Il 24 ottobre ha avuto luogo, presso la Sala degli Atti Parlamentari della Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini”, in piazza della Minerva 38 a Roma, l’incontro voluto dal Sen. Francesco Verducci e dall’Associazione Nazionale Arti Performative (ANAP) con il patrocinio di ANCI, con l’obiettivo di porre attenzione a un maggior riconoscimento per il teatro urbano, quale strumento di coesione sociale e valorizzazione dei territori.
All'evento hanno partecipato artisti di spicco come Moni Ovadia, e in collegamento video Jacopo Fo, Eugenio Barba, David Riondino e Ascanio Celestini, intervenuti in prima persona per sostenere la petizione lanciata on line per sensibilizzazione sul ruolo cruciale del teatro urbano nelle comunità italiane.
Hanno introdotto i lavori il Sen. Francesco Verducci, VII Commissione Cultura del Senato (PD), Vincenzo Santoro, Responsabile Ufficio Cultura ANCI, il Presidente ANCI On. Roberto Pella, Deputato (FI), il Presidente AGIS Francesco Giambrone, il Presidente ANAP Carlo Lanciotti; hanno partecipato la loro presenza l’On. Federico Mollicone, Presidente VII Commissione Cultura della Camera dei Deputati (FdI); la Sen. Vincenza Rando, VII Commissione Cultura del Senato (PD); l’On. Giorgia Latini, Vicepresidente VII Commissione Cultura della Camera (Lega); l’On. Matteo Orfini, VII Commissione Cultura della Camera (PD), Anna Laura Orrico, VII Comm. Cultura Camera del Deputati, il Presidente della FISP Antonio Buccioni. Clara Conforti, Assessora Cultura del Comune di Certaldo (FI) ha introdotto gli interventi dalle rappresentanze dei comuni.
“Abbiamo bisogno più che mai di rinsaldare il legame tra le persone e il teatro. Il teatro è uno spazio indispensabile, è cultura, è socialità, è partecipazione. Il teatro di strada è quello che più rafforza il legame tra il teatro, la cultura e lo spazio pubblico comune a tutti i cittadini. Per questo è così importante. Il teatro urbano è un grande patrimonio collettivo, che si fonda sull'interazione e la partecipazione del pubblico. Servono più fondi per la cultura e il teatro. E più fondi per il teatro di strada e le arti performative. E servono più fondi per i comuni destinati allo spettacolo dal vivo. Va rafforzata la vertenza per andare avanti sul riconoscimento giuridico e professionale delle figure del teatro di strada e performativo. Per questo ci troveremo con Anap, Anci, tanti artisti, parlamentari, sindaci a sostegno del teatro di strada, giovedì prossimo 24 ottobre in Senato”, commenta Francesco Verducci, Senatore Commissione Cultura, promotore del Convegno 'Teatri di Strada.
Una maggiore legittimazione culturale
Da anni, l'Associazione Nazionale Arti Performative si impegna per affermare la credibilità e la legittimità artistica di un settore che merita un riconoscimento maggiore. Il teatro urbano non è solo spettacolo, ma una forma d’arte con una forte carica innovativa, capace di influenzare linguaggi e tendenze, e con una funzione sociale e un impatto economico strategici per la riqualificazione e l’attrattiva dei territori.
Carlo Alberto Lanciotti, presidente di ANAP-Agis, rivendica, dati alla mano, il grande ruolo che queste attività artistiche hanno per lo sviluppo culturale, sociale, turistico dei territori: “L’’indagine Sponsor Value di StageUp - IPSOS del 2013 ha rivelato che la frequentazione dei festival del teatro di strada è la 9° attività del tempo libero degli italiani e che il pubblico di questi eventi è equivalente a quello di tutto il resto del comparto teatrale (circa 26 milioni di persone). Ogni euro speso in questi eventi è in grado di restituirne ai territori circa 7. Come è possibile che in Italia non si investa su questa incredibile risorsa?”.
