Weekend in Umbria 14-16 giugno: Perugia1416, giochi, storie e atmosfere medievali con itinerario sui luoghi di Braccio Fortebracci, a 600 anni dalla morte



PERUGIA – Dal 14 al 16 giugno Perugia diventa un teatro a cielo aperto con “Perugia 1416”, la rievocazione storica incentrata sulla figura di Braccio Fortebracci che, dopo la vittoria della battaglia di Sant’Egidio, governò Perugia portando pace e buongoverno.

 Tra gli eventi che ripercorrono le tappe più significative della sua signoria ci saranno l’ingresso trionfale del valoroso condottiero in notturna, giochi medievali e corteo storico, artisti di strada e rievocatori di antichi mestieri, proiezioni, musica medievale, conferenze e taverne aperte ogni sera. Inoltre, nell’anno in cui ricorre il sesto centenario della morte di Braccioconte di Montone e dal 1416 signore - de facto, acclamato da Priori e Camerlenghi, come riportato nella celebre Riformanza Comunale del 17 luglio 1416- di Perugia, il programma della rievocazione storica si arricchisce di un tour speciale sui "Luoghi di Braccio"due visite guidate (dog friendly) nelle giornate di venerdì 14 giugno (ore 17) e domenica 16 giugno (ore 10) con tappe in Piazza Matteotti, Piazza IV Novembre, Sala dei Notari, Logge di Braccio e, passando per l’Acquedotto medievale, San Francesco al Prato. È qui, infatti, nella cappella degli Oddi, che l’urna con le spoglie di Braccio sta tornando a riposare, dopo un lungo restauro. Per informazioni e prenotazioni chiamare il 3713116801 o scrivere a ciao@grantourperugia.it

 

Nei giorni della manifestazione, in scena normalmente nel secondo weekend di giugno (Ndr. nel 2024 nel terzo weekend per le elezioni amministrative ed europee), Perugia si offre a turisti e visitatori in una versione inedita e ancora più vivace.  Lo stesso tour speciale sui “Luoghi di Braccio2” si snoderà in un contesto festoso dal sapore medievale. Bandiere colorate e stendardi a finestre e balconi dei 5 Rioni cittadini, centinaia di figuranti in costume che passeggiano sul corso e tra i vicoli della città, atleti che dal venerdì alla domenica si sfidano ai giochi medievali (Tiro con l’arco, Mossa alla torre, Corsa del drappo), la Pax Perusina il venerdì, cioè il suggestivo ingresso in notturna di Braccio, in pace dopo la battaglia, e un sontuoso corteo storico con abiti d’epoca la domenica pomeriggio, che concorre, anch’esso, alla sfida per il Palio: l’allegoria di quest’anno sarà ispirata al tema del viaggioE inoltre appuntamenti con la musica antica, una video installazione ad accesso gratuito nella città sotterranea che introduce al centro storico, trekking urbano teatralizzatoartisti di strada e altre iniziative collaterali che animano l’acropoli perugina per un intero fine settimana. Invitante anche il programma gastronomico, tra degustazioni, ristoranti e pizzerie, gelaterie e pasticcerie, senza contare il fiore all’occhiello dell’evento: le taverne con tanti piatti della tradizione locale di sapore medievale. Ci sarà persino una tavola rotonda e assaggi a confronto tra produzioni dai cinque Rioni quest’anno incentrato sulla ciaramicola, popolare dolce medievale tipico perugino le cui origini sembra risalgano al XV secolo.

 

Una volta entrati nel centro storico, per tutta la durata dell’evento, sarà possibile incontrare anche ristoratori in costume d’epoca nei locali e nelle taverne, ove i menù sono a base di prodotti tipici locali; e ancora assaggiare i gelati dei cinque Rioni, con gusti e ingredienti selezionati e contraddistinti dai colori delle singole comunità rionali. Oppure noleggiare in albergo abiti del tempo per adulti e bambini (su prenotazione). E, perché no, accennare a passi di danza medievale mentre si vanno a visitare i banchi dei rievocatori di antichi mestieri, o quelli degli editori presenti al mercato librario a tema medievale, dove, tra l’altro, la domenica mattina verrà presentata la guida alle rievocazioni storiche della regione “Umbra in piazza”. E mostre fotografiche, di pittura e di modellistica, o di bozzetti di abiti eco-designed dei ragazzi dell’Istituto Italiano Design di Perugia, autori di due prototipi ideati e realizzati nel concetto attuale del riuso. È dedicato ai ragazzi e agli adulti il coinvolgente video-gioco Ludus Perusinus, ispirato alla “Sassaiola” perugina, prodotto dall’Associazione Perugia1416 e per il quale ci saranno sezioni di tutoraggio: un modo nuovo di avvicinarsi alla storia della città. Il palio, ovvero il drappo conteso tra i Rioni, è invece ideato dal vincitore di un concorso lanciato dall'Associazione Perugia1416 tra gli studenti dell’Accademia di Belle Arti.

