L'attrice e performer Burlesque Giulia Di Quilio sarà A Venezia il 5 settembre alle 16:00 presso lo spazio Hollywood Celebrities Lounge per presentare la seconda stagione del podcast/vodcast "È il sesso bellezza!". Durante l'incontro si terrà una puntata live del podcast. Fattitaliani l'ha intervistata.
Su quale aspetto del sesso in particolare si fondano i tuoi podcast?
Non c’è un unico aspetto, ogni volta costruisco un
racconto su un tema che mi colpisce, e che mi riguarda.
Sono tutti racconti in prima persona, perché credo sia importante metterci la faccia, ma soprattutto parto da tematiche sessuali come i sex toys, il sexting, il desiderio o le fantasie sessuali, per allargare la riflessione a qualcosa di più ampio: nella sessualità ci sono le pulsioni umane più profonde, quindi è un modo per riflettere attraverso un argomento che apparentemente riguarda solo me - e quindi potrebbe essere considerato insignificante - ma in realtà può far arrivare a chi ascolta consapevolezza e autodeterminazione.
Quale riscontro ti ha fatto particolarmente piacere durante la prima stagione?
Mi hanno scritto tantissime donne,
ma anche parecchi uomini, che si sono rispecchiati in certi racconti:
innanzitutto si sentivano "liberati" dal fatto che io parlassi
apertamente di sessualità. Nella nostra cultura concetti come corpo,
sessualità, nudità, identità di genere, sono pervasi da un senso di disagio
profondo: un insieme di vergogna e fastidio che affonda le radici nella paura.
Sentirne parlare con apertura e ascolto di sé, credo faccia bene alle persone.
E poi c’è stato il premio agli Italian Podcast Award che hanno premiato È IL SESSO BELLEZZA come Miglior podcast della sezione Benessere, e questo è stato un regalo completamente inaspettato, essendo il mio un podcast indipendente!
Invece, qual è un concetto base sul sesso che molti non hanno ancora compreso e che ti ha stupito?
Che il sesso migliora con l’età!
Più ci si conosce, più si è a
proprio agio con sé stessi e col proprio corpo, più il sesso diventa
un'esperienza intensa. Nei giovani vedo molta "performatività" ma
poco "piacere".
Del resto io stessa, come racconto
nel podcast, da giovane ero abituata a compiacere l'altro... Solo col tempo mi
sono liberata di certe paure e ho imparato a comunicare cosa volevo e cosa mi
piaceva.
Riconoscersi, accettarsi, amarsi, è un percorso che si impara, e che può dare grandi soddisfazioni.
Come conciliare la giusta dose di ironia con il contenuto esplicito dei tuoi podcast?
Vedere
il sesso e la sessualità per quello che sono: l'espressione della nostra
profondità. Se si dà dignità a questo pensiero non si scade mai nel volgare. La
volgarità sta nei pregiudizi, nelle paure non affrontate, nella non conoscenza...
Le battute volgari sul sesso, le sento sempre da parte di chi vede nella sessualità "il peccato": queste persone, (non risolte, dal mio punto di vista, su queste tematiche), non riescono ad affrontare alcuni temi senza sminuire o deridere, perché - nella maggior parte dei casi- sono loro ad essere a disagio.
Personalmente, hai sempre pensato al sesso positivamente o la tua visione è cambiata nel tempo? Meglio prima o dopo i 40 anni?
Non ho mai "sentito" la
sessualità come qualcosa che mi metteva a disagio, nonostante il contesto
culturale in cui sono cresciuta invece, spesso lo demonizzava. Da piccola mia
nonna viveva in casa con noi e lei - figlia della rigida educazione fascista
(era una donna degli anni ‘20 del 900) - cambiava canale quando in tv passavano
scene di (pseudo) sesso...
Ci ho messo tempo a liberarmi di questa educazione. E tanta psicanalisi...😄
Chi ti piacerebbe ascoltasse più attentamente "È il sesso bellezza!"?
Le donne, per emanciparsi dai soliti stereotipi ormai obsoleti. E i giovani
maschi, per imparare la sessualità dal punto di vista femminile.