Mentre nel Salone dei Cinquecento una delle sale monumentali più belle del mondo veniva celebrato il traguardo dei 30 anni di opera incessante in giro per il l mondo a salvare vite il Nucleo Operativo di Protezione Civile si è trovavo a vivere uno dei momenti più delicati della sua storia.
L’associazione fiorentina Nucleo
Operativo Protezione Civile Logistica
Trapianti eccellenza mondiale nelle missioni di
trasporto di midollo osseo salvavita per
i pazienti in attesa di trapianto per leucemia in quelle oreviveva in diretta
il dramma che si stava svolgendo in Israele perché proprionelle ore di scoppio
delle ostilità momento una volontaria si trovava a Gerusalemme in attesa di ritirare il midollo osseo in
un ospedale.Il trasferimento della prima donazione è stato portato a termine
consuccesso a sole 24 ore dagli attacchi grazie agli sforzi della nostra Rete per
assicurare l’arrivo del campione in Italia, superando le criticità logistiche e di comunicazione che in quelle ore hanno
condizionato piani di volo, aeroporti e spostamenti, racconta la nostra
volontaria:
“Più volte mi sono chiesta come mi sarei
comportata in una situazione critica o di pericolo, mi sono risposta che non lo
sapevo e che forse solo nel momento in cui ti ci trovi sai come reagisci”.
Dice Rosanna Modica, la volontaria
milanese che si è trovata a Gerusalemme proprio durante le prime esplosioni, “Ad un certo punto è suonata una sirena di
quelle che siamo
soliti sentire al telegiornale nei paesi in
guerra e si sono sentite delle
esplosioni” prosegue Rosanna, “ nella mia camera
di hotel dove mi ero
rifugiata di nuovo dopo dieci minuti non vedevo
l'ora di uscire di li.” Poi è suonata la sirena, questa volta seguita dalla
richiesta di scendere tutti nel
sotterraneo dell'hotel. Ci siamo trovati in una stanza lunga e stretta ad un paio di piani sottostanti il
pianoterra, spaesati e un po' increduli.
Mancava l'aria poiché eravamo stipati
in uno spazio angusto e ho pensato alle
persone che in Ucraina sono state costrette a viverci per lungo tempo.
Questo il racconto delle prime ore, da lì
è iniziata una lunga serie di
contatti con la sala operativa del Nucleo
Operativo di Protezione Civile, che ha
costantemente monitorato la situazione di concerto con IBMDR che la banca dati italiana che trova a livello mondiale i
donatori, e che da al NOPC gli incarichi
di andare in ogni dove a prendere in con segna i preziosi doni, nella fattispecie midollo osseo per trapianti
salvavita per la cura delle leucemie.
Il giorno seguente è stato il momento del ritiro
del prezioso dono, avuta conferma
dall’ospedale che la donazione era in corso, usando tutte le possibili cautele. Nelle stesse ore le compagnie aeree
progressivamente cancellavano i voli in
partenza da Tel Aviv, quindi ricerca di nuovi voli, che avessero meno rischio di cancellazione, summit
telefonici con IBMDR e il Centro Nazionale
Trapianti, che si sono tempestivamente attivati per assicurare la possibilità di rientro della Volontaria
e del suo prezioso dono di vita che
avrebbe trasportato.
“Dopo un trasferimento fatto con ansia
dall’albergo dove alloggiavo fino all’ospedale
e poi all’aeroporto di Tel Avi, e fatte le speciali procedure aeroportuali che per questi trasporti sono complicate
e minuziose, finalmente la conferma che
il volo sarebbe partito,” dice ancora Rosanna Modica e “Il momento del decollo è stato come una liberazione,
dall'ansia e dalla preoccupazione di non
riuscire a rientrare e portare a termine lamissione, poi l’arrivo in Italia a
la consegna del dono della vita all’ospedale
dove qualcuno fiducioso mi attendeva, e l'abbraccio della dottoressa del centro trapianti è stato un momento di
pura felicità. Sono stata anche molto
felice anche di scoprire che in quei momenti difficili sono riuscita a mantenermi calma, una bel mettersi
alla prova” Conclude emozionata Rosanna.