 

L’evento coinvolge i cinque magnifici Rioni cittadini - Porta Sant’Angelo, Porta San Pietro, Porta Santa Susanna, Porta Eburnea, Porta Sole – ciascuno con il proprio colore e la propria effige. Protagonisti i Rionali di ogni età, bambini e ragazzi affascinati da dimostrazioni di vita medievale e giochi a loro dedicati, letture, laboratori, trampolieri e mangiafuoco, artigiani rievocatori dei mestieri del tempo tra cui quelli che battono l’antica moneta – il Grosso perugino, forgiano armi, tessono e dimostrano, sfide a duello di scherma medievale e giochi storici, danze e canti, musici, sbandieratori, tamburini e arcieri: l’atmosfera di un Medioevo in festa. Leggi il programma completo: https://www.perugia1416.com/manifestazione/programma/

 

NOVITA’ 2024: A SEICENTO ANNI DALLA MORTE DI BRACCIO. All’inizio di giugno del 1424, nel corso di una furiosa battaglia attorno alle mura dell’Aquila, forse vittima di un tradimento, moriva Braccio Fortebracci, Conte di Montone e dal 1416 Signore di Perugia. Il personaggio, forse il capitano di ventura più celebre del suo tempo, poteva fregiarsi di molti altri titoli, fra cui Principe di Capua e Gran Conestabile del Regno di Napoli. Subito dopo la sua morte le spoglie furono inumate a Roma in terreno non consacrato per volere del papa Martino V, suo acerrimo nemico, che lo aveva scomunicato più volte. Ma il valoroso Braccio aveva espresso la volontà di essere sepolto nella chiesa perugina di San Francesco al Prato, cosa che avvenne solo anni dopo ad opera del nipote Nicolò... Nel 2024, dopo un lungo restauro della chiesa – oggi magnifico Auditorium-durante il quale l’urna con le sue spoglie era stata spostata, Braccio, devoto a San Francesco, sta per tornare nella Cappella degli Oddi , il Pantheon perugino.

 

Le tappe del programma di visita sui “Luoghi di Braccio”

Uno dei segni forti di Piazza IV Novembre, la principale piazza perugina su cui si affacciano anche Palazzo dei Priori, il palazzo arcivescovile, la cattedrale di San Lorenzo e la Fontana Maggiore, sono le quattro grandi arcate delle Logge di Braccio, un tempo dotate di almeno un’altra campata, come dimostrano i due peducci, perfettamente visibili sulla facciata del duomo. Le logge accompagnavano un grande scalone che portava al piano nobile del palazzo che Braccio, una volta divenuto signore di Perugia, volle come sua sede di rappresentanza alla Maestà delle Volte. Del palazzo una memoria significativa resta negli affreschi di Benedetto Bonfigli nell’antica cappella dei Priori, ora inserita nel percorso della Galleria Nazionale. È una fortuna, perché un incendio ne provocò il crollo e la completa distruzione.

Risalente ai primi anni del secolo XIII, quando Braccio arrivò alla Signoria di Perugia, il Nobile Collegio della Mercanzia era una delle istituzioni più importanti: il condottiero si guardò bene dal danneggiarla e dal limitarne il potere. Mentre dall’origine fino al 1416 era stato monopolio dell’alta borghesia mercantesca, Braccio, di antica stirpe feudale, vi introdusse la nobiltà conferendole il carattere che il Collegio ha mantenuto fino quasi ai nostri giorni. Soltanto negli anni Ottanta del Novecento infatti vennero accolti fra i giurati alcuni membri della borghesia, scelti con grande attenzione fra le persone di migliore estrazione sociale, prestigio morale e culturale presenti a Perugia. Civitas Perusina, i centri dell’antico potere civico a Perugia, è un percorso storico-artistico di recente costituzione che raccorda i tre centri del potere della Perugia antica e moderna. I primi due sono il Nobile Collegio del Cambio e il già ricordato Nobile Collegio della Mercanzia, detentori in città del potere economico e politico dal secolo XIII fino all’età napoleonica, ma tuttora presenze importanti a Perugia, in quanto fra i testimoni più autorevoli della storia cittadina. L’altro centro è la parte monumentale del Palazzo Comunale, dove tuttora hanno sede il Sindaco, la Giunta, il Consiglio Comunale e la gran parte degli uffici amministrativi. Sono visitabili la Sala Rossa, la Sala Gialla e la Sala del Consiglio. Ai piani alti poi si trova la Galleria Nazionale dell’Umbria, che per numero e qualità delle opere in suo possesso, si pone come il terzo polo artistico in Italia centrale, subito dopo le eccezionali concentrazioni di Roma e di Firenze.

