Calvi Festival 2024, "I tre volti di Shakespeare" 22 agosto Teatro dei Giardini del Monastero



Calvi Festival 24 CALVI TEATRO -  “I tre volti di Shakespeare: Amleto, Otello, Re Lear”, Giovedì 22 agosto alle 21,15 al Teatro dei Giardini del Monastero. 

Scritto e diretto da Germano Rubbi, con musiche di Francesco Verdinelli, vedrà in scena Melania Fiore, Damiano Angelucci, Fabrizio Bordignon e lo stesso Rubbi nella parte di Re Lear

“I tre volti di Shakespeare” rivela la vera natura dei tre personaggi e, di conseguenza, la vera natura e le debolezze dell’uomo esaltando la figura della donna. Scena dopo scena, una figura femminile guida infatti il pubblico trasformandosi in Gertrude, Desdemona e, allo stesso tempo, nelle tre figlie di Lear, portando avanti una serie di dialoghi con Amleto, Otello e Re Lear, interpretati da tre attori diversi, in cui ad emergere è un rapporto passionale, claustrofobico dove la solitudine che circonda i personaggi è, a sua volta, personaggio vivo e presente, poiché avvolge, chiude, ingabbia i pensieri e le azioni di tutti i protagonisti, relega tra le sue mura violenze e persecuzioni che spesso contraddistinguono i rapporti affettivi.

In questo contesto, la figura femminile, unica e vera “voce libera” dal monologo interiore, rappresenta il fil rouge che unisce i tre personaggi permettendone il proprio “uscire allo scoperto” nelle parti dialogate, estrapolate dalle opere di Shakespeare che, al contrario del monologo di cui si fanno carico, interagiscono con un interlocutore che funge da contraddittorio.

Molte delle opere di William Shakespeare prendono vita e si sviluppano all’interno di castelli, torri ed edifici: una sorta di prigioni in cui racchiudere le più terribili passioni umane che il grande poeta drammaturgo sapeva indagare come nessun altro mai prima e dopo di lui  che, a bene vedere, rappresentano inequivocabilmente la solitudine dei protagonisti che vi risiedono.

“I tre volti di Shakespeare” è un’operazione drammaturgica in grado di accostare a frammenti delle più celebri tragedie shakespeariane temi di grande urgenza contemporanea come violenza psicologica (Amleto), femminicidio (Otello), sottomissione di genere (Re Lear).

Lo spettacolo ha come punto di forza l’interazione fra i pensieri dei tre rispettivi personaggi shakespeariani, riprodotti in forma di monologo interiore, ed alcuni passi celebri delle opere di Shakespeare ad essi riferiti. Il prodotto è un testo che lascia trasparire ed affiorare la figura umana di ogni singolo personaggio inserito nella storia scritta su di lui.

L’indecisione nell’agire di Amleto; la gelosia di Otello e la cecità di Re Lear emergono nelle parole dei tre personaggi che, come rinchiusi in un manicomio (forse la scena potrebbe ricordarlo o no?) parlano al pubblico come se, in realtà, lo stessero facendo con loro stessi.

Fattitaliani

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