“Ho conosciuto storie di donne incredibili, donne forti, coraggiose, donne che hanno lottato, che stanno ancora lottando, donne che hanno subito violenze dai propri ex mariti, abusi e cercano di lottare per la propria indipendenza economica e per poter realizzare i propri sogni” racconta Claudia Gerini, attrice, in merito alla sua recente visita in Tanzania per incontrare le donne coinvolte nei programmi di ActionAid.
Queste donne sono riuscite a uscire da situazioni di violenza grazie al supporto dell'organizzazione.
In Tanzania, la violenza di genere è un problema diffuso, alimentato da disuguaglianze economiche e culturali, e rappresenta una delle principali barriere che impedisce alle donne di raggiungere il loro pieno potenziale. Nonostante i progressi fatti per migliorare
le opportunità economiche delle donne, permangono ostacoli significativi. Molte affrontano ancora limitazioni nell'accesso alla terra, al lavoro e ai beni produttivi, barriere che ne ostacolano l'autonomia economica e sociale.
“Sono venuta qui per testimoniare come la lotta alla discriminazione di genere, sebbene diversa da paese a paese, abbia una stessa matrice discriminatoria. Anche in Italia stiamo combattendo affinché i diritti e l'opportunità siano veramente pari e credo che solo creando una vera sorellanza in tutto il mondo, e cercando l'alleanza con gli uomini, potremo cercare di cambiare le cose e porre fine a ogni forma di violenza, non solo per noi ma per le future generazioni di bambine. E ci riusciremo” conclude Claudia Gerini.
La storia di Pirimhamedu: dal coraggio individuale alla lotta collettiva.
Pirimhamedu Kuliwa, una donna del villaggio di Singino, nel distretto di Kilwa, ha vissuto sulla propria pelle la violenza di genere. La sua storia inizia a 17 anni, quando rimane incinta e, per le pressioni della comunità, è costretta a sposarsi. Questo matrimonio segna l'inizio di una lunga serie di abusi e privazioni. Pirimhamedu non ha accesso ai propri diritti e il controllo finanziario e sociale da parte del marito le impedisce di costruire un futuro autonomo. Dopo il divorzio, ha finalmente sperato di poter riconquistare la propria indipendenza, ma anche in questa nuova fase ha dovuto lottare per ottenere ciò che le spettava, trovandosi senza alcun supporto economico. Questa esperienza di emarginazione le ha però fatto comprendere di non essere da sola: molte altre donne nella sua comunità stavano vivendo situazioni simili di violenza e soprusi. Determinata a fare la differenza, ha deciso di agire. Ha fondato, insieme ad altre donne della comunità, un gruppo per mobilitarsi contro la violenza di genere, iniziando a sensibilizzare e ad educare sulla questione. "Dopo anni di abusi ho capito che la mia vita è sempre stata influenzata dalla violenza di genere. Mi sono chiesta: perché non dovrei combattere? Così ho iniziato a mobilitare altre donne e oggi, come attivista per i diritti delle donne e paralegale, sono pronta a motivare e sostenere le mie compagne. La violenza contro le donne nella nostra comunità deve cessare ora”.
Oggi, Pirimhamedu è una paralegale e lavora per sostenere le altre donne, contrastando i matrimoni precoci e promuovendo l'educazione ai diritti delle donne. La sua determinazione e il suo impegno sono diventati un simbolo di speranza per la comunità
di Kilwa, dove, insieme al Kilwa Women’s Forum, lavora per dire basta alla violenza contro le donne e garantire che nessuna debba più subire ciò che lei ha vissuto.
Dal 1998, ActionAid opera in Tanzania per combattere la povertà e l'ingiustizia sociale, con un focus particolare sull'empowerment delle donne. I programmi promuovono la formazione di gruppi di donne, la creazione di opportunità di reddito e la consapevolezza dei propri diritti.
Foto di Carlo Furgeri Gilbert