È noto che il valoroso Braccio venne originariamente sepolto in terra sconsacrata per volere del papa, che più volte lo aveva scomunicato. Ma Braccio, devoto a San Francesco, in verità aveva espresso la volontà di essere sepolto nella chiesa perugina di San Francesco al Prato. Cosa che avvenne solo otto anni dopo la sua morte ad opera del nipote Nicolò, figlio di Stella, la sorella preferita di Braccio. I resti mortali del condottiero furono composti in una cassa lignea decorata dal pittore perugino Fiorenzo di Lorenzo, pervenuta fino ai nostri giorni in ottime condizioni. Sulla cassa, oltre ad emblemi ed elementi decorativi, compaiono iscrizioni che inneggiano alle inarrivabili capacità militari e politiche del condottiero. Nel 2024 l’urna con le spoglie di Braccio sarà ricollocata nella cappella degli Oddi dove, prima del suo restauro, è stata per secoli. Prova ne sia che era iscritto alla Confraternita dei Disciplinati di san Francesco, poi divenuta, non a caso, Sodalizio Braccio Fortebracci. L’ente tuttora vivo e vitale nella Sala del Consiglio presenta il ritratto più celebre di Braccio accompagnato da una iscrizione elogiativa, da cui si deduce che era membro e benefattore della confraternita intitolata al santo assisiate.

Risalendo da San Francesco al Prato al cuore del centro storico, in Corso Vannucci, sarà possibile visitare separatamente altri due luoghi legati al valoroso Braccio. San Francesco dei Nobili. È la denominazione con cui è conosciuto da tutti a Perugia l’Oratorio dei Disciplinati di San Francesco. Si tratta di un vasto complesso architettonico, con opere d’arte e decorazioni dal secolo XV al XVII, in cui l’ambiente di maggior valore è l’oratorio vero e proprio. Un ambiente principesco in cui tutto è realizzato a regola d’arte in una decorazione che non lascia libero nemmeno un centimetro quadrato. La perfetta conservazione si deve al fatto che è rimasto sempre nelle stesse mani sapienti e preoccupate di lasciarlo nelle migliori condizioni alle generazioni future. L’oratorio inoltre è situato in un contesto urbanistico di rara bellezza, dominato dai 46 m della Torre degli Sciri o degli Scalzi e dotato di un giardino panoramico sorretto dalle mura etrusche. La Torre del Cassero chiude il Borgo Sant’Angelo ed è la più monumentale delle porte medievali perugine. Fu costruita in più tempi e vide anche un consistente intervento di Braccio Fortebracci. Dato che ai suoi tempi iniziava a diffondersi l’artiglieria, il condottiero, perfettamente aggiornato sulle nuove tecniche belliche, provvide a dotare la parte bassa di due elementi inclinati, cosiddetti a scarpa, molto più resistenti all’artiglieria rispetto alle pareti diritte.

 

Programma e approfondimentiwww.perugia1416.com - 

Archivio video fotograficohttps://drive.google.com/drive/folders/1vaV0ooMr1-NgAfxm7Iq4sZmmakF-RBVC?usp=sharing

Informazioni turistiche:  https://turismo.comune.perugia.it/pagine/informazioni-e-contattihttps://www.umbriatourism.it/it/homepage


I NUMERI DELL’EVENTO

9 edizioni (di cui 2 solo parzialmente in presenza, rimodulate causa restrizioni da pandemia)

5 rioni, 3 sfide sportive, 1 spettacolare corteo storico, i 5 Rioni si sfidano in allegorie a tema

700 e più figuranti alla sfilata del corteo storico

10 ricette di piatti d’epoca perugini

40 e più conferenze di approfondimento storico precedenti

1 tavola rotonda


L’EVENTO

Perugia 1416 è una rievocazione storica ambientata tra Medioevo e Rinascimento – e in particolare legata agli avvenimenti del 1416 – che si svolge nel cuore del capoluogo umbro nel secondo weekend di giugno (quest’anno nel terzo, causa elezioni comunali). Tutto ruota intorno alla figura del valoroso condottiero Braccio Fortebracci che, dopo la vittoria della battaglia di Sant’Egidio, combattuta il 12 luglio 1416, ottenne le chiavi della città e il governo di Perugia, iniziando una Signoria de facto. L’evento coinvolge i cinque Magnifici Rioni cittadini: Porta Sant’Angelo, Porta San Pietro, Porta Santa Susanna, Porta Eburnea, Porta Sole.