“I luoghi dello spettacolo sono i soli luoghi di aggregazione laica della comunità e per questo vanno salvaguardati: sono i teatri, sono le sale cinematografiche, sono le piazze luogo di aggregazione e di spettacolo per antonomasia. Anni fa ho portato avanti uno studio sui teatri chiusi e apribili nel nostro Paese. Ne abbiamo rilevati quasi 500 e sono situati soprattutto nei piccoli centri, cioè nei luoghi fragili che senza il loro teatro, senza il loro luogo di aggregazione laico, diventano ancora più fragili. Pensate quanto sia indispensabile l’attività dello spettacolo urbano in una città o un comune diventato più fragile perché non ha più il suo Teatro – ha dichiarato il presidente dell’AGIS Francesco Giambrone –. Quello che la pandemia dovrebbe averci insegnato è che lo spettacolo svolge un ruolo fondamentale in termini di inclusione sociale, di occupazione, di crescita delle comunità, di recupero della dispersione scolastica, e in termini di democrazia. Istanze su cui il nostro Paese si regge e deve reggersi. Per questo motivo bisogna investire sempre di più nello spettacolo anche modificando regole che ad oggi restano quasi esclusivamente legate a criteri economicistici che non riescono a tenere conto di risultati e obiettivi non misurabili"
La campagna “Per un teatro delle città” mira quindi a evidenziare l’importanza del teatro urbano come strumento di valorizzazione delle città e dei borghi. Il suo impatto è visibile su più livelli: culturale, sociale ed economico. Ogni anno, festival e compagnie di teatro urbano contribuiscono ad animare gli spazi pubblici, offrendo un’esperienza unica e immersiva grazie alla sua immediatezza e alla sua accessibilità. Tra i comuni che da anni valorizzano questa forma di arte come strumento di innovazione e promozione sociale e territoriale ci sono Ferrara, dove si tiene da 37 anni il più grande Festival Buskers d’Europa; Certaldo (FI) che ospita dal 1988 “Mercantia”, uno dei più importanti festival del settore; Mantova che ospita l’“Open Festival”; Ascoli, dove ha sede la Compagnia dei Folli una delle più longeve compagnie del Teatro di Strada che gestisce in città anche un teatro di proprietà; Caorle (VE), dove si tiene da 23 anni il Festival “La Luna nel Pozzo”; Santa Sofia (FC) che ospita “Di Strada in Strada”; Collodi (Pescia, PT) dove ha luogo il “Senza Fili - Pinocchio Street Festival”; Gerace (RC) dove si svolge ogni anno “Il Borgo Incantato”. La lista è lunghissima ed è impossibile citarli tutti. L’annuario delle arti di strada “Kermesse” cita 200 manifestazioni dedicate a questo genere di teatro.
“Negli ultimi anni sono nate decine di manifestazioni legate al teatro urbano e di strada che hanno affollato le strade dei nostri Comuni – ha commentato Presidente ANCI On. Roberto Pella - generando nel tempo grandi benefici in termini di produzione culturale, di promozione del territorio e di coesione del tessuto sociale. Per queste ragioni l'ANCI aderisce con convinzione all'appello teso a chiedere maggiore attenzione da parte dei soggetti istituzionali e un più importante sostegno a favore di un settore per noi molto significativo".
I commenti degli artisti
“Il teatro è parte del nostro essere persone. Da sempre, da quando i vecchi del villaggio raccontavano i miti degli antenati davanti alla luce della ribalta del falò e, più tardi, gli artisti giravano nei paesi piccoli e grandi d’Europa, il teatro ha rappresentato il modo centrale per diffondere informazioni e far conoscere alla gente comune ciò che era sconosciuto. Ma soprattutto svolgeva una funzione importantissima: mettere in relazione gli individui. Un ruolo fondamentale di cui oggi nella società contemporanea c’è ancora più bisogno. L’utilizzo sfrenato dei social ha limitato le relazioni fisiche, il teatro è la forma di aggregazione che va a contrastare la deriva della nostra società sempre più solitaria. Portare il teatro tra le persone vuol dire aprire al dialogo, alla conoscenza, all’incontro. Per questo credo che sostenere il teatro urbano voglia dire aiutare le comunità a vivere meglio”, commenta Arturo Brachetti, attore e regista.
