Gino Cecchettin a Rai Radio2, “Se i miei pensieri dovessero salvare anche solo una persona avrei fatto qualcosa di utile”



Nella Giornata internazionale della donna, Gino Cecchettin, papà di Giulia, tragicamente uccisa per mano del suo ex fidanzato Filippo Turetta, è intervenuto in diretta a Rai Radio2, per la prima volta in radio, ospite a Non è un Paese per Giovani con Massimo Cervelli e Tommaso Labate: “Se i miei pensieri dovessero salvare anche solo una persona avrei fatto qualcosa di utile”, ha detto Cecchettin parlando del libro ‘Cara Giulia. Quello che ho imparato da mia figlia’, che ha scritto insieme a Marco Franzoso (Rizzoli).

"Quello che Giulia ha dato a tutti noi è il modo migliore per cercare di uscire da un immenso dolore. Non so se ci riuscirò ma penso che possa essere un primo passo, e poi se facciamo del bene per tutte le Giulie a venire, perché no? Anzi, ce n'è bisogno”.

“Noi uomini dovremmo essere più attivi”, ha proseguito parlando del tema della violenza di genere e dei femminicidi, “ieri alla presentazione del libro alla Sapienza, c'era una partecipazione molto folta, ma soprattutto donne. Mi sarebbe piaciuto vedere più ragazzi presenti. È stato molto emozionante, mi hanno accolto con un applauso e non sono riuscito a trattenere una lacrima. Vedevo in ognuno di loro mia figlia”.

“Come sono riuscito a reagire? Cercando di concentrarmi sul bene anche se non è facile perché la rabbia rischia di annichilirti. Per me era lampante che la cosa più bella era Giulia: in lei ho trovato tutta la forza per continuare e per fare anche una battaglia che in altri momenti non avrei fatto”, ha detto Cecchettin che ha anche parlato delle critiche che gli sono state mosse in seguito all’uccisione della figlia. “Ci sono stati giorni in cui sono stato male, ed in quei giorni non riuscivo a pensare a Giulia. Per cui mi sono detto "calma, per me la priorità è lei", e ho ridimensionato il tutto: quanto mi fa male la mancanza di Giulia e quanto gli attacchi? Non c'è paragone, una è una montagna da scalare, gli altri sono granelli di sabbia”.

Il Presidente Mattarella ha ricordato la tragedia di Giulia in occasione dell’8 marzo: “Il Presidente si è riferito a Giulia”, ha commentato Cecchettin a Rai Radio2, “per ricordare tutte le vittime di femminicidio perché il suo è stato il caso più eclatante dello scorso anno. Devo dire tra l’altro che la sua telefonata mi è stata di profondo aiuto proprio nelle settimane successive alla morte di Giulia. Mi sono reso conto che quello della violenza è un problema trasversale, non riguarda i sobborghi della società ma tutti gli esseri umani”.

In conclusione, ha voluto rivolgere un pensiero a tutti coloro che gli sono stati vicino e lo sono ancora oggi: “Tutta l'Italia mi è stata vicina, e anche questo aiuta. Io riporto questo abbraccio, tutto questo affetto, anche ai miei figli. Dà speranza, è la parte buona che si fa vedere e si contrappone a quelli che magari da dietro una tastiera criticano, ed è bello per il futuro del nostro paese. Quello che voglio esprimere nel libro, raccontando una vicenda sì dolorosa, ma che tramite un percorso anche molto difficile, mi ha portato a considerare che bisogna ballare anche sotto la pioggia. Non possiamo togliere la speranza ai nostri giovani. Io per primo, per i miei figli devo essere una fucina di speranza”.

 

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Foto da https://www.raiplaysound.it/

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