La sfida tra Rioni per la vittoria del Palio si svolge in tre giornate mediante tre giochi medievali, vere e proprie gare atletiche (la Mossa alla torre, la Corsa del drappo e il Tiro con l’arco) e il grande corteo storico che vede i figuranti dei cinque Rioni e rappresentanze di altre Rievocazioni Storiche coeve sfilare per le vie principali del centro storico di Perugia, in un corteo ad alta spettacolarità così come l’ingresso di Braccio in notturna. Bizzarri e divertenti i bandi di sfida che i Rioni si lanciano nei giorni precedenti, quasi a mitigare l’emozione della grande sfida durante un evento conviviale in piazza che li vede insieme.  

Conferenze storiche e altre interessanti iniziative vengono organizzate dall’associazione Perugia 1416 e dalle associazioni rionali nel corso dell’anno, in un lungo percorso di avvicinamento che culmina con la manifestazione di giugno e prosegue nei mesi successivi.

 

IL FATTO STORICO.  La data 1416 si riferisce all’ingresso a Perugia del coraggioso capitano di ventura Braccio Fortebracci, in seguito alla storica battaglia di Sant’Egidio (12 luglio 1416), vinta grazie alle sue doti strategicheUna pagina della storia significativa eppure poco approfondita e solo recentemente rivalorizzata -  anche grazie a cicli di conferenze realizzate con il contributo di importanti studiosi del calibro di Franco Cardini, Claudio Finzi, Clara Cutini, Filippo Orsini, Tommaso di Carpegna, Maria Giuseppina Muzzarelli, Maria Grazia Nico Ottaviani, Stefania Zucchini e molti altri tra storici dell’arte, scienziati, filosofi, architetti, professionisti dei beni culturali che ne hanno presentato personaggio, contesto storico e aspetti della vita del tempo - che simbolicamente, a Perugia, segna il passaggio tra Medioevo e Rinascimento.

Braccio coltivava il sogno di un regno italico di cui Perugia sarebbe stata la capitale. Ciò non avvenne mai, nonostante i tanti territori conquistati lungo la Penisola, perché dopo otto anni, il 5 giugno 1424, Braccio morì nell’assedio dell’Aquila, forse vittima di un tradimento. Ma durante la sua Signoria egli seppe ridare a Perugia pace e buongoverno e gettare, con il suo mecenatismo, quei semi che preludevano al Rinascimento

 

NOVITA’L’ABITO STORICO SOSTENIBILE DA RIUSO

Gli studenti dell’Istituto Italiano di Design di Perugia si sono cimentati nella creazione di un abito “storico” - maschile e femminile - ispirato ai canoni della moda del tempo, ma rimodulato in design e riuso di stoffe e materiali. Anche qui lo stimolo è di approfondire il periodo nella storia del costume per giungere ad una “restituzione” da parte degli studenti, di “abiti simbolo” in base al loro codice creativo.

 

LA RIEVOCAZIONE STORICA. I momenti salienti della rievocazione storica, con la consulenza artistica di Stefano Venarucci, sono rappresentati dall’ingresso in Perugia di Braccio Fortebracci vincitore (interpretato sempre con sentita partecipazione da Alexio Bachiorri), seguito dai suoi armati (della “Compagnia d’arme del Grifoncello”) e dalla rappresentanza della Città di Montone - culla anch’essa del grande Braccio -, e la consegna delle chiavi della città da parte del Primo priore della Reggenza comunale.

 

LE PRINCIPALI INIZIATIVE DI “PERUGIA1416”

Si svolgono nel centro storico tra corso Vannucci, piazza IV Novembre, via Baglioni, Piazza Matteotti, San Matteo degli Armeni fuori mura.

