Dario Pasquali, autore di romanzi acclamati come "Wuthering Winds" e "La casa in riva al male," ci concede uno sguardo approfondito nel suo mondo letterario. In questa intervista esclusiva, esploreremo l'ispirazione dietro al suo ultimo romanzo, "Notti in Val d'Orcia," edizioni Helicon, ambientato nella suggestiva Val d'Orcia.
Dario condividerà anche la sua passione per la creazione di trame intricate nei suoi romanzi gialli e ci anticiperà i suoi prossimi progetti letterari. Scopriremo come questo autore versatile affronta una varietà di temi e stili nella sua scrittura, promettendo ai lettori nuove sorprese nel suo futuro lavoro.Dario, il tuo ultimo romanzo, "Notti in Val
d'Orcia," ha suscitato un notevole interesse. Puoi condividere con noi
l'ispirazione dietro a questa storia ambientata nella suggestiva Val d'Orcia?
Nel 2016 ho acquistato un
appartamento in un vecchio casale non lontano da Radicofani, nel centro della
Val d’Orcia, e anche se ho continuato a vivere e lavorare a Milano, ho
trasferito lì la mia residenza.
Dall’incontro con quei luoghi
così belli, particolari, misteriosi, pieni di storia, di leggende sono nati i
personaggi e le loro storie personali raccontate in “Notti in Val d’Orcia”.
Ho cercato di osservare e
ascoltare con attenzione quello che mi circondava. Prima di tutto ho provato a
descrivere quei luoghi stupendi e magici, e le emozioni intense e sempre
diverse che suscitano, che mutano con le ore del giorno e che di notte invertono
il segno, passando alla quiete all’inquietudine. Ho cercato di svelare i
misteri che si tramandano, che narrano di cavalieri, briganti, donne, streghe e
fantasmi.
Infine ho incontrato dei
personaggi particolari con le loro storie personali, apparentemente fuori
luogo, ognuno con aspetti di complessità, che in ogni caso si sposano con i
tempi attuali, e con le sue contraddizioni.
Andrea, un ex manager dal
passato misterioso, e dalla personalità multipla che arriva dalla caotica
Milano in Val d’Orcia, e da quel momento in quel luogo apparentemente
tranquillo da decenni arriva il caos. Beatrice, donna arrivista, in caccia del
successo, Melisa, donna misteriosa che guida una setta esoterica di donne,
Carmelo, il frate Vicario dell’Abbazia di Spineto, Francesco, il capo della
Polizia di Montepulciano in evidente crisi familiare, Alba, ragazza venuta
dall’Albania in cerca di denaro, Anita, giovane e ambiziosa ispettrice di
Polizia.
Personalità complesse, in un
complesso intreccio tra passato e presente, tra reale e irreale, in un luogo
magico che cambia aspetto da istante in istante.
Insomma, c’è da divertirsi e
da rimanere sorpresi.
Sei noto per i tuoi romanzi gialli, come "Wuthering
Winds," che è stato selezionato per Casa Sanremo Writers 2023. Come ti
avvicini alla scrittura di un romanzo giallo e quali sfide affronti nel creare
trame intricate?
In verità amo le trame
intricate, e da lettore mi annoio a leggere libri troppo lineari e facili da
decifrare. Da lettore cerco libri che in qualche modo mi sfidino
intellettualmente, e cerco di ricreare lo stesso effetto nella scrittura. Non
voglio richiamare la mia laurea in Ingegneria per giustificare il mio gusto per
la costruzione di sistemi e connessioni complesse, ma per fortuna nella
scrittura non ci sono limiti, tutto è possibile, per cui diventa uno spazio
infinito di creazione. Io cerco di non rinunciare a questo spazio, e cerco di
coinvolgere lettori curiosi, che amano gli intrighi, i misteri, i colpi di
scena.
Tecnicamente costruisco le
trame come un vero progetto di meccanica, utilizzando diagrammi, tabelle, in
“Wuthering winds” ho giocato con l’alternarsi temporale tra passato e presente,
e con il passaggio della scrittura dalla terza persona alla prima, poi ho
cercato di mantenere incerti i nomi dei due protagonisti, il padre e il figlio,
confondendo i ruoli, finché ho potuto reggere l’incertezza. In “Notti in Val
d’Orcia”, vista la complessità, e poiché ci sono ben 7 uccisioni consecutive,
ho proprio riportato nelle pagine del libro alcuni degli schemi e delle
tabelle, che avevo utilizzato per non perdere il filo della trama.
Sono sicuro che i lettori più
esperti, in entrambi i libri, possano trovare pane per i loro denti.
