Incisioni barbariche è l'esordio discografico dei Rusty Brass, formazione pan-bresciana forte di 3 trombe, 2 tromboni, bassotuba e basso elettrico, batteria e percussioni (spotify).
L'inizio è travolgente, fedele al titolo: una primitiva nebbia sonora da cui si dipana, misterioso e carico di tensione, il canto di una tromba, che scatena l'orda barbarica; ma non è il momento del saccheggio o della battaglia, è la festa, è la danza, è la disco, è Longoparty.
La seconda traccia, Sagai, innesta su un inesorabile funk il testo programmatico - e labirintico: "È arrivato il momento in cui si canta/solo che non so di che parlare/ti dirò, la strumentale non mi stanca/e non ho voglia di cantare". Alla formazione di ottoni si affianca, in Marcia dei vinti, il suono del vibrafono di Olmo Chittò, che allaccia elegantemente le due parti del brano: una marcia dal carattere dimesso ed un reggae orientaleggiante che suona come una redenzione. È poi il turno di Andrew, rielaborazione in chiave New Orleans (con derive balcaniche) della celebre 'Andrea', fedele resa della parata di strada arricchita dal sax di Luca Ceribelli e dalla batteria di Nanni Gaias.
Pezzo X è l'introduzione cupa, monologante e teatrale della traccia seguente: Iron Rage, ruggito arrugginito che aggredisce l'ascoltatore e sgomenta tra rap, trombe mariachi, dialetto bresciano e strepiti barbarici. Subito dopo O.O, poesia luminosa che da un tema sereno e semplice culmina nel canto dell'intera band e torna dolcemente alla calma, dimostrando tutta la duttilità degli ottoni.
La traccia seguente si apre con una descrizione d'altri tempi dei Rusty Brass, un manifesto a dire il vero un po' ingiallito del concerto che inizia subito dopo: Scherzo finito male. Ma la musica incalzante ed il ritmo sono interrotti da chi in strada pretende la quiete: 'Ma la volete finire? La piantate con quel megafono? Ma state ancora suonando?'. Chi avrà l'ultima parola?
Il disco si era aperto con la disco longobarda, e si chiude col funk bresciano (anche detto fànc, cioè fango) di Chei de là del fos (Quelli di là dal fosso: i rivali). Una sassaiola di note, nessun ferito, tutti ballano e rotolano nel funk, dimenticando i confini spazio-mentali che ci separano.
L’intervista
Ci racconti il vostro percorso artistico dagli esordi a questo disco ?
La band nasce a Brescia nel 2017, prendendo a modello i NoBs! Brass Band di Richmond (Virginia, USA): un manipolo di ottoni (trombe, tromboni, tuba) di formazione bandistica-accademica e un batterista dal background rock-metal che si incontrano per suonare un repertorio da palco molto hardcore, un po’ diverso rispetto a quello più scanzonato delle marching band.
Già a fine 2018 abbiamo cominciato a eseguire i nostri primissimi brani originali, sfociando poi nella prima pubblicazione inedita nel 2020, sia come audio che come videoclip, “Trust the Rust” (letteralmente, “fidati della ruggine”).
Col Covid c’è stata purtroppo una grossa battuta d'arresto per le prove e le occasioni musicali, ma il gruppo ha tenuto comunque e i mesi di quarantena hanno dato i loro frutti: nell’estate 2021 il repertorio proposto era ormai interamente originale, e da lì in poi c’è stata un’intensificazione delle attività e degli impegni che continua ancora oggi.
Grande svolta avviene a fine di quell'anno, quando abbiamo attirato l’attenzione di un certo Roy Paci, che ci ha coinvolto nel suo tour in giro per l’Italia (ma non solo) fino alla fine dell’estate 2022, permettendoci di calcare vari palchi e collaborare con vari big della scena musicale nazionale.
Una grandissima mano ci è stata data dal regista teatrale Mario Gumina, con cui collaboriamo ormai da qualche anno e che coi suoi consigli ci ha aiutato a buttare giù le nostre barriere interne (rigidità e staticità) ed esterne (i leggii), nonché a costruire uno spettacolo teatrale-musicale itinerante dal titolo “Strade Poetiche” basandosi sulle nostre musiche e sull’urbanistica dei luoghi dove ci esibiamo.
Nel maggio 2023 abbiamo partecipato al Festival internazionale di teatro da strada “Imaginarius” a Santa Maria da Feira, vicino a Porto in Portogallo, mettendo in scena proprio “Strade Poetiche” e inaspettatamente abbiamo vinto il primo premio legato al Festival medesimo, ottenendo come premio la residenza artistica per l’edizione del Festival di quest’anno.
Nel luglio 2023 è uscito finalmente il nostro primo album di brani originali (con soltanto un arrangiamento), dal titolo “Incisioni Barbariche”.
Nell’agosto 2023 abbiamo partecipato al Festival “Time in Jazz” organizzato da Paolo Fresu a Berchidda, in Sardegna e abbiamo suonato sul palco principale di Festa Radio Onda d’Urto a Brescia, come apertura agli Asian Dub Foundation.
Dal punto di vista musicale come definireste questo album?
E’ un po’ il nostro manifesto programmatico: otto ottoni otturati che si divertono e vogliono far divertire, anzi no, smuovere il pubblico, coinvolgendolo come parte attiva di un repertorio variegato per stile, genere e mood (la “barbarie” è intesa sia come forte impatto sonore che come contaminazione tra diversi elementi) e che pur avendo le proprie idee non si prendono mai troppo sul serio, perché alla fine l’unico nostro riferimento è la “Brass music”, ossia la musica che si può fare coi nostri strumenti, senza limiti fisici e mentali di sorta.
Ora che è uscito il disco, siete pienamente soddisfatti di quello che avete prodotto?
Sì, ci è costato non poco a tutti i livelli ma direi che ne è valsa assolutamente la pena.
Tanto la musica tanto i testi esprimono un po’ quello che siamo, sia come individui che come collettivo.
È stato esaltante collaborare con le eccellenze nostrane (Carlo Poddighe, Luca Ceribelli) e non (Nanni Gaias, Roberto Panarotto).
Anzi, la collaborazione con quest'ultimo (bassista elettrico) si è concretizzata in un vero e proprio sodalizio, per cui Robbie è ormai a tutti gli effetti un membro dei Rusty e quest'estate potrete godervi le sue slappate unite ai nostri strepiti.
Definirei questo album una bellissima sorpresa.. pieno di vita e positività… Progetti per i prossimi mesi? Date in giro per l’Italia?
Grazie mille!
Abbiamo già un po’ di date in programma, in Italia ma non solo.
Il 4 maggio saremo all’evento TEDx di Cuneo come speaker, dal 17 al 19 maggio al Festival “Artistidistrada” ad Ascona in Svizzera, dal 24 al 27 maggio al Festival “Imaginarius” in Portogallo, dal 26-28 luglio al Festival “Il Borgo Incantato” a Gerace in Calabria, dal 10 al 15 agosto al Festival “Time in Jazz” in Sardegna, e vari altri ancora.
Sul nostro sito e sui nostri social potete seguire tutti i nostri spostamenti.
Finita la stagione estiva registreremo il secondo album di brani originali, che cominceremo già a suonare durante quest'estate.