LE SFIDE SPORTIVE (tra venerdì e domenica pomeriggio)

·              Il Tiro con l’arco storico nel giardino di San Matteo degli Armeni, la Mossa alla torre (con l’imponente “macchina” in ferro che definisce, nel suo spostamento, la squadra vincitrice di ogni round nel tiro alla fune in piazza Matteotti) e la Corsa del drappo in Corso Vannucci e intorno alla Fontana Maggiore sono le sfide sportive tra Rioni che tengono il pubblico col fiato sospeso fino all’ultimo istante, in un appassionante crescendo di forza, precisione e coraggio. I punteggi si sommeranno a quelli del Corteo storico per decretare il vincitore del Palio.

IL CORTEO STORICO – LA SFIDA DELLE ALLEGORIE (la domenica pomeriggio)

·              L’evento più spettacolare e coinvolgente della manifestazione è il corteo storico, che nell’edizione post pandemia (2022) fu un unico corteo, senza distinzione tra i cinque Rioni, per favorire la coesione tra di essi, ma che è poi tornato all’identità rionale che lo ha sempre caratterizzato e che costituirà punteggio per l’assegnazione del Palio con allegorie a tema unico, che quest’anno si ispirerà al Viaggio. Circa 700 figuranti sfileranno, con anche alcune delegazioni di Rievocazioni Storiche coeve umbre e dalle regioni vicine, proprio per celebrare l’unità di intenti con le altre feste storiche umbre che caratterizza questa manifestazione in tutte le sue sfaccettature. Il periodo storico di riferimento per gli abiti e la scenografia è compreso in un lasso di tempo di circa 50 anni intorno al 1416 cosicché gli occhi esperti dei giurati potranno apprezzare attinenza storica, interpretazione e scenografia.

IMPERDIBILE PER FAMIGLIE CON BAMBINIIL MEDIOEVO DEI BAMBINI

·              Un fantasioso mondo di dame e cavalieri, draghi e maghi che affascina i più piccoli e li avvicina alla storia della città in un percorso leggero e giocoso, ma istruttivo. Ed è così che anche i più piccini si ritrovano insieme tra tornei cavallereschi, dimostratori degli antichi mestieri, giochi, laboratori, artisti di strada. Per i rionali più grandicelli c’è l’orgoglio di diventare provetti tamburini per il proprio Rione o apprendere l’arte di bandiera per diventare gli sbandieratori di Perugia1416.

IL CONCORSO DEL PALIO

·              Il Palio, vinto dal Rione che avrà totalizzato il punteggio più alto, viene scelto ogni anno tra gli elaborati preparati da studenti dell’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci di Perugia in base al concorso lanciato dall’Associazione Perugia 1416. Un “palio d’ artista”, frutto della creatività di uno studente che, per poter partecipare, dovrà quindi approfondire i fondamentali del progetto. La diffusione della conoscenza della storia della città, dei suoi Rioni, dei valori della sfida sono infatti alla base del concorso che Perugia1416 lancia agli studenti. Tutti elementi costitutivi del concept che accompagnerà l’elaborato nel segno della sana sfida. L’insieme viene poi valutato da una commissione. Il Palio andrà al Rione vincitore insieme all’ambìto collare con la medaglia del Grifo Perugino fusa per Perugia1416 e passata di anno in anno al capitano del Rione vincitore, che ne rimane custode per un anno. Il palio resta invece al Rione che se lo è aggiudicato.

GUSTO. L’EVENTO GASTRONOMICO - Tavola rotonda “la Ciaramicola perugina” e degustazioni.

·        E’ ispirato alla tradizionale “ciaramicola”, su cui il 13, in anteprima sul programma, si svolgerà la tavola rotonda per evidenziarne gli aspetti storici, religiosi, gustativi per evidenziare le differenze di preparazione susseguitesi nel tempo: la ricetta tradizionale è stata recentemente fissata dalla Accademia della Cucina con atto notarile. Il sabato mattina, presso la storica Pasticceria Sandri, non una sfida, ma una messa a confronto tra i Rioni artefici delle proprie ciaramicole in degustazione

 GLI EVENTI COLLATERALI 2024

·        NOVITA’Tour “Sui luoghi di Braccio2”: Visita guidata nel centro storico di Perugia per la durata di circa un'ora nei giorni venerdì 14 giugno (ore 17) e domenica 16 giugno (ore 10)L'itinerario, organizzato in occasione del sesto centenario della morte di Braccio, comprende: Piazza Matteotti, Piazza IV Novembre, Sala dei Notari e Logge di Braccio per chiudere, passando per l’Acquedotto medievale, a San Francesco al Prato. Il luogo di ritrovo e partenza è Piazza Matteotti, luogo di arrivo San Francesco al Prato. Il costo della visita, dog friendly, è di euro 12, partecipazione gratuita fino a 12 anni. Si raccomanda la prenotazione chiamando o scrivendo al numero 371-3116801 o via email a ciao@grantourperugia.it .

