Libri: “Largo Paradiso 22” di Alessandra Bucci (intervista) - Recensione di Luca Salini
Conosco Alessandra Bucci
in quanto abbiamo entrambi scritto libri con la casa editrice “IlViandante”,
anche se lei risulta essere molto più ispirata e dotata di una invidiabile vena
creativa. E i numerosi libri sfornati da Alessandra sono la testimonianza
autentica di una straordinaria capacità di realizzare opere letterarie intense,
interessanti, basate su storie che inchiodano il lettore nella lettura (scusate
il gioco di parole) continuativa e intensiva, che si trasforma in curiosità e
desiderio di conoscere la fine immedesimandosi nei personaggi.
Non mi capita spesso di
appassionarmi emozionalmente ad un libro: sovente inizio a leggere, poi prevale
la noia, chiudo il volume e lo riprendo svogliatamente dopo un po' di tempo.
Prassi che è stata sovvertita dal coinvolgente scritto di Alessandra Bucci, che
ho letteralmente divorato e letto tutto d’un fiato: arrivato mercoledì
pomeriggio, ho ultimato di leggerlo entro la mattinata di giovedì.
Un libro profondo e
lontano da ogni superficialità, intriso di passione e sentimenti genuini oltre
che di un elevato senso/desiderio di libertà, con il ripudio di qualsiasi forma
di oppressione e di compressione illiberale dei diritti fondamentali dell’individuo.
Ma in “Largo Paradiso 22”
ho percepito un inno all’amore, o ancora meglio credo che dal libro possa
desumersi un messaggio nemmeno tanto allegorico, inteso come figura retorica:
il trionfo dell’amore tra Aberto ed Emilia nel libro ritrovato, in realtà tra
Dario e Anna, nonostante tutto, nonostante l’occupazione nazista, nonostante i
tedeschi che rastrellavano le case alla ricerca dell’ebreo da inviare nei campi
di concentramento, nonostante Anna fosse sposata e il marito si trovasse a
combattere a fronte, nonostante un intreccio di avvenimenti che spinge i due
protagonisti a credere che l’altro/a fosse morto, nonostante la differenza di
età tra Anna e Alberto, a dimostrazione del fatto che l’amore vero non conosce
limiti legati all’età (e non è una frase fatta o un luogo comune).
Mi sono trovato di fronte
ad un dilemma: entro quale tipo di romanzo può essere inquadrato “Largo
Paradiso 22”?
E non ne sono venuto a
capo in quanto a mio avviso esso non può essere inserito in una categoria
atteso che presenta connotazioni di ampio respiro che spaziano in modo libero e
vengono a connotare l’opera in modo lirico e solenne. È un romanzo d’avventura
in quanto favorisce l’azione e l’intreccio ed è ricco di colpi di scena; è un
romanzo sociale in quanto presta attenzione ai fatti sociali; è un romanzo
storico in quanto misto di storia e di invenzione, anche se esso prende le
mosse da vicende tristemente accadute dopo l’armistizio dell’8 settembre e
l’occupazione dell’Italia da parte dei tedeschi che vollero vendicarsi dell’ex
alleato per quello che percepirono come un tradimento; è un romanzo psicologico
in quanto analizza anche i conflitti interiori dei personaggi; è un romanzo
fantastico in quanto, come riferitomi dalla stessa Bucci, i fatti narrati sono
esclusivamente il frutto della fervida e produttiva fantasia dell’autrice.
Sono rimasto molto colpito
dalla costruzione del romanzo da parte dell’autrice. In particolare merita
attenzione e apprezzamento l’idea di basare la storia principale sul
ritrovamento, casuale e improvviso da parte di Dario, di un libro usato scritto
da Marco Respighi, che andando avanti nella narrazione sarà fonte di importanti
e decisivi colpi di scena capaci di creare notevole suspense.
E Dario si accorge subito
della somiglianza della trama del libro con la sua storia, e dice “mi piace
immaginare una coincidenza come una danza lieve del destino in cui i fili
invisibili dell’occasionale si intrecciano tra loro tessendo un mosaico di
casualità nella trama del tempo”.
Così si compie la nemesi,
rectius il lieto fine di antica memoria per antonomasia, quando Dario scopre un
fatto che sconvolgerà in positivo la sua vita e che gli consentirà di rivivere,
quantomeno emotivamente, la storia con Anna, che in cuor suo non aveva mai
dimenticato. Finalmente Alberto potrà riavere quello spartito de “La danza de
la mosa donosa” che la sera in cui scappò, dimenticò di prendere ma che Anna
aveva conservato.
L’apice dell’emozione il
lettore la potrà raggiungere nel prendere visione della struggente dedica
scritta da Anna verso Alberto sulla copertina dello spartito: “Igni volta
che suonerai questo pezzo ricordati dell’effetto che fai al mio cuore”. Alla
fine Dario “ha di nuovo una famiglia e tutto grazie ad un libro”.
Invito a leggere Largo
Paradiso 22 per tutto questo ma anche per molto altro che volutamente ho
preferito non spoilerare.
La commistione di eventi e vicende proposta dall’autrice è incredibilmente realistica e organica da un punto di vista spaziale e temporale. La trama si inserisce e affonda le radici in un periodo storico nefasto per l’Italia, fiaccata dalla guerra civile, dall’invasione tedesca post armistizio, con la popolazione sempre più esasperata e costretta a subire passivamente ogni sorta di sopruso e di umiliazione, non ultimo il razionamento alimentare, e, quindi, a vivere di stenti.
Può sembrare retorico, ma
ogni guerra genera morte e distruzione. L’unico barlume di luce nell’oscurità è
dato da un afflato improvviso che coinvolge e sconvolge i sensi, da una
sensazione indescrivibile che cancella tutte le sofferenze e produce spensieratezza,
seppur solo per un attimo.
Tutto questo si chiama
amore, che fa da contraltare all’odio, alla disumanità, all’efferata violenza,
e che prevale sempre sul male.
Omnia vincit amor et nos
cedamus amori (Virgilio).
Il romanzo è disponibile
ai seguenti link:
https://www.edizioniilviandante.it/categoria-prodotto/collana/narrativa-storica/storicando/
Alessandra
Bucci
https://www.facebook.com/alessandra.bucci1
https://www.facebook.com/a.bucci.AB
Luca Salini