L’editore de LA VOCE da 40 anni al servizio degli italiani in Nord America
di Pino Nano
ROMA, 14 giugno 2023 - Il Premio che tradizionalmente il Centro Studi Federico II assegna ogni
anno al meglio del Made in Italy nel mondo è andato quest’anno a tre diversi
personaggi della storia economica sociale e culturale del Paese.
Rispettivamente al Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, l'economista ed ex Presidente dell’Inps Pasquale Tridico e al giornalista
italoamericano Arturo Tridico. Tre
storie diverse che fanno onore al Paese.
È stato il Presidente del Centro Studi Federico II, Giuseppe Di Franco, a leggere
ufficialmente la motivazione dei tre riconoscimenti solenni Edizione 2023, con
lui anche il Presidente del Comitato Scientifico Mario Nanni, scrittore saggista e giornalista politico dell’ANSA
per oltre 40 anni, oggi Direttore del magazine cultural-politico Bee Magazine.
La manifestazione di Roma si è invece svolta al Collegio
Romano, sede del Ministero della Cultura
nell’ufficio personale del Sottosegretario Vittorio
Sgarbi, con Fabio Canessa della
sua segreteria, famoso grecista e latinista italiano. Partiamo oggi dal
giornalista italoamericano Arturo
Tridico. “A lui – si legge nella motivazione del Premio -- per aver diretto, creato e sostenuto come
nessun altro avrebbe saputo fare “La Voce” famosa rivista italoamericana che
per 40 lunghi anni ha raccontato la storia dell’emigrazione di successo in
Canada e negli Stati Uniti, diventando essa stessa faro di luce per intere
generazioni di italoamericani, un esempio di giornalismo brillante, moderno e
quanto mai inclusivo e sociale”.
Il 12 ottobre scorso Arturo
Tridico, fondatore e editore de La
Voce, famosa rivista italocanadese, era già stato festeggiato a Montreal, in Canada, per i suoi primi
40 anni di impegno pubblico al servizio della Comunità Italiana in Nord
America. In rappresentanza del Governo italiano alla cerimonia ufficiale c’era
in quella occasione l’ambasciatore italiano a Ottawa Andrea Ferrari, ma c’era soprattutto il gotha del Made in Italy.
Arturo Tridico è certamente uno dei “tanti pezzi”
della storia dei calabresi d’oltre oceano. È soprattutto la storia di un figlio
di Calabria che conosce il mondo
dell’emigrazione calabrese come nessun altro al mondo. Un uomo, un
imprenditore, un manager che ha vissuto sulla sua pelle il dramma che ogni
figlio emigrato vive lasciando la propria casa di origine e i ricordi della
propria infanzia per cercare un futuro diverso altrove.
Oggi in Canada,
dove è arrivato ancora giovanissimo, lui è una pietra miliare per quanti si
occupano di storia dell’emigrazione
italiana in Nord America, perché dalla sua casa, dal suo ufficio, dalla
redazione de La Voce qui a Montreal
è passato tutto il Made in Italy di
questo ultimo secolo. Esperto della Consulta
Regionale dell’Emigrazione per lunghissimi anni, in passato è stato anche
uno dei Consultori del mondo dell’emigrazione calabrese in Canada per conto della Regione
Calabria, fortemente voluto dall’allora assessore regionale all’emigrazione
Stefano Priolo che aveva visto in
lui “un elemento capace di riunire insieme le tante anime della diaspora
italiana in Canada”.
La Voce in realtà è una vera e propria
enciclopedia della storia dell’emigrazione italiana in Nord America, un sorta
di annuario degli italiani del Canada,
e soprattutto la più grande cassaforte che sia mai esistita della memoria
storica di intere generazioni di italo americani oltre oceano. Forse, quanto lo
è stato a Toronto il “Corriere Canadese”. Forse, quanto lo è stato a New York
“America Oggi”. Forse, quanto lo sono stati nel resto del Sud America i grandi
giornali stampati in lingua italiana e che il giornalista calabrese Pantaleone Sergi, storico inviato
speciale de La Repubblica di Eugenio Scalfari, ha catalogato e analizzato come
nessun altro credo mai fatto.
Come dire? “La Voce di
Arturo Tridico” rimarrà per sempre un pezzo di storia dell’emigrazione
italiana nel mondo, dove studiosi, storici e appassionati di cronache locali,
troveranno quello che di bello, o anche di meno bello, la storia ufficiale non
ha mai raccontato. La Voce ricostruisce nei minimi dettagli, attraverso 40
lunghi anni di impegno pubblico e costante, i rapporti di forza a volte
conflittuali e complessi tra i vari Governi canadesi e le nostre “tribù di
emigrati”, trattati spesso come “indigeni”, erano “gli indiani arrivati dal
Mediterraneo”, un’analisi che vale un testo di sociologia generale, tanti sono
i riferimenti specifici, i nomi, le location, i numeri a supporto di questo
lungo racconto dell’emigrazione italiana.
“Negli ultimi 38 anni
di vita della rivista - racconta Arturo
Tridico - abbiamo dato voce,
attraverso appositi focus, a più di 400 personaggi di rilievo in tutto il Nord
America. Una sapiente distribuzione de La Voce all’interno delle camere di
commercio in ben 10 città del Nord America ci rende interlocutori privilegiati
nelle strategie di promozione del Made in Italy oltre oceano. Ma non solo siamo
presenti in ben dieci Camere di Commercio Italiane nel solo Nord America.
Abbiamo alle nostre spalle 25000 copie distribuite ogni due mesi ad oltre 200 realtà
tra associazioni, istituti di cultura e consolati che da 38 anni sono punto di
riferimento della comunità italiana in Nord America. Più che una semplice
rivista la voce rappresenta uno stile di vita, una fonte d'informazione per
l’imprenditoria in vari campi, un romanzo attualissimo che vuole rendere
omaggio alle personalità che hanno segnato la storia dell’emigrazione ed a
quelle che contribuiscono a fare grande il Canada e gli USA”.
Per il Centro Studi
Federico II e per il suo presidente Giuseppe
Di Franco un evento solenne e di altissimo profilo istituzionale. “Approfitto per ringraziare - dice Tridico, editore e direttore de La Voce
- il Sottosegretario
Vittorio Sgarbi. Per l’ospitalità
concessa a tutti noi e per il privilegio di vivere l’atmosfera e il clima del
suo studio privato che mi è sembrato uno scrigno di cultura e di saperi.
Tornerò in America e racconterò a migliaia di italoamericani come me la
solennità di questa giornata
romana”.
Il Sottosegretario Vittorio
Sgarbi non ha potuto presenziare all’evento a causa di sopravvenuti impegni
a Milano per la morte e le esequie di Silvio
Berlusconi, perciò delegando Fabio
Canessa, autorevole componente della sua Segreteria. Presenti all’incontro
e alla consegna del Premio, oltre a Giuseppe
Di Franco, presidente del Centro Studi Federico II, e Manio Nanni, presidente del Comitato Scientifico del Centro, alcuni
amici italiani di Arturo Tridico: il
direttore del quotidiano Calabria Live Santo
Strati, l’imprenditore Pino Parise,
il direttore artistico e regista Michele
Viola, Rosario Sprovieri, Francesco Carbone e il giornalista
scrittore Goffredo Palmerini, che
della rivista La Voce è corrispondente dall’Italia.