·        Trekking urbano teatralizzato del centro storicostorie della città medievale coloriranno la visita a vicoli, piazze e monumenti del Centro Storico. Partecipazione gratuita.

·        Nei giorni della manifestazione il centro storico di Perugia sarà animato da esibizioni, concerti, spettacoli e dal Distretto Artigiano Medioevale, lungo la suggestiva Via Maestà delle Volte a partire dal venerdì . Al suo interno sarà battuto in diretta il grosso”, la moneta in argento di maggior valore a Perugia al tempo di Braccio. Oltre alla Zecca saranno presenti altri banchi di rievocatori, dal fabbro ferraio alla bottega del restauro, all’orafo, allo Scriptorium, ai fabbricanti di strumenti musicali, tessitori ed altri. La visita al Distretto sarà occasione di apprendimento di mestieri e tecniche oggi quasi del tutto scomparsi.

·        GUSTO. IMPERDIBILE PER FAMIGLIE CON BAMBINI. Le taverne e il percorso del gusto: Se in corso Vannucci la storica vetrina della Pasticceria Sandri omaggerà l’evento con una scultura a sorpresa in pasta di zucchero, nella rinomata gelateria artigianale Mastro Cianuri, in piazza Matteotti, anche quest’anno sarà possibile degustare gelati creati ad hoc per l’evento con 5 differenti gusti e 5 colori che rappresentano  i 5 magnifici Rioni: apprezzatissimi il gusto mela e spinaci per il gelato del rione Porta Eburnea (verde), zafferano per il rione Porta San Pietro (giallo), lampone e rapa rossa per il rione Porta Sant’Angelo (rosso), lavanda e fiordaliso per il rione Santa Susanna (blu) e germe di grano per il rione Porta Sole (bianco). Alla Pizzeria Marchigiana di via dei Priori si potranno gustare le pizze dei Rioni, con ingredienti e abbinamenti creativi che richiamano gli stili e i colori rionali. Coronano il percorso enogastronomico, tra antiche tradizioni e tanta allegria, numerosi piatti tipici del territorio, preparati dalle Taverne dei Rioni, tra i Giardini Carducci, Corso Garibaldi o il Tempo Bono nel Rione di San Pietro, per restare aperte tutte le sere dal giovedì alla domenica.....Piatti della tradizione locale di sapore medievale saranno serviti in diversi ristoranti del centro storico  e sarà facile incontrare anche ristoratori in costume d’epoca nei locali e nelle taverne.

·        Proiezione dei primi due episodi della Trilogia di docu-fiction “Braccio 3.0 realizzata negli anni 2020, 2021 e 2022, espressione dello slogan #medievalWEB, in loop all’interno della Sala dei Notari durante i giorni del Palio. Intanto, la terza puntata della docu-fiction “Braccio 3.0: Braccio Fortebracci, capitano di ventura” è approdata anche su Amazon Prime Video, nella sezione documentari. Prodotto dall’Associazione di Promozione Sociale Perugia1416 per la regia si Stefano Venarucci, il cortometraggio, della durata di 32 minuti, ripercorre la vita e le gesta di Braccio Fortebracci tra documenti d’archivio e il racconto del medievista Tommaso di Carpegna Falconieri, che illustra le parti di fiction.

·        IMPERDIBILE PER FAMIGLIE CON BAMBINI. "Perugia Folgora" (tutti i giorni): è dedicata ai turisti e ai visitatori la video installazione immersiva situata stabilmente all'interno della Rocca Paolina (sala del Caminetto) che, all’ingresso del centro storico, introduce nelle atmosfere suggestive di Perugia1416. Un percorso scenografico della storia di Perugia nel cuore sotterraneo della città. Un volo sulle ali del Grifo nei cieli di una Perugia di epoche passate in un continuo gioco di sovrapposizioni tra realtà e fantasy. Il video trascina grandi e piccini in un appassionato omaggio alla storia e alle bellezze che hanno reso Perugia famosa nel mondo.


I RIONI CITTADINI 

Il territorio comunale di Perugia è suddiviso in 5 Rioni che prendono il nome dalle cinque porte principali della città e che si rifanno agli antichi territori rionali che, nel Medioevo, comprendevano oltre alla città cintata anche un vasto contado. Ciascun Rione è caratterizzato da uno dei cinque colori fondamentali, secondo le regole universali dell’araldica, e da una propria effige riportata nella divisa dei partecipanti ai giochi (https://www.perugia1416.com/rioni-2/).

