A Parma, Piacenza e Reggio Emilia esperienze irripetibili nel segno dell’arte. L’ Emilia - la Terra dello Slow Mix, unica ed eclettica tra natura, cultura ed enogastronomia -svela un autunno ricco di mostre ed esposizioni, in un caleidoscopio di eventi ed emozioni per gli occhi e lo spirito. Tre città, tre territori dove trascorre momenti dedicati alla cultura e alla storia, attraverso un viaggio dal Rinascimento alla contemporaneità, da scoprire su: www.visitemilia.com. PARMA A Parma i colori dell’autunno invitano a una passeggiata nell’arte con “Correggio500 – In 500 passi”. Dall’8 settembre al 31 gennaio 2025, la città ducale celebra Antonio Allegri, universalmente conosciuto come il Correggio, per i 500 anni dalla conclusione del suo più ambizioso progetto artistico: il ciclo di affreschi nella grande cupola della Chiesa di San Giovanni Evangelista. Un capolavoro “a portata di occhi”: per l'occasione, infatti, gli affreschi vengono virtualmente “calati” dalla cupola attraverso l’installazione a cura di Lucio Rossi “Il cielo per un istante in terra” che permette di scoprire impercettibili e straordinari particolari. L’itinerario prosegue attraverso i 500 passi che separano San Giovanni da un altro capolavoro del Correggio, la Camera della Badessa nel Complesso del Monastero di San Paolo, uno dei lasciti più straordinari del Rinascimento, frutto della commissione della Badessa Giovanna da Piacenza. L’affresco è introdotto da un’esperienza multimediale, che catapulta il visitatore nella storia di Parma e nell’arte del Correggio stesso. E nel mezzo del percorso, la sosta per ammirare un altro capolavoro del Correggio, l’affresco della cupola della Cattedrale con l’Assunzione della Vergine. Fino al 31 dicembre 2024 Parma ospita il “Viaggio nella musica di Miecio Horszowski”. Allestita alla Casa della Musica e Musei della Musica, la mostra racconta la straordinaria, ed eccezionalmente lunga, carriera di grande pianista polacco, musicista enfant prodige che suonò nei più grandi teatri europei e fece tournée in Italia, Sud America e Stati Uniti: un viaggio attraverso documenti originali e inediti tra cui diari, lettere, fotografie, autografi di importanti protagonisti della storia, non solo musicale, del ‘900. “Napoleone in caricatura” è una mostra che fa sorridere e riflettere: allestita fino al 13 ottobre 2024 nel Museo Glauco Lombardi, dedicato alla memoria di Maria Luigia D’Austria che di Napoleone fu la consorte, nasce da un nucleo di stampe satiriche prodotte tra Francia e Gran Bretagna durante gli intensi anni che videro Bonaparte al comando, fogli di grande impatto che mostrano le insanabili contraddizioni di un potere assoluto. La grande arte a cavallo fra Ottocento e Novecento è protagonista alla Villa dei Capolavori: la Fondazione Magnani-Rocca di Mamiano di Traversetolo, a pochi chilometri da Parma, ospita dal 14 settembre al 15 dicembre 2024 la mostra “Il Surrealismo e l’Italia”, dedicata alla corrente artistica nata 100 anni fa. Oltre 150 opere di Salvador Dalí, René Magritte, Max Ernst, Joan Miró, Marcel Duchamp, Man Ray, Yves Tanguy, Giorgio de Chirico e il fratello Alberto Savinio, Enrico Baj, Fabrizio Clerici, Leonor Fini e altri protagonisti di questa corrente immaginifica: artisti che con le loro opere testimoniano la vastità dei linguaggi del Surrealismo proposti in un percorso espositivo diviso in due grandi capitoli, il Surrealismo internazionale e il suo arrivo in Italia e i protagonisti della scena surrealista italiana. Ma non solo, alla Villa dei Capolavori si celebrano anche i 150 anni dalla nascita dell’Impressionismo con un altro evento: fino al 15 dicembre 2024, ospita La Promenade di Pierre-Auguste Renoir, uno dei quadri più affascinanti dell’artista francese e di tutto l’Impressionismo; il dipinto, eseguito nel 1870, proviene dal J. Paul Getty Museum di Los Angeles per una prima assoluta in Italia nell’ambito di una importante collaborazione tra i due musei. La Promenade di Renoir è esposta insieme al meraviglioso Monet, ai Cézanne e ai due Renoir della Collezione permanente, che rappresentano il più ricco e importante nucleo di pittura francese impressionista in Italia. PIACENZA Anche a Piacenza, nell’autunno dell’arte la “parola d’ordine” è contemporaneità unita ad eclettismo. Due sono le mostre allestite a XNL Piacenza, centro d’arte contemporanea, cinema, teatro e musica, dal 14 settembre 2024 al 6 gennaio 2025. “Out of the Grid. Italian zine 1978–2006. Post–movimento pre–internet 3.0” è un progetto tratto dall’omonima pubblicazione, edita da Les presses du réel (2023), dedicata alle autoproduzioni editoriali italiane, e che parte da una ricerca dell’artista Dafne Boggeri, in collaborazione con Sara Serighelli e con Ilenia Arosio, Marta Zanoni, Leonardo Caldana e Maddalena Manera. L’obiettivo è dare visibilità a quei movimenti autonomi nati su carta e poi arrivati ad altri medium: dal francobollo al messaggio sulla