Le pareti espositive del museo sono attraversate da un’ampia fascia cromatica che rievoca i colori lacustri. Il pubblico è condotto così in una passeggiata immersiva tra le vedute del lago, in cui anche il formato allungato delle tele, in alcuni casi quasi panoramico, rende l’essenza del paesaggio fisicamente tangibile. Rimandi, equilibri e nessi visivi scandiscono le diverse vedute dello specchio d’acqua, immortalato in forme e colori chiari. Un ritmo rigoroso orienta la struttura delle composizioni, in cui l’artista guida lo sguardo verso punti di fuga laterali, tra lo sfalsamento delle catene montuose. Nelle forme nette e nelle superfici lisce e impeccabili, freddezza ed equilibrio rimangono elementi decisivi. Nessuna costruzione o presenza umana “sporca” i paesaggi di Huber, in cui nemmeno la pennellata dell’artista si rivela all’occhio. Eppure, lo specchio d’acqua del lago vibra di luce scintillante e riflessi delicati. Le stesse atmosfere dei dipinti si ritrovano nel corpus di acquerelli leggeri e luminosi a cui è dedicata una “stanza nella stanza”, uno spazio più intimo all’interno della grande sala in cui è ospitata la mostra. “Un’ossessione, una devozione e una passione”: così descrive l’artista questa nuova serie, in cui la ciclicità, la ripetizione e la variazione, mostrano le possibilità illimitate della pittura. La mostra è stata ideata da Thomas Huber e coordinata e organizzata da Ludovica Introini. Per l’occasione verrà presentato un catalogo trilingue in italiano, tedesco e francese con testi di Barbara Alms e Thomas Huber, pubblicato da DISTANZ. |
Biografia
Di origini zurighesi, figlio di architetti, dal 1977 al 1978 Thomas Huber ha studiato alla Kunstgewerbeschule di Basilea per continuare la sua formazione al Royal College of Art di Londra nel 1979 e alla Staatliche Kunstakademie di Düsseldorf dal 1980 al 1983. Nel 1984, invitato da Kasper König a Düsseldorf, partecipa alla mostra collettiva “Von hier aus” (Da qui in poi), che gli aprirà le porte del riconoscimento internazionale. Da allora, le sue opere sono esposte nelle più importanti istituzioni e musei internazionali quali il Centre Pompidou di Parigi (1988), il Kunsthaus di Zurigo (1993), la Fundación Joan Miró di Barcellona (2002), il Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam (2004), l’Aargauer Kunsthaus di Aarau (2004), il MAMCO di Ginevra (2012), il Kunstmuseum di Bonn (2016) e il MONA di Hobart (2017). Dal 1992 al 1999 è professore alla Hochschule für Bildende Künste di Braunschweig e nel 1992 assume la direzione temporanea del Centraal Museum di Utrecht. Dal 2000 al 2002 è presidente del Deutscher Künstlerbund. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il premio Kiefer Hablitzel (1984), il premio per giovani artiste e artisti svizzeri della Kunstgesellschaft di Zurigo (1993), il premio della Heitland Foundation (2004) e il premio Meret Oppenheim (2013). Nel 2023 Thomas Huber è stato selezionato per partecipare con il progetto Dawn / Dusk alla sezione Art Unlimited di Art Basel 2023.
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