Per Walking in Milan Julian Opie prende spunto dall’iconografia della statuaria classica con i personaggi collocati su piedistalli al centro delle piazze cittadine come simboli di bellezza e di potere e reinterpreta il concetto di scultura antica proponendo un nuovo canone di auto rappresentazione. “Ogni epoca, per trovare identità e forza ha inventato un’idea diversa di classico - scrive l’intellettuale e archeologo Salvatore Settis - così il classico riguarda sempre non solo il passato ma il presente e una visione del futuro”. Per Opie i protagonisti e gli eroi di oggi sono i soggetti comuni, scelti dalla strada, colti nella loro quotidianità e ritratti nel loro camminare frenetico mentre compiono gesti ordinari. La ragazza con la shopping bag a tracolla, il giovane con lo smartphone in mano, il ragazzo con il cappello da baseball diventano i nuovi simboli della realtà contemporanea. Le figure bicolori dai toni brillanti Blue cigarette, Red trousers, Purple bag, Yellow phone, Turquoise hair, Black shorts, Red phone, Black hair, interagiscono con il pubblico e nonostante la semplificazione delle sagome, Opie riesce a catturare l’essenza dei soggetti, permettendo a ciascuno di riconoscersi in esse. “Ho disegnato persone che camminano in città, metropoli e villaggi in tutto il mondo. Gente comune, lavoratori che rientrano dalla pausa pranzo, donne alla moda con borse piene di loghi. Ogni essere umano è preso nei suoi pensieri, vestito a modo suo confondendosi con gli altri. C’è una bellezza e un’energia in ogni figura che cammina e l’andatura individuale è particolare e rivela molto del soggetto”, aggiunge Opie. Le walking figures, pur posizionate su imponenti basi di cemento, sembrano muoversi dinamicamente nello spazio mostrando la loro fisicità. Catturano la luce che illumina il grande chiostro incorniciato dal doppio loggiato di colonne e si integrano con l’architettura che le circonda alterandone la stessa percezione. |