di Marialuisa Roscino
Lo sport permette di imparare a gestire le
proprie emozioni, di sapersi dare degli obiettivi fondamentali per raggiungere traguardi
importanti, di allenare la propria mente a rilassarsi per migliorare la propria
performance, consente inoltre, di rispettare un sistema di regole importante di
squadra e di condivisione. Lo sport rappresenta per moltissime persone un
momento di benessere psicofisico e di socialità, per questo offre molteplici
benefici.
Oggi in particolare, affrontiamo con la Dott.ssa Adelia Lucattini, Psichiatra e Psicoanalista della Società Psicoanalitica Italiana e dell'International Psychoanalytical Association, il tema del benessere psicofisico legato allo sport, arma vincente per aumentare la resilienza e sconfiggere ansia, stress e depressione
Dott.ssa
Lucattini, dopo il periodo di pandemia si è registrato nei bambini e negli
adolescenti un aumento esponenziale di ansia e depressione. Può brevemente
riassumere i motivi che hanno portato tante persone a manifestare queste
problematiche?
Il lockdown e la
pandemia sono stati traumi che hanno provocato in tutta la popolazione stress, ansia
e depressione di durata e intensità differenti. Gli adolescenti hanno avuto le
conseguenze maggiori proprio perché in pieno sviluppo. La pandemia ha
determinato un rallentamento della loro naturale crescita psicologica per il
cosiddetto “tempo sospeso”, causato dal lungo periodo di emergenza e delle
misure restrittive con i cambiamenti noti della vita privata e sociale. Negli
adulti ha determinato incertezza per il futuro, sostenuta anche dalla crisi
economica e dalle conseguenze della guerra in Ucraina che si sono intersecate
con la coda pandemica.
I
ragazzi, ma anche i bambini sono stati i soggetti più colpiti. Come mai, molti
non sono stati in grado di riprendersi subito una volta superato il periodo
pandemico?
Se un evento
traumatico si verifica in uno snodo evolutivo, 7-8 anni di età nei bambini,
11-12 anni nei preadolescenti, 15-17 anni negli adolescenti, la crescita
psicologica ha una battuta di arresto. I genitori possono fare molto per
aiutare i figli, ma bisogna tenere conto del fatto che loro stessi hanno avuto delle
difficoltà. Gli insegnati hanno un grande ruolo nella prevenzione e nell’aiuto ad
alunni e studenti. Negli ultimi anni, tuttavia, la Scuola è stata travolta
dalla pandemia e ancora non ha trovato
il giusto equilibrio tra didattica, metodo e contenimento dell’emotività
profondamente turbata degli studenti.
Inoltre, la carenza
di psichiatri e psicologi nel Servizio pubblico, la mancata attivazione di un
numero adeguato di sportelli di ascolto nelle scuole, la difficoltà di accesso alle
cure psicologiche, il mancato rinnovo del “bonus psicologo”, hanno influito
negativamente sulla possibilità di una rapida ripresa di bambini e adolescenti.
Si è molto parlato del ruolo dello sport, sia a livello sociale, che sanitario.
Quanto può essere utile una buona attività fisica aumentare la resilienza e
contrastare ansia e depressione?
Lo sport aumenta la
resilienza per questo gioca un ruolo da protagonista nel combattere l’ansia e
la depressione. L’attività fisica aiuta a entrare in contatto con sé stessi
attraverso il corpo e attiva funzioni mentali legate all'intimo rapporto psiche-soma.
Migliora l’immagine di sé, l’autocoscienza e il controllo di impulsi ed
emozioni. Praticare sport sostiene il tono dell'umore e rende lo studio e il
lavoro più piacevoli per il maggior benessere fisico e rinforzo del proprio Io.
Il raggiungimento degli obiettivi che ci è prefissi nello sport, rassicura e
incoraggia anche in altre attività, perché sono “tangibili” e a cavallo tra mente
e corpo. Ci sono inoltre nello sport delle importanti componenti
psico-organiche: la produzione di endorfine che riducono il dolore e prevengono
l’insonnia e la diminuzione della produzione di cortisolo, “l’ormone dello
stress”, con l’aumentare di tempi e livelli di allenamento.
Quali
benefici importanti può favorire lo sport in particolare nei bambini?
Lo sport arricchisce
l'immaginazione, intensifica le emozioni, amplifica la sensibilità, crea
obiettivi personali da raggiungere, sviluppa una sana competitività e aiuta a governare
le frustrazioni. Inoltre, favorisce lo sviluppo armonico del corpo, incrementa la
coordinazione, aumenta
la percezione di sé stessi procurando uno stato di
benessere generale. Insegna a fissare obiettivi realistici e a superarli progressivamente.