“Così come esiste un piano regolatore urbanistico, che ci permette di pensare per ciascuna città del nostro paese, allo sviluppo di un intero tessuto urbano per i futuri trenta o cinquant'anni, sarebbe bello esistesse anche un "piano regolatore culturale". Questo ci consentirebbe di affermare, ad esempio, il concetto che il Teatro è un patrimonio collettivo, non il frutto dell'eccellenza di un grande regista, o un di grande attore, insomma di un uomo solo al comando. Un uomo solo al comando sarà pure al comando, ma sta comunque sempre da solo. È necessario e straordinario realizzare il Teatro insistendo sulla sua dimensione di patrimonio della Comunità, di bene comune”, è il sostegno di Ascanio Celestini alla campagna “Per un teatro delle città”.
“Era nell'Agorà, nella piazza pubblica che il primo teatro è sorto. Il Teatro è stato un momento di relazione profonda che alle sue origini è avvenuta in luoghi aperti e solo dopo si sono costruiti dei luoghi dedicati. La grande conquista del teatro del XX secolo è stata quella di utilizzare questa relazione in luoghi che non appartengono solo all'edificio teatrale, specializzato ad accogliere spettatori, ma in luoghi pubblici, aperti e anche nelle prigioni, negli ospedali, nelle scuole. Oggi riconoscere un teatro solo, nel senso dei teatri chiusi, è negare l'essenza stessa della relazione tra attore e spettatore. È negare quello che caratterizza quest'arte: la libertà d'espressione. È necessario creare, far risorgere questa libertà, in qualsiasi posto, specialmente nei luoghi che non sono destinati ad un'elite”, è il contributo di Eugenio Barba alla campagna.
“La mancanza di solidarietà sociale, la violenza, le disfunzioni della politica e della burocrazia, l’ignoranza, la depressione, l’alienazione non sono le cause del disagio che l’Italia vive oggi, sono gli effetti di una malattia culturale, di una paura emotiva, di una mancanza di empatia verso gli altri che l’arte, la cultura e il teatro possono curare.
E osservando bene la situazione potremmo dire che oggi è necessario proprio lavorare sull’umanità delle persone, sulla ricchezza spirituale e creativa. Solo così possiamo immaginare di uscire da questo periodo particolarmente duro e spiritualmente miserabile. Il teatro urbano vorrebbe essere riconosciuto per la sua importanza al pari del teatro delle grandi compagnie che si esibiscono in meravigliosi teatri. Quest’arte è da sempre dimenticata, se invece fosse sostenuta ottenendo spazi da gestire e sovvenzioni, potrebbe raggiungere molte più persone”, commenta Jacopo Fo.
Un patrimonio culturale radicato nelle comunità
Il teatro urbano ha un impatto profondissimo sul tessuto sociale e culturale delle città e dei borghi italiani. Esso rappresenta non solo un momento di intrattenimento, ma un potente strumento di coesione sociale e di valorizzazione dei territori. Dai grandi centri urbani alle piccole comunità rurali, il teatro di strada è in grado di raggiungere e coinvolgere un pubblico vasto e diversificato, superando le barriere geografiche e culturali. Questo lo rende un fenomeno di enorme rilevanza per la vita pubblica e per l'innovazione artistica del nostro Paese.
Nonostante ciò, il teatro urbano non gode di una politica culturale adeguata. Attualmente, il settore riceve soltanto lo 0,07% del Fondo Nazionale dello Spettacolo dal Vivo, una percentuale che non riflette in alcun modo l’impatto che questa forma d’arte ha sulle comunità. La categoria delle artiste e degli artisti del teatro di strada è ancora vista attraverso stereotipi che ne sminuiscono la professionalità e la portata culturale, nonostante le competenze riconosciute invece a livello internazionale, la formazione completa e complessa, la preparazione che queste figure mettono in campo. Le compagnie che animano piazze e spazi pubblici, infatti, non sono composte da artisti di strada improvvisati, ma da professioniste e professionisti che contribuiscono in maniera significativa all'innovazione teatrale, alla ricerca artistica e all’identità culturale del Paese.
La petizione: una richiesta di sostegno concreto
Con la petizione lanciata sulla piattaforma Change.org https://www.change.org/p/