INTERVISTA A MAX ULIVIERI ATTORE ED ATTIVISTA



Maximiliano Ulivieri è un attivista e professionista esperto con la passione per il turismo accessibile e l'impatto positivo nella vita delle persone con disabilità. Cresciuto a Campiglia Marittima (LI), dove è nato il 21 marzo 1970, vive dal 2010a Bologna con la moglie Enza e la figlia Sophie. L'abbiamo intervistato.

Ci dici qualcos'altro di te?
Da oltre dieci anni lavoro nel campo del turismo accessibile per le persone con disabilità. Il mio lavoro si concentra sulla creazione di un'esperienza di viaggio più inclusiva, fornendo segnalazioni di strutture e viaggi accessibili alle persone con disabilità. Nel 2009 ho creato il sito web
www.diversamenteagibile.it, che è stato fondamentale per creare consapevolezza e colmare il divario tra l'industria dei viaggi e le esigenze delle persone con disabilità. Sono anche docente e formatore in corsi per tour operator, agenzie di viaggio e guide turistiche. Credo nel potere dell'istruzione e nel ruolo che essa svolge nel plasmare il futuro dell'industria dei viaggi. Attraverso il mio lavoro, mi propongo di ispirare e responsabilizzare gli altri per creare un'esperienza di viaggio più inclusiva per tutti. Un'altra area che mi sta a cuore è la questione dell'affettività e della sessualità nella disabilità. Sono responsabile del progetto www.lovegiver.it, che cerca di definire la figura dell'assistente sessuale, da noi definita O.E.A.S. (operatore all'emotività, all'affettività e alla sessualità) [www.oeas.it]. Credo che ogni individuo abbia il diritto a una vita sessuale appagante e soddisfacente e lavoro instancabilmente per creare consapevolezza e promuovere la comprensione di questo tema. Sono autore del libro "LoveAbility: l'assistenza sessuale alle persone con disabilità" edito dalla Erickson. Inoltre, sono Diversity Manager del Comune di Bologna e offro servizi di love coaching e corsi di formazione. Nel complesso, sono un attivista e professionista altamente motivato e dedicato, che si impegna ad avere un impatto positivo sul mondo. Possiedo un'ampia gamma di conoscenze e competenze nel campo del turismo accessibile e sono sempre alla ricerca di nuove opportunità per espandere i miei orizzonti e favorire il mio sviluppo personale e professionale.

Quali sono le tue esperienze in campo cinematografic?

Sono stato protagonista del film Mark’s Diary. Il film, del regista italiano Giovanni Coda, affronta il tema dell'assistenza sessuale per disabili. Il film racconta la storia di Mark e Andrew, due ragazzi colpiti da una grave disabilità che ne limita i movimenti in modo quasi totale. Quando i due si incontrano, nasce tra loro un'attrazione e un amore reciproco. Attraverso la danza, la fotografia, la musica e la poesia, inizia un viaggio onirico che conduce alla presa di coscienza dell'urgenza delle istanze legate al tema dell'assistenza sessuale per disabili. Il film è stato distribuito nel 2018. Ho partecipato tra i protagonisti del film documentario del 2020 diretto da Francesco Cannavà "Because of my body". Il film racconta la storia di Claudia, una giovane donna affetta da una grave disabilità che la costringe a dipendere dalla madre per molte attività quotidiane, tra cui la possibilità di avere rapporti intimi. Il documentario affronta il tema del diritto alla sessualità delle persone disabili e cerca di rompere il tabù che ancora circonda questo argomento in Italia. Ho aiutato nella scelta della giovane attrice nel cortometraggio "Indimenticabile" diretto da Gianluca Santoni che affronta il tema della sessualità delle persone disabili con grande sensibilità ed emozione. Il film racconta una storia d'amore insolita che va oltre le gabbie e i pregiudizi. Il cortometraggio è stato elogiato per la sua capacità di aprirci gli occhi su aspetti sociali che spesso ignoriamo o diamo per scontati.

I tuoi obiettivi?

Salvare il mondo? Forse esagero. Ma seriamente, il mio obiettivo è quello di rendere la vita delle persone disabili il più simile possibile a quella che desidererebbero. Come attivista, ho partecipato a molti convegni in tutta Italia, per un totale di 438 fino ad oggi. Ho anche tenuto corsi di formazione per educatori, operatori socio-assistenziali e famiglie.


Il tuo rapporto con la politica?

Potrei definirlo un rapporto di amore-odio. Credo, anzi, sono convinto che esistano buoni politici, ma anch'essi fanno molta fatica a far valere i diritti a cui tengo. C'è troppo "politichese" e poca concretezza. Ho spesso collaborato esternamente alla politica e in poche occasioni ho tentato di entrarci, più che altro per desiderio e spinte altrui, come nelle elezioni amministrative regionali dell'Emilia-Romagna, dove Elly Schlein mi volle al suo fianco, o alle elezioni comunali di Bologna insieme a Emily Clancy. Purtroppo, le tematiche che seguo sono definite di "nicchia", anche se penso che non lo siano erroneamente. Quindi, se non si ha il pieno supporto del partito o del movimento, è difficile ottenere una posizione influente. Sono stato scelto come Diversity Manager nel Comune di Bologna, dove mi occupo delle discriminazioni.