Poiché dà piacere fisico, sviluppa il
desiderio e l'attaccamento al movimento organizzato come è nello sport e alla socialità, lo stesso anche negli sport
individuali. Inoltre, rinforza il
sistema immunitario, scegliendo lo sport giusto per ogni bambino, se ne
determina il mantenimento stesso di un buono stato di salute nel bambino.
L'abitudine alla
pratica sportiva nell'infanzia, crea una buona abitudine e l’amore per la vita
all’aria aperta. Poiché sono attività intrise di esperienze positive e intensi
legami affettivi con amichetti e allenatori, associate al gioco e al
divertimento, incoraggiano la cultura dello sport, che resta per tutta la vita.
Quali
sono dal suo punto di vista gli sport che aiutano meglio a “curarsi” da ansia e
depressione?
Quelli che si amano e
nei quali si riesce a creare un buon rapporto con i maestri, gli istruttori e i
compagni. Ogni bambino ha il suo sport in cui hanno la stessa rilevanza, la
predisposizione individuale e l'incoraggiamento da parte dei genitori. Alcuni
bambini sono più portati per sport individuali, soprattutto i bambini
iperattivi o introspettivi, poiché si sentono protagonisti. Gli sport di
squadra sono utili a tutti, in quanto sviluppano la visione d'insieme e il fare
gruppo, l'essere una squadra. In generale, è consigliabile, quando iniziano
un'attività sportiva, che si pensi ad una individuale e a una di squadra, da
svolgere contemporaneamente.
Tutti gli sport hanno
degli aspetti positivi, l'importante è che ognuno possa capire qual è quello
adatto per sé stessi.
Può
citare alcuni sport e le loro caratteristiche?
Il nuoto aiuta a
sviluppare l'acquaticità e come indicato dal Ministero della salute, è fondamentale per la prevenzione dell'annegamento; il tennis e il paddle per la
coordinazione motoria e per la socialità; lo sci per il rapporto con la
montagna e la pratica con attrezzature; il calcio, la pallavolo, il basket, il
rugby, per citarne solo alcuni, per gli aspetti tecnici che favoriscono
propriocezione e coordinazione e per
imparare a stare in una squadra lavorando per un obiettivo comune; la
scherma per il rapporto sportivo con l' “arma”, per il fair play, per imparare
a sostenere gli “assalti” dell'avversario come della vita; tutti gli sport
acquatici per il rapporto con il mare, le acque aperte, per la percezione della
differenza di consistenza tra l'acqua salata e l'acqua dolce, nel surf “cavalcare
le onde” è anche una metafora del trovare il modo per affrontare e superare le
difficoltà e le asperità della vita; l'atletica è sport individuale di squadra,
favorisce la concentrazione e lo scarico della tensione. E certamente anche
tutti gli sport che si praticano sulla sabbia.
Ci
avviciniamo all’estate. Chi fa attività sportiva può assumere anche integratori
che possano giovare al benessere psicofisico?
Gli integratori sono
indispensabili per il benessere di ogni sportivo anche non agonista, sia per
reintegrare la perdita di liquidi e di elettroliti, sia per favorire un
benessere generale. Gli integratori nutraceutici multivitaminici aiutano nel
sostenere il tono dell'umore, quelli a base di magnesio sono ansiolitici, con
fitoterapici e 5-idrossitriptofano sono antidepressivi, con aminoacidi
ramificati sostengono il tono muscolare. È sempre necessario rivolgersi ad un medico
per una consulenza specialistica e assolutamente sconsigliabile il “fai da
te”.
Quali
consigli si sente di dare ai genitori?
-
Essere coscienti che lo
sport aumenta la resilienza, diminuisce i livelli d'ansia e aiuta nel superare
la depressione;
-
Sapere che sviluppa
l'intelligenza intuitiva, migliorando
l'andamento scolastico;
-
Favorire un'attitudine che
fa competere con sé stessi e i propri obiettivi;
-
Comprendere che lo sport è
parte integrante della vita dei propri figli;
-
Incoraggiare i bambini a
sperimentare più sport per capire quello che li appassiona di più;
-
Aiutare i figli a godersi
l'esperienza sportiva sportive come gioco;
-
Stemperare la competitività
aggressiva e coltivare la partecipazione alla squadra;
-
Insegnare che l'avversario
non è un nemico, bensì un amico con cui misurarsi, è la base
dell’interiorizzazione del fair play;
-
Pensare che i propri figli
non sono atleti professionisti, ma che si stanno formando;
-
Garantire un numero di ore
sportive la settimana adeguato all’età, per combattere la sedentarietà e
l'attaccamento ai dispositivi elettronici;
-
Curare l'alimentazione e
utilizzare gli integratori adatti ad ogni età solo su prescrizione medica;
-
Avvicinarli progressivamente
all'agonismo senza costrizioni, imposizioni o aggressività;
-
Riconoscere sempre il loro impegno
con obiettività, sia nella sconfitta che nella vittoria.