Lo scrittore Antonio Scurati ospite a Che Tempo Che Fa: se vuoi vivere tranquillo in questo momento e in questo Paese non devi criticare il Governo



Come ha saputo dell’annullamento del monologo “la RAI mi ha mandato la modulistica, che è copiosa se fai un piccolo contrattino, ora non rivanghiamo ma posso dire modesto.

Ci sono moltissimi moduli, li ho firmati e rimandati, mi hanno mandato i biglietti del treno, il voucher dell’hotel, io mi stavo facendo la barba e avevo già la mia valigina pronta -viaggio leggero- quando è arrivata la telefonata della conduttrice del programma, Serena Bortone, che io non conoscevo e con cui non avevo mai parlato. Era affranta e mi ha detto ‘la sua partecipazione è stata cancellata’. Non ho preso nessuna iniziativa, ho detto ‘vabbè non mi vogliono più’, ero contrariato ma ho taciuto. C’erano i giornalisti di tutta Italia che mi chiedevano e io non parlavo, poi la cosa per me ancora più grave è che a una certa ora della giornata mi hanno comunicato che il Capo del Governo addirittura ha scritto un post nel quale, francamente, dicendo che non sa come sono andate le cose – e questo mi sembra già un motivo per tacere, mio padre mi ha insegnato così- usando oggettivamente delle espressioni molto denigratorie, cercando di mettermi in cattiva luce e screditarmi, cercando di farmi passare per un avido. Ora, non so se tutti gli italiani si rendono ancora conto -molti sicuramente si- che questa è una cosa che in una democrazia non dovrebbe accadere, che un Capo di Governo con tutta la forza della sua posizione, del suo ruolo, attacchi un privato cittadino con frasi denigratorie, il quale poi oltre a essere un provato cittadino è anche uno scrittore che dovrebbe esercitare un ruolo, essere critico nei confronti della società. Ecco, questo francamente mi ha profondamente turbato e da lì ho preso la parola per cercare di ristabilire la verità dei fatti.”

Cos’ha imparato da questa vicenda: “Ho imparato che non bisogna rispondere al telefono mentre ti fai la barba la mattina [ride ndr]; se vuoi vivere tranquillo in questo momento e in questo Paese non devi criticare il Governo… Avendo studiato e raccontato così a lungo gli anni bui del fascismo e anche gli eroi dell’antifascismo – perché arrivo ad interessarmi dei fascisti passando dagli antifascisti-, ho imparato che la democrazia è sempre lotta per la democrazia. Noi oggi viviamo in una democrazia grazie alla lotta delle nostre nonne e dei nostri nonni, e siamo cresciuti, generazione privilegiata, come se la democrazia fosse un dato di fatto, un dono del cielo. La democrazia è sempre lotta per la democrazia. Siamo abituati a pensare alla democrazia come una sorta di albero ad alto fusto, una quercia o un larice, che solo l’accetta o il fulmine possono abbattere. Invece non è così, la democrazia assomiglia dipiù alla pianta della vita che richiede cure costanti, quotidiane, va difesa dai parassiti, la devi legare con gesto sapiente, la devi annaffiare e curare giorno dopo giorno, e soltanto allora alla fine ti da il magnifico vino della democrazia.”
 
Fattitaliani

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