Che tipo di genitore sei?

Credo che sia una delle domande a cui sarebbe più idoneo rispondessero altri.

Posso dire di essere super apprensivo, super ansioso, super emozionato, super felice, insomma, super tutto. Sophie è la parte più bella di me e ringrazio mia moglie per avermi convinto che anche io potessi essere un buon padre.

Nella scala dei tuoi valori cosa metti al primo posto?

Credo fermamente che l'inclusione e l'accessibilità per tutti siano valori fondamentali che dovrebbero essere garantiti a ogni individuo, senza eccezioni. L'accesso a servizi, infrastrutture e informazioni non dovrebbe essere limitato da barriere fisiche o sociali, ma dovrebbe essere garantito a tutti, indipendentemente dalle loro capacità fisiche o dallo status sociale.

Inoltre, la libertà di espressione e di pensiero sono diritti inalienabili che ognuno dovrebbe avere la possibilità di esercitare senza timore di ripercussioni negative. La diversità di opinioni e punti di vista è una ricchezza che deve essere tutelata e incoraggiata, poiché solo così si può raggiungere una vera comprensione reciproca e un dialogo costruttivo.

La giustizia e l'uguaglianza sono altri valori che mi stanno molto a cuore. Non dovrebbe esserci alcuna forma di discriminazione o pregiudizio basati su razza, genere, orientamento sessuale, religione o qualsiasi altra caratteristica personale. Ogni individuo dovrebbe essere trattato in modo equo e giusto e avere le stesse opportunità di realizzazione personale e professionale.

Infine, il rispetto per la diversità e la dignità umana è un valore che dovrebbe essere al centro di ogni interazione umana. Ogni individuo ha diritto al rispetto e alla dignità, indipendentemente dallo sfondo culturale, dalle opinioni, dalle abilità o dalle disabilità. Solo attraverso il rispetto reciproco e la valorizzazione delle differenze si può costruire una società più inclusiva e giusta per tutti.


Com'è andata sul set fotografico la leggenda di Kaira? raccontaci questa esperienza.

Molto divertente e per una giusta causa. Mi è sempre piaciuta l’idea di impersonare altre persone, che siano reali o di fantasia. Farlo poi con mia moglie e mia figlia è stato super anche grazie alla gentilezza e pazienza di Emanuela (del Zompo, nella foto). E diciamo, andare poi al parco giochi con mia figlia tenendomi la parrucca in capo è stato esilarante!

Sogno nel cassetto?


Ho in mente di realizzare un libro e un film sulla mia vita, con l'obiettivo di condividere le mie esperienze e le sfide che ho affrontato nel corso degli anni. La mia vita è stata piena di alti e bassi, e voglio che il mio racconto sia fedele alla realtà e che possa ispirare gli altri a perseguire i loro sogni.

Nel libro, vorrei approfondire il mio background familiare e le prime esperienze che mi hanno portato a diventare la persona che sono oggi. Desidero descrivere le difficoltà che ho incontrato lungo la strada, come ho affrontato le sfide e come ho superato gli ostacoli.

Nel film, voglio che il pubblico possa visualizzare la mia vita attraverso immagini e suoni. Vorrei che il film sia un tributo alle persone che mi hanno aiutato lungo il cammino e che mi hanno ispirato a diventare la persona che sono oggi. Spero che il film possa essere visto come un'opera positiva e motivazionale che spinge le persone a perseguire i loro sogni e ad affrontare le sfide con coraggio e determinazione.

 Cosa vuoi fare da grande?

Non sarò mai grande. Scherzi a parte, mi piacerebbe provare a entrare veramente in un ruolo politico che mi permetta di portare a termine i progetti in cui credo. Inoltre, vorrei fare radio, che è una mia passione.

 


Il mondo della disabilità vista da Max

Credo fermamente che la società abbia ancora molta strada da fare per raggiungere una piena accettazione delle persone con disabilità. La discriminazione è ancora troppo presente nella società e i diritti delle persone disabili sono spesso ignorati.

Tuttavia, credo che le persone con disabilità possano fare la differenza nel mondo se gli viene data l'opportunità di farlo. Sono convinto che le persone disabili debbano essere incoraggiate ad esprimere le loro idee e a partecipare attivamente alla società.

Inoltre, credo che la tecnologia possa essere un grande alleato per le persone disabili, migliorando la loro qualità della vita e consentendo loro di svolgere attività che altrimenti sarebbero impossibili. Sono sempre alla ricerca di nuove opportunità per espandere i miei orizzonti e favorire il mio sviluppo personale e professionale, e sono convinto che la tecnologia possa svolgere un ruolo importante in questo senso.

In generale, ho una visione molto positiva del futuro delle persone con disabilità, ma riconosco che ci sono ancora molte sfide da affrontare per raggiungere una vera uguaglianza.

Fattitaliani

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