Da sabato 12 ottobre 2024 il Comune di Fabriano presenta al pubblico Artificio naturale, scultura ambientale di Paolo Icaro acquisita nella collezione della Pinacoteca Civica Bruno Molajoli di Fabriano.
Il progetto, a cura di Marcello Smarrelli, promosso dal Comune di Fabriano e ideato in collaborazione con la Fondazione Ermanno Casoli, è sostenuto dal PAC2022-2023 - Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
Nato a Torino (1936), Paolo Icaro è protagonista assoluto delle ricerche artistiche degli anni Sessanta. Vicino all’esperienza dell’Arte Povera, sin dagli esordi sperimenta il divenire dell’azione scultorea in relazione alla forma e allo spazio, utilizzando materiali elementari e duttili come cemento, argilla, carta, legno e gesso. Tecniche e materiali si uniscono per esplorare lo spazio attraverso il corpo, lo misurano in senso fisico e mentale, lo attraversano, trasformandolo e ridisegnandolo tramite sculture e installazioni che si sublimano in poesia pura. Ha partecipato alle più significative mostre del Novecento, costruendo nella sua lunga carriera un’identità autonoma e originale che lo ha posto al centro dell’attenzione critica internazionale. Oggi le sue opere sono presenti nelle più importanti collezioni pubbliche e private di tutto il mondo.
Artificio naturale, realizzata nel 2011, riflette perfettamente questa continua ricerca e sperimentazione.
L’installazione è composta da cinque massi in pietra, semplicemente adagiati a terra. Quello che potrebbe sembrare un elemento naturale inserito nello spazio “artificiale” di un museo, è in realtà il risultato di un complesso processo creativo. Lo scultore ha inizialmente modellato in argilla una pietra “ideale”, levigandola fino a farla sembrare un sasso perfetto, come se fosse stato plasmato dall’acqua di un torrente. Da questa forma originale sono stati creati cinque esemplari in gesso, poi in cemento, e infine, grazie a una scansione 3D, sono stati scolpiti in pietra di Matraia, un materiale di color grigio-azzurro dall’eccezionale compattezza e resistenza. Pur avendo la stessa forma, i cinque massi appaiono diversi in quanto posti in cinque posizioni differenti, le uniche in cui stanno in equilibrio.
Descrivendo la dialettica che anima questo lavoro, Icaro spiega: “Il marmo diventa ‘artificio’, nello scontro-confronto tra materia e materialità. Artificio da non intendersi come illusione o finzione, bensì come ‘trasformazione fatta ad arte’, e quindi naturale, che permette di ascoltare la memoria del materiale”.
Il curatore Marcello Smarrelli sottolinea: "La relazione fra naturale e artificiale che anima l’opera si estende così anche al contesto espositivo, come in una mise en abyme: la natura abita, infatti, il giardino che circonda il museo, ospitando diverse specie di piante; l’artificio è invece rappresentato dall’architettura dello storico edificio che ospita la Pinacoteca – l’antico ospedale di Santa Maria del Buon Gesù, che sorge sulla centrale Piazza della Cattedrale di Fabriano – insieme alla nuova costruzione in legno e vetro che s’innesta nel cortile. La sequenza potrebbe continuare anche con l’interno dell’edificio, che custodisce l’‘artificio’ per eccellenza, quello dell’arte."
Maura Nataloni, Assessore alla Bellezza del Comune di Fabriano, ha dichiarato: “L’acquisizione di Artificio naturale di Paolo Icaro rappresenta un importante passo avanti per la Pinacoteca Civica Bruno Molajoli. Frutto di un esito positivo del bando ministeriale dedicato all'incremento delle pubbliche collezioni con opere d'arte contemporanea e grazie alla collaborazione con la Fondazione Ermanno Casoli, questo nuovo ingresso arricchisce il dialogo tra le diverse epoche rappresentate nella nostra collezione. Il progetto ribadisce, dunque, la volontà del Comune di Fabriano di investire sul contemporaneo e sull’arte contemporanea attraverso una serie di iniziative, fino alla realizzazione di un luogo ad essa dedicato”.
Il progetto è accompagnato da un programma di incontri pubblici, laboratori didattici per bambini e da una pubblicazione, edita da Chimera Editore, con testi di Marcello Smarrelli e Simone Ciglia.