Una donna poliedrica, un vero fenomeno della natura. Lei è Gloria Aura Bortolini, regista, fotografa, autrice, ma soprattutto giornalista. Trevisana doc, è divenuta famosa in Italia per essere stata invita di molte trasmissioni tv, dopo aver girato il mondo. Attualmente è impegnata su Rai 1 nel programma “Camper in Viaggio”, dove gira la Penisola per raccontare tante delle nostre più celebri città.
Conclusa la stagione di “Top - Tutto ciò che fa tendenza” su Rai2, per lei è cominciata la nuova avventura di “Camper in viaggio” su Rai1. Emozionata?
Emozionatissima! Nella
scorsa edizione di Camper ho raccontato 65 borghi italiani, quest’anno invece
esplorerò le città italiane, in particolare Torino, Firenze, Roma, Genova e
Milano. Mi concentrerò sugli aspetti meno conosciuti e fuori dai soliti
circuiti turistici, ma altrettanto belli e interessanti. Che poi è proprio il
tipo di viaggio che piace a me, da esploratrice curiosa quale sono io.
Gloria Aura come ha iniziato la sua carriera da giornalista?
Dopo la mia laurea in economia e marketing, ho trascorso un anno sabbatico in Sud America dove ho conosciuto una reporter. Volevo un lavoro che mi facesse viaggiare e così per due anni ho vissuto in Brasile e in Argentina, realizzando reportages politico-economici per testate internazionali. Poi mi sono trasferita a Londra e ho iniziato a fare documentari, coniugando la mia passione per la fotografia ed il cinema del reale. Mi piace raccontare storie, stando dietro l’obiettivo come fotografa e regista, e in televisione come presentatrice e inviata.
Lei si è laureata in economia e si è specializzata come reporter di grandi testate intervistando politici e imprenditori. Che cosa l’ha portata poi a virare sul turismo, la natura e l’arte?
Il turismo è sempre
stato il mio grande interesse, in particolare il turismo sostenibile su cui
feci la mia tesi di laurea nel 2003, quando ancora non era “di moda”.
Poi ho sempre viaggiato
tanto fin da piccola, ho fatto l’università in Francia e Spagna, ho lavorato
per 10 anni all’estero, e quando ho avuto l’opportunità di tornare in Italia
per lavorare con l’ufficio stampa della Biennale di Venezia e poi in Rai con il
Kilimangiaro, ho iniziato un percorso che ancora oggi mi dà grandi
soddisfazioni.
Nel suo passato ha fatto anche regia e si è orientata sui documentari, alcuni dei quali anche premiati in vari Festival. Si considera una donna creativa?
Sono creativa e
poliedrica. Mi piace raccontare storie di vita non convenzionali, come nei miei
documentari “Lei è mio marito” e “London afloat”. Ho fatto la regia anche di un
cortometraggio “Out of the blue” e in alcuni film e serie, ho avuto delle parti
come attrice e ho avuto l’onore di lavorare anche con il maestro Sorrentino
nella serie The Young Pope. Citando il film “Jules et Jim” di Truffaut:
l’avvenire è dei curiosi di professione.
A proposito di Festiva, lei ne ha creato uno: Edera Film Festival. Ce ne parli…
È un festival di cinema
internazionale che ho creato nel 2018 a Treviso, mettendo insieme la mia
passione per il cinema e per la mia città d’origine. Si rivolge a registi under
35 provenienti da tutto il mondo e insieme ai miei co-direttori artistici,
Giuseppe Borrone e Sandro Fantoni abbiamo ospitato dei talenti emergenti che in
questi anni hanno vinto premi importanti, persino l’Oscar… Ross White e Tom
Berkeley, Carla Simón, i Fratelli D’Innocenzo, Francesco Sossai…
Oltre alla televisione, attualmente a cosa sta lavorando in campo cinematografico?
Una docuserie dal titolo
“Ieri, oggi Carani” che racconta la storia del teatro Carani di Sassuolo e un
documentario sulla pesca sostenibile a Genova “Elia, un racconto di mare e per
il mare”.
In entrambe le opere, sono
in video in veste di narratrice.
Il suo impegno si instrada anche verso un progetto solidale. Si parla di un podcast in collaborazione con una ONG. Cosa possiamo spoilerare a tal proposito?
È un podcast su una
tematica che mi sta molto a cuore: i migranti di ritorno.
Sono stata in Marocco
dove opera la Ong veronese Progettomondo, aiutando i migranti che tornano nel
loro paese ad avviare una propria attività imprenditoriale.
Ho intervistato molte
persone in varie parti del Marocco e racconterò le loro storie ed il mio
viaggio in un podcast dal titolo “Road 4 change. Sur la route du Maroc”.
Non è il mio primo
podcast, ne ho realizzato un altro a tema viaggio, sempre con Hypercast, dal
titolo “Valtur presenta: Cervinia” e con l’Università Cà Foscari di Venezia ho
curato il podcast “Parla con LEI” sulle donne nel mondo del lavoro.