1.      Rione Porta Eburnea:        colore verde,     effige               dell’elefante turrito

2.      Rione Porta San Pietro:     colore giallo,     effige               delle chiavi decussate

3.      Rione Porta Sant’Angelo: colore rosso,      effige    di ali e spada

4.      Rione Santa Susanna:        colore blu,         effige               della catena

5.      Rione Porta Sole:                colore bianco,   effige               del sole.


L’ALBO D’ORO

I vincitori del Palio nelle passate le edizioni:

2023, Magnifico Rione Porta Eburnea

2022, Magnifico Rione Porta Sant’Angelo

2021, Palio non giocato causa Covid, simbolicamente donato agli operatori economici del Centro Storico

2020, Palio non giocato causa Covid, simbolicamente donato alla città di Perugia

2019, Magnifico Rione Porta Santa Susanna

2018, Magnifico Rione Porta Sole

2017, Magnifico Rione Porta Santa Susanna

2016, Magnifico Rione Porta Santa Susanna


APPROFONDIMENTI STORICI

LE CONFERENZE

·        “Aspettando Perugia 1416” è la denominazione dei cicli di conferenze organizzate per presentare sia il personaggio Braccio Fortebracci sia il contesto storico, simbolicamente indicato come passaggio tra Medioevo e Rinascimento, e molteplici aspetti della vita del tempo.  Tutte le conferenze (oltre 40 solo nei primi tre anni) sono visibili sul canale Youtube di Perugia1416 (www.youtube.com/c/AssociazionePerugia1416). Gli incontri sono realizzati in collaborazione con l’Università degli Studi di Perugia e con la presenza di studiosi italiani ed esteri e spaziano dalle testimonianze d’archivio alla storia dell’arte, dall’araldica all’ingegneria idraulica e all’architettura, dalla codificazione delle realtà sociali e della gastronomia alla botanica e alla costumistica oltre all’approfondimento delle Corporazioni delle Arti e dei Collegi medievali ancora attivi oggi a Perugia, del Cambio e della Mercanzia. Si aggiungono i temi su Braccio Fortebracci e la sua avventurosa vita di capitano di ventura e potente, parafrasando l’autore Marco Rufini, “Il quasi Re” di Perugia, personaggio di rilievo nelle biografie, oggetto a volte di discordi pareri, ma certamente grande e complesso uomo del suo tempo assai significativo nella storia di Perugia, mecenate di opere che ancora oggi portano il suo nome e che hanno qui gettato i semi di un Rinascimento.

LE TESTIMONIANZE STORICHE

·        Nel 2022 è stato presentato il “grosso”, la moneta in argento di maggior valore in quel periodo nel quale, a Perugia, non veniva ancora coniata moneta d'oro. (Coniato sin dal 1321, del peso di circa 1,68 grammi, presenta un'elegante lettera “P” a largo piede con un nodo al centro dell'asta ed un occhiello allargato che termina con una sorta di piccolo giglio, e presenta all'inizio e fine legenda due foglie palmate, forse due pampini di vite). Da allora la moneta d’argento viene battuta in diretta durante la manifestazione, nel contesto del distretto artigianale medievale che si arricchisce di nuovi banchi di dimostratori degli antichi mestieri, a scopo educativo sulla civiltà del lavoro dell’uomo.

·        Sempre nel 2022 è stata presentata una pergamena, datata 17 luglio 1416, conservata nell'archivio di Stato di Perugia, parte delle Riformanze del Comune: delibera del Consiglio dei Priori e dei Camerlenghi delle Arti con la quale fu conferito mandato di spesa per accogliere Braccio Fortebracci in città dopo la sua vittoria nella battaglia di Sant'Egidio con festeggiamenti solenni, consoni all'importanza del personaggio, “nuovo signore di Perugia”.