Il tuo libro "La casa in riva al male" affronta
tematiche profonde legate alla violenza nelle relazioni umane. È stato
presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino nel 2023. Come hai
affrontato la creazione di questa storia e cosa ti ha spinto a esplorare tali
tematiche complesse?
In questo caso l’ispirazione
è stata molto precisa e definita. Ero stato molto colpito dal famoso caso
“Cogne” e quindi ho cercato, utilizzando tutte le possibilità creative e di
invenzione che fornisce la scrittura, di rispondere a una domanda che mi ossessionava,
Mi sono chiesto da dove potesse provenire tutta quella violenza, apparentemente
ingiustificata. Ho immaginato come un’energia, un fluido negativo, che scorre,
e passa da una storia all’altra, da una persona all’altra, e che poi
all’improvviso trova modo di manifestarsi all’interno delle mura di una casa e
di una famiglia apparentemente felice, andando a colpire proprio il componente
più debole. Nella “Casa in riva al male” appunto, costruita sulle rive di un
fiume di violenza, che scorre a lato.
"Notti in Val
d'Orcia" offre una prospettiva diversa, portando i lettori in un mondo
fatto di spazi, luce e mistero nella splendida cornice della Toscana. Puoi
condividere con noi la tua esperienza nell'ambientare il romanzo in questa
pittoresca regione?
La Toscana è di per sé un
luogo di una bellezza particolare, la Val d’Orcia ha connotati specifici,
diversi da qualsiasi altro luogo, che colpiscono e incantano. Spazi, colori,
suoni, vento, pioggia, sole, solitudine, silenzio, bellezza. Poi le storie, le
leggende, nella Rocca di Radicofani la figura di Ghino di Tacco, citato da
Boccaccio nel Decamerone, e da Dante nella Divina Commedia, con alle spalle una
storia apparentemente leggera, ma infine piena di violenza. La leggenda di una
giovane donna costretta dalle famiglie, come si faceva al tempo, a sposare un
vecchio, la quale attirava e uccideva gli uomini che passavano da lì, e li dava
in pasto a suo marito di nascosto. L’arrivo della peste del 1300, che ricorda
tanto la recente pandemia.
Nel pensare a “Notti in Val
d’Orcia” mi sono chiesto cosa sarebbe successo nell’incontro tra questo passato
così intenso e il presente del mondo negli anni 2020, che appare per tanti
mortivi sull’orlo di un baratro.
Per questo alla fine ne è
venuto un libro che, nonostante le più di 600 pagine, per il numero di temi e
di intrecci mantiene la tensione e la sorpresa sempre vive.
Nei tuoi romanzi, dimostri una notevole versatilità, passando dalla suspense dei gialli a opere che esplorano le profondità della psiche umana. Come gestisci questa varietà di temi e stili nella tua scrittura?
A dir la verità ho sempre
fatto fatica a essere fedele a un unico stile e di conseguenza a un unico
genere. A essere onesto devo confessare che in partenza la mia maggiore
aspirazione da scrittore era proprio quella di evitare di scrivere due volte lo
stesso libro. Il mio impegno è scrivere sempre libri molto liberi e
sorprendenti, e per questo direi che per definizione evito di essere legato a
un unico stile o genere. Al contrario sono attratto dalla novità e dalla
sperimentazione, è un approccio generale alla vita, e un tratto molto preciso
dei miei gusti e della mia personalità.
Nel mio lavoro da ingegnere
ho sempre inseguito la novità, la scoperta, e credo di fare lo stesso con la
scrittura.
Per divertimento, quando mi
chiedono che genere è “Notti in Val d’Orcia, rispondo che è uno
Psico-thriller-noir-fantasy, dove però Fantasy, per evitare equivoci, va inteso
non come realtà alternativa, ma come semplice distorsione ottica del mondo
reale.
Quali progetti futuri hai in serbo per i tuoi lettori?
C'è qualcosa che puoi anticipare riguardo ai tuoi prossimi lavori?
Sto scrivendo il secondo
capitolo della storia dell’Ing. Andrea Solo in Val d’Orcia, ma a questo punto
la sfida è capire se sia possibile scrivere libri di una stessa serie senza
ripetersi. Io intendo provarci, arrivano nuovi personaggi, viene commesso l’omicidio
di una coppia di anziani in una casa a Montalcino. Anita, diventata Capo della
Polizia di Montepulciano, avrà un altro bell’intreccio da risolvere, e Andrea
avrà un’altra occasione per svolgere il suo ruolo ambiguo, tipico di una
personalità multipla.
Grazie per aver condiviso la tua esperienza e la tua arte
con noi, Dario. Siamo ansiosi di leggere le tue future opere.