato come un laboratorio culturale dove abbiamo raccolto tutto ciò che distingue queste generazioni, per poi mescolarlo nel testo e nella musica del brano.

Parliamo del videoclip: che esperienza è stata girarlo?

Girare il videoclip è stato fantastico! Abbiamo ricreato una sorta di “sbarco lunare” in una location qui in Toscana molto somigliante alla luna, addirittura dal terreno usciva il vapore in maniera naturale. Vestiti con delle tute spaziali abbiamo fatto un vero e proprio viaggio alla scoperta del mondo odierno. È stato divertente ma anche impegnativo, soprattutto quando si tratta di dare vita a un’idea così surreale. Lavorare con un team affiatato come il nostro rende ogni sfida più stimolante.

Avete qualche aneddoto divertente dal set?

Sì, uno su tutti: girare con le tute da astronauti prodotte in 100% poliestere, praticamente un forno se usate in periodi caldi! Si...faceva un caldo incredibile, e ogni tanto dovevamo fare delle pause "risanatorie", è stato troppo divertente.

Edoardo Amicucci si è riconfermato alla regia. Com’è lavorare con lui?

Lavorare con Edoardo è sempre un piacere e una grande avventura. Ha una visione chiara e creativa, ma sa anche ascoltare e valorizzare le nostre idee. È capace di trasformare i nostri concept in immagini che raccontano una storia, ed è per questo che torniamo sempre a collaborare con lui. E' solo un anno che lavoriamo con lui, però sin da subito ci siamo trovati benissimo e non ci siamo più "mollati".

Un’ultima curiosità: vi sentite Boomer, Millennials o Gen Z?

Anche se vi abbiamo detto nella prima domanda che ci sentiamo dei "Giovani Boomer" forse non è del tutto vero, il fatto è che siamo molto confusi, forse siamo un mix! Ci sentiamo Millennials per la nostra età e il modo in cui siamo cresciuti, ma ogni tanto abbiamo nostalgia "dei tempi che furono" proprio come veri Boomer. Allo stesso tempo, cerchiamo di stare al passo con le tendenze della Gen Z, soprattutto per connetterci con il pubblico più giovane. Insomma, forse siamo una generazione “ibrida”!


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