CURIOSITA’: I COSTUMI E LA MODA DEL PRIMO QUATTROCENTO

La moda del quindicesimo secolo è in continuo divenire. Nei primi anni del ‘400 è ancora decisamente riconoscibile nei canoni tardo-gotici per poi evolvere nei caratteri distintivi della moda rinascimentale. Risaliamo ad essa dalla ricca iconografia del tempo, senza però dimenticare anche quelli che potevano essere i risvolti pratici. Per esempio, il costo delle vesti più ricche, in particolare quelle femminili, che venivano tramandate di madre in figlia. I traffici commerciali, le vie religiose, i matrimoni tra esponenti di dinastie di diverse casate se non addirittura diversi stati, ha portato ad una contaminazione progressiva di diversi stili. Per questo motivo, comprensibilmente, si tende a considerare, per i nostri fini, un lasso di tempo di 50 anni per giudicare l’attinenza filologica degli abiti. I tessuti più comunemente usati sono panni di lana, velluti, broccati e damaschi con specifici motivi tra cui: la pigna, il melograno e l’acanto. Non sono utilizzati invece i motivi floreali che avranno sviluppo solo nel settecento. I colori sono sgargianti e corrispondono ad un codice: il più usato a inizio ‘400 è il blu cielo.

L’abito femminile. La moda femminile nella prima metà del ‘400 risente ancora dell’influenza tardo gotica, quindi un modo di vestire molto slanciato e verticale come ci insegna l’architettura delle cattedrali gotiche caratterizzate da archi a sesto acuto, guglie e campanili altissimi.

Linea e cinture. Vesti amplissime con linee sciolte senza tagli in vita, ma segnate da cinture poste sotto al seno. Le dame spesso indossano la “giornea”, sopravveste aperta ai fianchi o chiusa con dei lacci. Sia il taglio alto della vita sia le allacciature regolabili sono fogge riconducibili al valore della maternità. Sia per i nobili che per i popolani era fondamentale una prole numerosa, nel primo caso per ragioni dinastiche, nel secondo per aumentare la forza lavoro. Pertanto, anche a causa dell’alta mortalità infantile, le donne in età fertile mettevano al mondo molti figli. La maternità era così importante e preziosa da influenzare la moda e gli stessi canoni della bellezza femminile.

Quindi l’abito che enfatizzava il ventre esaltava la figura femminile considerata più bella e importante nella sua funzione materna. Inoltre rispondeva anche a necessità pratiche: visto l’alto costo dei tessuti, i vestiti si dovevano infatti utilizzare durante e dopo la gravidanza. L’abbigliamento femminile si compone di vesti sovrapposte spesso dette vesti di sotto e vesti di sopra.  Le scollature, modeste, sono quasi sempre tonde.

Lo strascico. Il ‘400 è rappresentato da una ricchezza dei costumi sia nella qualità di broccati, damaschi e sete, che anche dal grande impiego di tessuto: i vestiti si allungano moltissimo nello strascico tanto da arrivare a suscitare le leggi “suntuarie” che limitavano l’ostentazione del lusso e la quantità del tessuto degli abiti soprattutto negli strascichi.

Le maniche come ali. Maniche e contromaniche ad “ala”: le donne in questo periodo tendono ad assomigliare a degli uccelli richiamandone l’eleganza, infatti spesso queste contro maniche sono decorate con motivi che ricordano le piume dei volatili. Altro tipo di contro maniche sono dette “a gozzo” perché appunto ricordano la forma del gozzo di un uccello. Sotto le contro maniche sono le manichette strette aderenti aperte solo da “finestrelle” che lasciano intravedere la preziosa camicia, allacciate con nastri di seta rifinite da puntali dorati.

Le acconciature. Per le donne sposate la tipica acconciatura italiana è il “balzo”, una sorta di palla appuntata sulla nuca. Molto comune è anche la “sella” nome dovuto alla sua forma, e poi ancora veli e reti che contengono i capelli. Spesso troviamo le acconciature “alla di là” fatte a forma di corna che traggono ispirazione dalle regioni fiamminghe al di là delle Alpi.

A capo scoperto, o con leggeri ornamenti, andavano soltanto le bambine e le fanciulle non ancora sposate.

L’abito maschile. Gli uomini nello stesso periodo indossano “guarnacche”, “robe” e “roboni”; sotto il vestito portano le calze in lana o in tessuto ma sempre aderenti per esaltare le forme.

La tecnica dell’incannicciatura. Come per le donne le vesti sono slanciate, spesso non tagliate alla vita ma segnate da cinture, realizzate con la tecnica dell’incannucciatura: l’effetto è quello di “canne d’organo” e non quello della classica piega moderna. Sotto la veste si porta la camicia che si intravede dalle finestrelle delle maniche.

Maniche e copricapo. Anche le contro maniche si ripetono, “a gozzo” e “ad ala”. I copricapo maschili sono molteplici, ma il più classico è il “mazzocchio”, cioè un rullo imbottito con una foggia e un becchetto ricadente a lato.


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