Un secolo d’arte sul modernismo francese in mostra a Padova

  



Imperdibile e ancora per poco. 

di Giuseppe Sinaguglia

100 anni, dal 1850 al 1950, 59 opere, tra dipinti e sculture, 45 Maestri dell’arte internazionale, questi sono alcuni dei numeri dell’esposizione “Da Monet a Matisse. French Moderns, 1850–1950”, presso palazzo Zabarella a Padova, visitabile sino al 12 maggio 2024. 

Organizzata dal Brooklyn Museum di New York, dalla cui collezione provengono i capolavori esposti, la mostra ha un ragionato allestimento suddiviso in 4 sezioni  che raccontano i movimenti artistici rivoluzionari, rispetto alla tradizione accademica precedente, sorti e sviluppatisi in Francia nell’arco di un secolo. Prima di salire lo scalone d’accesso viene presentato  uno schema con anni e fatti mentre scorrono immagini video in bianco e nero dell’iconico skyline di Manhattan negli anni ‘40, della mitica torre Eiffel simbolo della vita parigina.

Al primo piano dell’elegante edificio padovano,  il percorso artistico inizia con “la natura morta”, genere che indaga aspetti della vita quotidiana e di ambiti familiari, interpretato secondo canoni sperimentali e innovativi rispetto all’epoca di riferimento. Si apprezzano ventagli, tessuti pregiati, frutti, vasi e fiori tra cui citerei quelli dipinti nel 1906 da Henri Matisse, rappresentante indiscusso dei Fauves. Quindi la mostra procede con dei vibranti ed onirici paesaggi di Pisarro, Monet, Derain, i quali reinterpretano con maestria la realtà, esaltando visioni e luci, sfumature e atmosfere. Si  continua con  il nudo. 

Il classicismo e l’ideale di bellezza tradizionale vengono scardinati da una poetica nuova, moderna, sincera e lo dimostrano le sculture di Rodin e la grande tela di Degas. Si conclude il percorso espositivo con ritratti e figure. In questa ultima sezione si amalgamano popolari contadini bretoni ed eleganti signori della Belle Époque, tra i lussi della moda di città e la sacralità del lavoro nei campi. Boldini, Vuillard, Morisot e Breton ad esempio ci descrivono usi e costumi di uomini d’affari o  scene familiari e bucoliche  pervase da una magnifica luce. 

Andrebbero citati anche Cézanne, Chagall, Corot, Courbet, Degas, Renoir ed ancora gli altri gli artisti del realismo, impressionismo, post-impressionismo, simbolismo, fauvismo, cubismo e surrealismo. Tutti comunque in filo diretto, connessi con la Francia durante il periodo chiave esplorato dalla mostra. 
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