Biblioteca Braidense, Mostra "Alpha Beta. Apprendere il greco in Italia (1360-1860)"



Dal 29 settembre al 9 dicembre 2023 la Biblioteca Braidense presenta la mostra Alpha Beta. Apprendere il greco in Italia (1360-1860) l’esposizione a cura di Geri Della Rocca de Candal, Paolo Sachet e Marina Zetti ripercorre in 70 volumi di straordinaria rilevanza una storia di 500 anni e unica nel suo genere: la trasmissione ininterrotta del greco antico in Italia da metà Trecento in avanti.
Muovendo dagli interrogativi del presente sull’utilità dell’insegnamento della lingua greca nel nostro sistema scolastico, il percorso si articola attorno alle tappe fondamentali della vita culturale della penisola, dalla Firenze umanistica fino alla Milano del Romanticismo. I visitatori, siano essi studenti attualmente alle prese con la materia o più maturi estimatori della classicità, potranno non solo riscoprire questa gloriosa tradizione in tutta la sua complessità, ma anche rivivere gioie e dolori di coloro che, nei secoli, si sono cimentati con l’apprendimento del greco. La mostra ha ricevuto il sostegno di Giada e della Aikaterini Laskaridis Foundation, il contributo degli Amici di Brera grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo e il patrocino dell’Ambasciata di Grecia e della Consulta Universitaria del Greco.

Lo studio della lingua greca e la scoperta dell’eredità dei testi greci in lingua originale è stata una delle chiavi che hanno sbloccato la rinascita del mondo che oggi chiamiamo Rinascimento. Senza ignorare l’importanza fondamentale degli studiosi islamici, oggetto della mostra Competizione e condivisione (autunno 2021), la capacità di accedere ai testi greci antichi - conservati per secoli a Costantinopoli e in altre capitali - aprì un nuovo capitolo della storia culturale occidentale” afferma James M. Bradburne, direttore della Pinacoteca di Brera e della Biblioteca Braidense La narrazione espositiva apre squarci nella trama del passato attraverso libri di testo, copie di studio, traduzioni e sussidi iconografici, in una continua relazione tra manoscritto e stampato. In particolare, la mostra indaga l’apprendimento del greco attraverso il dialogo che gli studenti hanno intessuto nei secoli con i loro testi di studio, sottolineandoli, prendendo appunti, ma talvolta anche distraendosi e scarabocchiandoci sopra. La mostra è suddivisa in sei sezioni che ripercorrono le diverse tappe dello studio del greco: da Bisanzio all’Italia; dal manoscritto alla stampa; il Cinquecento; l’impronta dei Gesuiti; nuovi Lumi; l’avvento del volgare. Il percorso prevede un duplice ingresso, dalla Biblioteca Nazionale Braidense e dalla Pinacoteca di Brera con un andamento cronologico a ferro di cavallo che inizia e si conclude lato museo. Il pubblico, muovendosi tra le teche e i pannelli testuali e grafici, avrà così modo di visionare grazie alla curatela scientifica di alto livello un percorso ricco e articolato che comprende 51 opere della Braidense, 19 volumi in prestito, provenienti da biblioteche cittadine (Veneranda Biblioteca Ambrosiana e Archivio Storico e Biblioteca Trivulziana), biblioteche statali (Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, Biblioteca Nazionale di Napoli, Biblioteca Universitaria di Genova), e istituzioni private italiane e straniere (Archivio Verri Fondazione Mattioli per la storia del pensiero economico, Archivio dei Quaderni di Scuola/Associazione Quaderni Aperti, Fondazione Aikaterini Laskaridis di Atene). Saranno esposti esemplari di eccezionale rarità, quali un manoscritto autografo di Leonzio Pilato, precursore dell’insegnamento del greco in Italia, alcune tra le più antiche e introvabili edizioni greche mai stampate, e, soprattutto, l’unico manoscritto noto vergato da Aldo Manuzio in persona. Il pubblico sarà inoltre chiamato ad interagire e testare un’inedita modalità di fruire i volumi esposti. Presente in sala, per la prima volta, il prototipo di una teca interattiva (frutto del progetto di ricerca UNLOCK THE BOOK) che, grazie alla dimensione tecnologica e multimediale, amplia lo spettro delle possibilità dell’utente. Custodendo al suo interno i Fondamenti della Lingua Greca di Nicolas Clénard, offre delle suggestioni aggiuntive in apertura o chiusura della mostra, evidenziando il legame tra i libri scelti della collezione. Per l’intera durata della mostra, il pubblico è chiamato a fruirla e testarla al fine di poterlo ‘osservare’, ‘ascoltare’, capire come si muove, si comporta e come agisce.  

La mostra rappresenta infine l’occasione per migliorare ulteriormente le condizioni luminosità all’interno della Sala Maria Teresa grazie a nuovi corpi illuminanti realizzati ad hoc che si inseriscono tra le strutture mobili progettate da Gae Aulenti, attualmente utilizzate per sorreggere contenuti testuali e visivi di orientamento al pubblico. Un’illuminazione regolabile che assicura così sia la corretta intensità della luce lungo il percorso sia il pieno rispetto dei vincoli conservativi del prezioso patrimonio, in prestito e no, esposto nelle teche.

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