Radio Lausberg: "É viva l'Italia" un ritratto sincero del Nostro Paese

Siamo lieti di presentarvi un'intervista esclusiva con i Radio Lausberg, in occasione dell'uscita del loro nuovo singolo "É viva l'Italia". Questo brano potente e riflessivo dipinge un quadro crudo ma sincero del nostro Paese, mettendo in luce le molteplici sfide e contraddizioni che caratterizzano l'Italia di oggi. Tra le pieghe della sua decantata benevolenza, il singolo racconta di un'Italia che si lascia scivolare via problemi e difficoltà come le disuguaglianze crescenti, il divario tra ricchi e poveri, la disoccupazione e la precarietà giovanile, gli episodi di malasanità, l'abusivismo, le stragi, la corruzione, la criminalità organizzata e molto altro ancora.

Nonostante tutto, come suggerisce il testo della canzone, siamo ancora pronti ad attendere pazienti e distratti, coraggiosi e fiduciosi l'arrivo di una nuova estate. Questa speranza e resilienza sono il cuore pulsante del messaggio che i Radio Lausberg vogliono trasmettere con il loro singolo.

Inoltre, i Radio Lausberg hanno annunciato i prossimi appuntamenti live che li vedranno protagonisti sia in Canada che in Italia. Sarà un'occasione imperdibile per ascoltare dal vivo il loro nuovo lavoro e lasciarsi coinvolgere dall'energia e dalla passione che solo la musica dal vivo può trasmettere.

 

Come è nato il progetto Radio Lausberg?

Il progetto nasce nel 2015 con l’intenzione di recuperare e rivalutare il patrimonio musicale, linguistico e culturale dell’area Lausberg, (da qui il nome) ossia l’area geografica posta a cavallo tra la Basilicata e la Calabria. Inizialmente attraverso ll recupero di antichi brani della tradizione poi, successivamente con la realizzazione di brani inediti che, man mano hanno trattato tematiche sempre più generali e attuali

Dal 2018 al 2021 avete lavorato con Enrico “Erriquez” Greppi della Bandabardò. Com’è stata questa esperienza?

L’incontro con Erriquez è stato il vero punto di svolta, ci siamo subito piaciuti, con lui abbiamo realizzato 1 singolo, 1 Ep e 1 Disco, abbiamo trovato la giusta sintesi che mancava e serviva alla nostra musica per diventare ancora più qualitativa e interessante. Lavorare con lui è stato senza dubbio il più bel master musicale e di scrittura che potesse capitarci. Un onore, anche se in forma diversa continua ad essere sempre presente in ogni nota.

E ora avete Finaz come produttore. Come è cambiata la vostra musica con il suo arrivo?

Se Enrico avesse potuto scegliere avrebbe sicuramente scelto Finaz come suo successore, infatti Alessandro ha subito accettato di proseguire il lavoro iniziato da Enrico e noi ne siamo felicissimi. Non potevamo desiderare di più. Con Ale il lavoro si è arricchito dal punto di vista musicale, lavorando di più sulla band, sul suono, sugli arrangiamenti, il suo è un approccio diverso ma ugualmente funzionale, diciamo più da musicista. Siamo molto contenti di lavorare con lui, tante ragioni ci stimolano, ci uniscono e portano dritte al cuore.

Parlateci del vostro nuovo singolo “È Viva l'Italia”. Qual è il messaggio che volete trasmettere con questo brano?

È un brano che, certamente pone l’attenzione verso i mali che affliggono questa nostra società ma, soprattutto né evidenzia un aspetto semmai ancor più preoccupante, il crescente disattacamento e disinteresse, specie nelle nuove generazioni, verso ciò che accade, quasi come ogni cosa fosse un problema di cui non occuparsi, una realtà parallela, lontana che non interessa, un finale già scritto al quale rassegnarsi. Il messaggio è sicuramente quello di non perdere mai la capacità di riflettere su ciò che siamo e di saper valutare e decidere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato, nella più totale libertà.

Il videoclip del singolo mostra un viaggio attraverso l’Italia. Cosa volevate comunicare con queste immagini?

Volevamo racchiudere e mostrare in pochi minuti il bello dell’Italia: i suoi panorami mozzafiato, le sue bellezze artistiche, storiche, culturali, tutto ciò che ci rende unici agli occhi del mondo e nel contempo esprimere ed evidenziare tutti quei controsensi che ne rappresentano il brutto, l’inspiegabile capacità di farsi del male. 

Siete pronti a partire per la vostra quarta tournée in Canada. Cosa vi aspettate da questa esperienza?

Tornare in Canada, specialmente in Quebec è come ritornare a casa, sin da subito ci siamo sentiti accolti. È stato amore immediato, sia il pubblico di origine italiana che quello canadese hanno mostrato sempre grande ammirazione verso la nostra musica. È molto bello sapere che dall’altra parte dell’oceano ci sono fan affezionati che ti aspettano e ti vogliono bene. Non vediamo l’ora di riabbracciarli tutti, poi questa volta avremo il piacere di condividere il palco con due musiciste canadesi, questa cosa ci piace e ci stimola tantissimo. Sarà una tournée speciale.

Quali sono i vostri piani futuri dopo il tour in Canada e l'uscita dell'EP?

Rientrare in Italia, fare tanti concerti, divertirci e cercare di regalare gioia e sorrisi a chi verrà ad ascoltarci. Poi, ci richiuderemo in studio e continueremo a lavorare sperando di riuscire a regalare entro la fine dell’anno ai nostri ammiratori nuove canzoni e perché no, un nuovo album.


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