Un’altra donazione a catena tra il 10 ottobre:
pur permanendo uno scenario di incertezza logistica, le
cellule sono state trasportate regolarmente in Italia in sicurezza, scortate rispettivamente da un altro corriere del
NOPC, nel frattempo giunto a Tel Aviv via
Istanbul. Massimiliano Napolitano,
pugliese
di Barletta, che invece è andato a
Tel Aviv, che ha descritto come una città
spettrale deserta, “dopo un viaggio il
cui itinerario è cambiato più volte a causa del progressiva cancellazione dei
voli, ero in Spagna per un’altra missione
e sarei dovuto andare direttamente in Israele, invece sono
ripassato dall’Italia dalla Turchia,
finalmente sono arrivato a Tel Aviv,
che ho trovato praticamente deserta, più che
durante il lockdown, la
vitalità che caratterizza il lungomare era
totalmente comparsa, i consigli di non
avventurarsi in città” ci racconta ancora colpito dall’emozione. Ovviamente vista la situazione il viaggio era stati
rimodulato offrendo i dovuti standard di
sicurezza ma limitando al minimo la permanenza in Israele, “dopo un giorno trascorso chiuso in albergo e
qualche allarme che ci ha costretto a
scendere nel rifugio, sono andato all’ospedale e poi in aeroporto percorrendo agevolmente le strade deserte,
qui il personale dell’aeroporto
prontamente informato mi ha prontamente assistito per farmi superare i controlli di sicurezza, poi l’imbarco e
finalmente in Italia, ancora un po' di
viaggio per raggiungere l’ospedale del profondo sud Italia dove ho consegnato il dono della VITA” conclude Massimiliano Napolitano.
“Un grazie
davvero speciale a questi due volontari, una che si è trovata nell’infermo scatenato da Hamas e uno che non ha
rinunciato ad andarci a dramma già
scoppiato pur di non perdere la possibilità di aiutare delle vite a riprendere il proprio cammino, veri esempi di
capacità e coraggio. Non è così scontato
che ci sia qualcuno disposto a mettere a rischio la propria vita per salvare quella di qualcuno che probabilmente
non conoscerà mai, ma fortunatamente una
parte buona di umanità ancora c’è e siamo felici ed
orgogliosi di farne parte insieme ai donatori,
alle associazioni del dono
(ADMO, AIDO, AVIS) alle istituzioni dome IBMDR e
Centro Nazionale Trapianti, ed i nostri
fantastici volontari che sono sempre pronti a mettere la loro vita in pausa per raggiungere qualsiasi anglo del
mondo dove un donatore si sia reso
disponibile, tutti insieme per rendere questo mondo un posto migliore, in contrapposizione a chi le vite le
sacrifica come nel caso di queste
guerre.”
Dice Massimo
Pieraccini fondatore ed attuale Presidente del
Nucleo Operativo di Protezione Civile –
Logistica dei Trapianti
Il Nucleo
Operativo al momento conta 114 volontari oltreché in Toscana in tutte le
regioni del nord Italia, in Lazio in Puglia ma anche in Francia, Svezia,
Spagna, Regno Unito, Usa e Argentina e nei suoi 30 anni di attivitàha percorso
milioni di chilometri su strada (87.000 solo durante i mesi piùcritici della
pandemia), 2776 tratte aeree l’anno toccando 112 nazioni, 267città, tutti e
cinque i continenti per quasi13mila vite salvate.
Nemmeno davanti al
dramma che sta vivendo in queste ore Israele la macchina dei trapianti si è potuta
fermare, pena la vita del malato in attesa
Ufficiale
OMRI
Massimo Pieraccini
Nucleo Operativo di Protezione Civile
Logistic of Transplant
+39348 2603600
www.nopc.eu
Ambasciatori della solidarietà della
Provincia di Firenze nel mondo
Ambassadors of the welfare of the Florence’s great land,
in the world