«”Tempi scueti” è la fotografia dei tempi moderni, “scueti” appunto, e mette in luce le tematiche urgenti dell’abbandono dei territori, delle disuguaglianze sociali e della lotta incessante per i diritti umani, temi attuali come la violenza di genere, la tratta degli esseri umani nel Mediterraneo, le nuove scoperte scientifiche e tecnologiche e non ultimo la canzone che rende omaggio ad una donna icona della lotta alla mafia, Felicia Bartolotta Impastato.»Vorianova
"Tempi Scueti" è un concept album in cui i Vorianova attingono dalle periferie, sia geografiche che mentali, per ristabilire un collegamento con il mondo intero. Sfruttano il potere evocativo delle parole e la forza rivoluzionaria della musica, concretizzando l'idea di resilienza e restanza. Non si tratta di un semplice rimanere, ma di un atto di resistenza e radicamento, un sentirsi ancorati a un luogo pur vivendone lo spaesamento, con l'intento di proteggerlo e rigenerarlo radicalmente.
Un nuovo sound moderno, elettronico contemporaneo, e un beat accattivante in cui coesistono elementi della musica alternative, hip-hop, elettronica e rock. Questa contaminazione di generi fonde il linguaggio musicale odierno con il sound più classico di un quartetto d’archi, offrendo un viaggio verso una nuova dimensione sonora, più matura. Questo lavoro è frutto dell’intenso sodalizio artistico con il musicista Leonardo Bruno, che ha curato gli arrangiamenti e la direzione artistica.
Il disco rivoluziona la musica dialettale siciliana; l'uso del dialetto del proprio paese, Isnello, è dettato dall'istinto e dalla necessità di esprimersi nella lingua dei genitori. La ricchezza fonetica del dialetto dona musicalità e unicità, rendendolo estremamente comunicativo. Questo è il vessillo dei Vorianova, che mirano a preservare e tramandare il patrimonio linguistico siciliano alle nuove generazioni.
Track by track
TEMPI SCUETI
Tempi scueti è la fotografia dei tempi moderni, “scueti”, dove si racconta lo smarrimento dell’uomo odierno, consapevole di vivere un’epoca di cambiamenti e al contempo di grande incertezza del futuro.
“Scueto” è infatti il sentimento di ogni uomo mosso dal desiderio della conoscenza, della scoperta, della ricerca del sé, della rinascita, del cambiamento. La centralità dell’uomo nelle sue azioni e nei suoi comportamenti, dalle guerre alle ultime scoperte scientifiche, il sentirsi scueti (non proprio traducibile con il termine “inquieti”) è ciò che muove la propria vita verso una giusta direzione.
L’INVENZIONI
Il desiderio della conoscenza ha sempre spinto l’uomo oltre i suoi limiti: le invenzioni nel campo della tecnologia, della scienza, della medicina, hanno mutato profondamente la vita quotidiana di ognuno di noi. Oggi assistiamo però inermi all’avanzare di intelligenze artificiali sempre più raffinate e talvolta pericolose, e sembriamo abbandonarci all’idea che queste debbano obbligatoriamente sostituire molte delle attività umane. Ma, nonostante ciò, resiste l’idea e la speranza di rimanere più umani.
FARSU
I social hanno abituato l’uomo a nascondere le proprie insicurezze attraverso la falsità del proprio aspetto esteriore ed interiore. Ci si parla senza guardarsi negli occhi, ci si accarezza senza toccarsi, ci si inventa per quello che non si è, grande è il senso di smarrimento con cui si fa i conti ogni giorno. Diventa sempre più difficile capire la vera fonte delle informazioni, si mette in dubbio ogni cosa, persino la realtà.
DORMI SAMIR
Questa canzone narra la vicenda reale di Samir, il bimbo siriano che dormiva sempre per fuggire dalla paura. Nel viaggio verso l’Italia, in fuga dal proprio paese di origine, Samir, attraversa le bombe in caduta. E sono le bombe, l’unica cosa che riesce a disegnare.
Arrivato in Italia con la famiglia, da rifugiato, vive il dramma e la difficoltà di ottenere un permesso di soggiorno che possa impedire loro di tornare nel loro paese devastato dalla guerra.
Non va allora più a scuola, non parla, tende all’ipersonnia e non risponde agli stimoli; questo stato di torpore viene definito dai medici che si prendono cura di lui come sindrome della rassegnazione. Dormire per non vivere, estraniarsi per non avere paura.
