OLTRE IL REATO CON “FAI TUA LA NOSTRA CITTÀ”



CATANIA - Rielaborare la propria biografia e andare oltre gli errori commessi in un’ottica evolutiva, vivere future possibilità di realizzazione personale rispettando la comunità.

Succede a Catania, dove per alcuni utenti selezionati dall'Ufficio Distrettuale Esecuzione penale esterna (Udepe) e sottoposti a misure e sanzioni di comunità «la cura verso la propria città – spiega dott.ssa Maria Pia Fontana, neo direttore Udepe di Catania – ha assunto il significato di una pacificazione relazionale rispetto al reato».

La “pacificazione” si è concretizzata con il progetto “FAI tua la nostra città”, nato grazie alla sinergia tra Udepe - Dipartimento per la Giustizia minorile e di Comunità, il Comune di Catania e la Sezione etnea del FAI (Fondo Ambiente Italiano). Gli utenti, dopo aver ottenuto la concessione di misura alternativa di affidamento in prova al servizio sociale, sono stati formati e sono diventati “Ciceroni speciali”. Durante le giornate FAI d’Autunno 2023 (conclusesi ieri, domenica 15 ottobre) hanno guidato i concittadini etnei e i turisti alla scoperta di due luoghi, tra i più preziosi della città la Cripta di Sant’Euplio ed il Palazzo della Cultura. «Questa iniziativa è un volano di cambiamento, è una palestra con la quale gli utenti coinvolti hanno sviluppato e affinato quelle abilità relazionali spesso deficitarie che talvolta stanno alla base della commissione di un illecito penale. Abbiamo attivato un processo rieducativo – aggiunge Fontana – facendo leva sulla passione, la curiosità e l’interesse; così i soggetti selezionati dall’équipe dell'ufficio distrettuale hanno lavorato facendo squadra con gli operatori, le istituzioni, gli enti coinvolti, comuni concittadini».

«L’iniziativa – sottolinea il capo delegazione FAI del capoluogo etneo avv. Maria Donata Licata - è stata possibile soprattutto grazie alla collaborazione con la direzione Cultura del Comune di Catania a cui va il merito di avere sostenuto concretamente l’iniziativa, mettendo a disposizione beni che appartengono al patrimonio storico della città. In concreto il progetto si sviluppa in percorsi di formazione, recupero e reinserimento sociale con finalità riparative-restitutive, proseguendo con l’esperienza sul campo. Si tratta di un programma davvero innovativo per la città, che mette al centro il rispetto e la cura delle persone e del nostro patrimonio collettivo culturale». 

«Gli utenti dell’Udepe hanno potuto riappropriarsi della propria identità come componenti di una comunità, si sono presi cura dei beni paesaggistici e monumentali, hanno praticato l’educazione alla legalità e la tutela dell’ambiente.  “FAI tua la nostra” città funziona – conclude Fontana, che nelle fasi operative del progetto è stata supportata dalla funzionaria Valeria Lagona - è un progetto efficace e motivante, orienta i soggetti a farsi risorsa della comunità. Confidiamo in una riedizione che possa ampliare la portata anche ad altri territori».

 

Foto

Da sinistra a destra: prof.ssa Teresa Di Blasi, due affidati in prova al servizio sociale, avv. Maria Donata Licata (capo delegazione Fai), dott.ssa Maria Pia Fontana (direttore Udepe CT),  dott. Giovanni Ciraldo (tutor progetto fai tua la città e volontario FAI), dott.ssa Valeria Lagona (referente progetto FAI tua la nostra città), dott.ssa Giacoma Ferrari, dott.ssa Vanessa Dellai, dott.ssa Ivana Condorelli, dott.ssa Giovanna Verso.

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