segreteria telefonica, dalla radio al fax, dai floppy disk a vinili, nastri magnetici, CD, VHS o fiancate dei vagoni del treno, sino al digitale. Si conclude, sempre a XNL Piacenza, la rassegna di esposizioni “Sul Guardare” con la prima mostra personale in un’istituzione italiana dell’artista Valentina Furian. Il progetto dell’artista ruota attorno all'opera video Centauro (2024), risultato di residenze e collaborazioni istituzionali (Fundación PROA Buenos Aires e Gamec Bergamo nell’ambito di ON AIR Argentina Italy Residency Program), che l'artista ha concepito in più di un anno di ricerca appositamente per gli spazi di XNL. Partendo dalle sculture equestri del Mochi in Piazza Cavalli a Piacenza, ha realizzato una video installazione sul rapporto tra essere animale e umano. Il progetto Sul Guardare si apre al tema dell’opera nello spazio pubblico, instaurando anche un dialogo a distanza con i Musei Civici di Palazzo Farnese e con il patrimonio artistico di Piacenza. REGGIO EMILIA Alla Collezione Maramotti di Reggio Emilia, ultimi giorni – in esposizione fino al 15 settembre - per ammirare il dipinto “Instructions: The Whale (2023)” della pittrice americana Anna Conway (Durango, Colorado, 1973), recentemente entrato a far parte della Collezione stessa. Dopo la prima mostra in Europa organizzata con l’artista nel 2016 presso la Pattern Room della Collezione Maramotti questa nuova, intima esposizione si pone come punto emblematico dell’avanzamento della ricerca pittorica dell’artista, inaugurando allo stesso tempo una serie di opere (Instructions, “istruzioni”) che esplorano l’idea degli animali e dei loro addestratori sullo sfondo di un green screen. A Reggio Emilia “l’autunno dell’arte” offre un percorso nella contemporaneità. Fino al 2 marzo 2025, il Palazzo dei Musei ospita la mostra “Luigi Ghirri. Zone di Passaggio”, un'emozionante esposizione che mette in dialogo l'opera del fotografo Luigi Ghirri con i progetti di artisti internazionali come Mario Airò, Gregory Crewdson, Paola Di Bello, Paola De Pietri, Stefano Graziani, Franco Guerzoni, Armin Linke, Amedeo Martegani e Awoiska van der Molen. La mostra propone una riflessione sul tema del buio con l’obiettivo di raccontare il valore che questo riveste nell’immaginario collettivo. Punto di partenza sono le numerose opere di ambientazione notturna che Ghirri ha realizzato, offrendo delle “micro-rotture”, generate da improvvise illuminazioni e capaci di rivelare quel rapporto fra luce e buio celato nella natura. A Palazzo da Mosto invece, dal 21 settembre al 24 novembre 2024 si incontra “Luciano Bertoli. Frattempo, Le curve di Mandelbrot”. Il titolo fa riferimento a una delle serie principali presenti in mostra e comprende opere che evidenziano lo spiccato interesse per le scienze esatte dell’artista. Il corpus principale dell’esposizione, volta a riscoprire la personalità inquieta di Bertoli, è composto dai dipinti realizzati dalla seconda metà degli anni Novanta all’inizio del Duemila e rimasti sostanzialmente inediti. Il percorso è completato da alcune opere precedenti - dipinti, sculture, grafiche, disegni e assemblaggi - per presentare le componenti essenziali di un percorso sperimentale nei materiali e nelle tecniche, sostenuto da una curiosità per il mondo delle macchine e della tecnica. Sempre Palazzo da Mosto ospita dal 7 dicembre al 2 marzo 2025 la personale del pittore Davide Benati, una panoramica del suo intero percorso artistico, ormai quarantennale, attraverso opere storiche e inedite. La mostra si apre con la produzione dei primi anni Ottanta, che ha dato notorietà a Benati: acquarelli di grande formato su carta di riso di raffinata sensibilità, immagini eteree che uniscono Oriente ed Occidente, sogno e realtà. Presenta poi una scelta di opere realizzate tra gli anni Novanta e l’inizio del nuovo millennio: grandi tele con le quali l’artista si è presentato anche alla Biennale di Venezia. Il percorso, che si compone di circa cinquanta opere, si conclude con una serie di grandi trittici inediti, che testimoniano il suo straordinario uso della luce e del colore. Completano la mostra alcune composizioni di carte e i taccuini di viaggio. Ultimo ma non ultimo il progetto dell’artista britannico David Tremlett per la città di Reggio Emilia (visitabile dall’11 ottobre al 9 febbraio 2025) che comprende "The organ pipes", intervento artistico permanente presso l’Ex Mangimificio Caffarri, e la mostra "Another Step" presso i Chiostri di San Pietro. Invitato a visitare l'Ex Mangimificio Caffarri, David Tremlett ha deciso di intervenire sulla facciata dell’ingresso e sui 13 grandi silos per creare il segno visibile di un luogo che sarà dedicato alla formazione e all'aggregazione di comunità. La mostra invece, allestita nei Chiostri di San Pietro, abbraccia un periodo molto esteso (dagli anni Settanta a oggi) e si sviluppa su parole chiave che da sempre hanno segnato la ricerca artistica dell'artista. |