SEMU STIDDI
Questo brano è dedicato all’astrofisica e ricercatrice INAF Sabrina Masiero, veneta di nascita ma siciliana di adozione, pioniera in Italia nella ricerca di mondi attorno a stelle simili al Sole.
Fin da piccola trascorre le sue notti scrutando l’immensità dell’universo stellato, cercando di comprendere la meraviglia del mistero della vita, oggi guida a sua volta i giovani nella conoscenza e nel valore del pensiero scientifico, aiutandoli ad acquisire un atteggiamento razionale di fronte a questi odierni tempi “scueti”.
CHIAMAMI ROSA
È un brano di denuncia sulla violenza di genere. Racconta di una donna, che stringe al petto una busta contenente la lettera che ha scritto per l’uomo che da anni abusa di lei; dentro c’è tutta la verità, il coraggio, l’amore per sé stessa, e il superamento, attraverso la condivisione, delle violenze subite.
SEMPRI CI SARA’
È la ruota della vita, che gira inesorabile per tutti, conducendoci in un vortice infinito di esperienze. Un vortice che unisce l’uno all’altro flussi di vita propria e altrui. I nostri corpi, le nostre idee, le nostre azioni, sono attraversati da una corrente che è capace di creare e distruggere nello stesso momento, stringere e sciogliere i nodi di cui è fatta l’esperienza umana.
Tutto quello che ci circonda succede mentre, inconsapevoli, viviamo appieno la nostra vita.
OGNI NENTI
Ogni luogo, ogni ente del nostro mondo è pervaso da un intangibile strato che chiamiamo «significato». E anche dove sembra non esservi alcun senso riusciamo comunque a trovarlo. Nulla può essere privo di senso: ogni singola cosa che è ha in sé un senso con cui si identifica.
Tutto è niente, niente è tutto: ogni niente fa tanto, ogni poco è vita.
SALINA
Un brano dedicato ai salinari di Marsala, “cotti dal sole, asciugati dal sale e bruciati dal vento”; il sale che è metafora di conoscenza, ciò che dà gusto e sapore alla vita. Uno dei più antichi mestieri che resero la Sicilia protagonista del commercio mondiale sin dall’epoca dei Fenici, riecheggia nelle atmosfere musicali del brano attraverso le parole del testo che descrive il lavoro dei salinari, eredi della tradizione di un mestiere antico e affascinante, faticoso ma ricco di significati storici e culturali.
CU SA SE CANCIA
L’uomo in bilico tra il rimanere inerte di fronte alle asperità della vita e il cambiare strada per rinnovare invece la consapevolezza della propria caducità. È un’esortazione al viaggio continuo della vita, l’uomo che cambia si veste a nuovo, mette a posto tutto nel mondo fino a cambiare sé stesso, migliorandosi.
SCIARRA
“Sciarra chitarra musica e battaglia” è un’antica filastrocca palermitana che i bambini cantano ancora oggi per dichiarare la fine di un’amicizia o semplicemente quando si litiga e si dichiara guerra a colui che, qualche minuto prima, è stato il nostro compagno di giochi preferito. È comunque una guerra giocosa, fatta di dispetti, che dura al massimo una nottata; finita la “sciarra” si ritorna ad essere amici. Da adulti le sciarre durano molto di più e lasciano morti e feriti sul campo di guerra, per il continuo bisogno di prevaricare l’altro, di disarmare il più debole, di soffocare la libertà altrui.
CHISTU POTTI FARI
Questo brano è dedicato ad una donna simbolo della lotta alla mafia, Felicia Bartolotta Impastato.
Mamma coraggio, dopo l’uccisione del figlio, Peppino Impastato, non si rassegna ma decide di gridare al mondo i nomi degli assassini, sfidando il proprio status familiare e i pregiudizi. Riuscirà nella sua lunga battaglia, durata più di 20 anni, ad avere giustizia per il figlio. Il brano le rende omaggio, immaginando una lettera d’amore scritta per il suo adorato figlio Peppino, dove gli sussurra che non ha più paura di nulla, e che aspetta solo il momento in cui lo rivedrà; i passi sono stati contati e Peppino è rimasto vivo nella memoria di tantissimi uomini onesti che cercano di cambiare le sorti di un mondo alla deriva.