Riporto, riferitemi dai malcapitati, due esperienze meritevoli di attenzione e anche di feroce biasimo, aventi come riferimento l’italico ridicolo uso dell’autovelox.
Ridicolo anzi grottesco: chi mai installa una trappola micidiale e poi informa la povera volpe o l’inerme coniglio con tabelle e tabelloni, di fare attenzione al pericolo? Non esiste, anzi esiste solo nel nostro beneamato Paese, tale realtà: il risultato non è certamente quello di ottenere il rispetto dei limiti e della educazione, anzi il contrario! Anche al d là delle Alpi i limiti di velocità vanno rispettati e, se del caso, sanzionati anche a mezzo dei congegni elettronici ma in modo produttivo: corretta la tabella o le tabelle di avvertimento della presenza dei meccanismi di controllo ma se riferiti, ecco la sostanza, a un percorso di cento, duecento, 400 Km e non di dieci metri come le trappole nostrane! Infatti l’automobilista sa che se non rispetta le regole lungo tutto il tragitto vedrà recapitarsi la relativa sanzione o addirittura seduta stante anche dal vigile acquattato da qualche parte che blocca la vettura in colpa, mostra la macchinetta portatile con i km segnati e invita l’automobilista a seguirlo! In questo caso non ci sono verbali: o paghi o ti sequestrano la macchina! E multe ragionevoli!!La SS 1 Aurelia è una superstrada
principale a due carreggiate e quattro corsie nei due sensi, a tratti alternata col vecchio percorso a una
carreggiata, quindi una mezza superstrada; ha due peculiarità: è in realtà per
circa quattrocento Km da Civitavecchia a Livorno un doppione dell’autostrada ma
gratis e seconda peculiarità, a tratti evidenzia -oggi
un pò di meno- un fondo strada talmente
disastrato che ricorda una pista della savana e, in aggiunta, tempestato di continue tabelle di
avvertimento di controlli elettronici! Evidente, si direbbe, la volontà di
castigare l’automobilista che ha scelto la gratuita quasi superstrada e non la
comoda autostrada, a pagamento! Ma il sempre furbo italico giustiziere è andato
oltre e ha proceduto ultimamente ad una
innovazione non so quanto legittima e cioè alcuni tratti di una diecina di Km ciascuno della superstrada sono stati, come
per miracolo, trasformati in autostrada e quindi completati di casello per il
pedaggio!
Si
legge che il Comune di Grosseto grazie al suo autovelox qui installato,
incamera ogni anno oltre quattro milioni di Euro!!! Quale pacchia! E il Comune o
chi per esso, per i pochi metri di efficacia dell’autovelox ha imposto un
limite di 70 Km orari senza ragione apparente, se non quella del
bene dell’automobilista!!! Infatti immediatamente
prima il limite è di 110 Kmh e
immediatamente dopo di 90!
L’autovelox, inoltre, è imboscato in una stazione di servizio, il che cozza
chiaramente con le disposizioni del Codice della Strada che ben altri requisiti
impone e ordina ai fini della massima
visibilità, cosa impossibile in una stazione di servizio! Altro che bene
dell’automobilista! Ci si chiede gli
organi di controllo o almeno le associazioni di categoria dove siano e se vivi.
Oltre
a quanto fin qui ricordato, l’automobilista incappato nell’italico autovelox di
Grosseto, ha avuto due altre esperienze che lasciamo valutare al lettore: la
raccomandata della multa è stata spedita dalla Polizia Urbana in epoca Covid
nel periodo esatto in cui un decreto
ministeriale espressamente vietava di
spedire raccomandate per multe! La Polizia Urbana? Fai ricorso! Il sindaco?
Zero risposta! Quindi ricorso al Giudice di Pace di Grosseto: spese, tempo,
distanza, assistenza legale in quanto la multa lievitata a oltre mille Euro! Al
momento della udienza, qualche settimana fa, l’automobilista, dopo un
viaggio di non poche centinaia di Km con
la moglie (circa 170 anni in due), appena entra nell’ufficio del Giudice di
Pace si sente dire che la seduta non può
aver luogo perché il Comune di Grosseto non è stato informato del ricorso dalla
cancelleria! Non una parola di scuse per il pesante disagio arrecato ai
malcapitati, nulla! Figurarsi al prestigio della giustizia. Tutto rinviato a
giugno 2024!!! Qualche modesta obiezione ha come risposta il Giudice di Pace
che alza sempre più la voce fino a quasi urlare che lui non ha nessuna colpa
del fatto!
Nessun
commento, anche se ce ne sarebbero: solo la solita domanda: dove sono i ben
pasciuti e ben mantenuti organi di controllo? Tali macroscopiche disfunzioni a
danno del cittadino? Un tale giudice barzelletta? Il fascicolo che si apre il
giorno della seduta?
Un
secondo automobilista è incappato nell’autovelox del comune ciociaro di Veroli
collocato su una superstrada principale ma da sempre secondaria con limite di 90 Kmh. Assieme a quello quasi
dirimpettaio sull’altra carreggiata, detti autovelox sono i soli due rimasti in funzione di circa
trenta fatti installare in provincia anni addietro da un prefetto ricordato in
realtà per le sue poesie. Dopo di lui altri prefetti li hanno aboliti quasi
tutti, eccetto, stranamente, questi due di Veroli e di Monte S.Giovanni C. che
pure, secondo le disposizioni del Codice della Strada, sono o dovrebbero essere
in dubbio quanto a liceità poiché non rispondono alle norme ben illustrate concernenti
le variazioni altimetriche e la
incidentalità notoriamente non documentata in quei luoghi! Il Comune di Veroli,
grazie al suo autovelox, incassa ogni anno circa un milione di Euro e l’altro
un pò di meno dicono, comunque gratuita cuccagna. L’automobilista si reca alla
Polizia Urbana per ritirare i documenti della multa: un vigile addetto alla
portineria lascia entrare e indirizza all’ufficio apposito: si vedono in giro
uno appresso all’altro undici PC e l’impiegato presente consegna i documenti e
mostra le foto dell’autovelox: stranamente in nessuna foto è visibile la
vettura in oggetto e il fotogramma che giustifica e documenta la multa è quello
qui allegato: visibile solo un numero e intorno nero pesto: nemmeno la targa,
solo il numero! Come possibile? Quale eccezionale miracoloso autovelox!!!
L’automobilista manifesta i propri dubbi al comandante della Polizia: tutto è in
ordine, fai ricorso!
Quindi
ricorso, spese, perdite di tempo. E’ stato ribadito più volte sia dai Giudici
sia dalla Cassazione che i fotogrammi e le altre immagini devono essere
illustrative alla perfezione delle riprese dell’autovelox: qui non ci sono
riprese della vettura e il fotogramma della multa è un numero immerso nel nero e nemmeno la targa
visibile, solo il numero!!! Tutto lecito? E la Prefettura? E i controlli? E i
disagi dell’automobilista? E l’offesa
alla Giustizia e alle regole?
Michele
Santulli