ARSEN PALESTINI presenta ‘SOCIAL NEARNESS’: sento una certa esigenza e urgenza di lasciare delle tracce di me. L'intervista

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(spotify) Beats e suoni come uno dei migliori sound boy (tipo DJ Shadow o James Lavelle). E’ tutto qui il lavoro di Arsen Palestini. Il campo d’azione è quello underground, di uno che mangia pane e abstract hip hop di San Francisco e forse le cose più avant garde della Ninja Tune. Attivo dagli anni ’90, sempre fedele alla propria linea di hip hop lo fi, snocciola beats sporchi, a tratti robotici, a volte a bassissima fedeltà e con una pasta analogica da urlo. Le rime sono sia in inglese che italiano. Nelle rime in italiano coglie lo zeitgeist di questi tempi malandati, come ben descrive in “Mondo malato” e “In questa malaria”. Prende poi una dura posizione contro le guerre, con chiaro riferimento a quella in Ucraina. Sicuramente da encomiare per questa traccia, anche se da soundgirl quale sono il mio focus, e credo quello di tutti gli appassionati del genere, rimane sui suoni, una vera e propria dichiarazione di appartenenza a un modo e a una cultura underground fatta di videogames, tastierine giocattolo, e ore e ore passate in cameretta a pensare suoni “altri”.

L’INTERVISTA

 

'E' passato un anno dal tuo ultimo lavoro discografico in studio e rispetto a Finding a New Job cosa è successo nel frattempo e qual è stato il percorso - personale e musicale - che ha portato al concepimento del nuovo album?'

 

Beh, nel frattempo un altro lavoro non l'ho trovato e quindi continuo a fare quello di prima. Il percorso non lo so neanche io, nel senso che nella vita facciamo un cammino continuo e se riusciamo a mettere un po' di noi e del nostro mondo nella Musica, ma anche in altre arti, siamo fortunati. Io sento una certa esigenza e urgenza di lasciare delle tracce di me, visto che ormai tra guerre, pandemie e crisi varie non si sa come va a finire.

 

'Credo che una tua passione siano i videogame, o sbaglio? Se sì, quale genere ti appassiona maggiormente?'

 

Eh certo, sì, ma purtroppo non sono più esperto come una volta, anzi ormai gioco solo con il ditino sullo smartphone, che è pure molto triste. Mi piacciono molto i giochi costruiti su forme geometriche, diciamo stile Tetris, per esempio sono fissato con Two Dots e Blockodoku, ve li consiglio. E poi, vabbeh, ovviamente le app di Scacchi, di cui gestisco anche un circolo dalle mie parti, il Club Scacchi Offida.

 

'Quali sono i gruppi che secondo te vengono in mente durante l'ascolto e i gruppi che in qualche modo ti influenzano e piacciono al momento?'

 

Ce ne sono tanti, io ascolto molto sia di vecchio che di nuovo. Spero che a chi ascolta vengano in mente Kendrick Lamar, Guru, Lana Del Rey, Massive Attack, Beastie Boys, Post Malone, Anna Calvi, ad esempio. In Italia attualmente mi piacciono Davide Shorty, Salmo, C'mon Tigre.

 

'Tra guerra, malaria, mondo malato, come vedi il 2023 che ci aspetta?'

 

La risposta è già nella domanda: un disastro dietro l'altro... spero di poter fare presto un disco più allegro e più ottimista. Ma non ci credo molto.

 

'Un pubblico poco ricettivo come quello italiano come pensi accolga un disco che, sia pur a tratti in italiano, parla un linguaggio internazionale e molto di nicchia?'

 

Penso non troppo bene, ma con le Menti Criminali sono abituato a stare nella nicchia della nicchia. Non vorrei parlar male del pubblico, è vero che è poco ricettivo, ma molto dipende dall'ambiente circostante. Se la gran parte della Musica che gira in radio e in TV viene da Sanremo e X Factor che ci vogliamo aspettare? Sta anche a noi creativi proporre le nostre cose con più coraggio, altrimenti nessuno lo farà per noi. E poi bisogna sostenere le radio indipendenti, i piccoli club, sono poche realtà purtroppo, ma meritano aiuto e rispetto.

 

'Pensi di fare date o ti metti subito sotto con un altro disco?'

 

Adesso spero di ricominciare presto 'Viaggio tra i Solchi', un radio show di cultura musicale dal vivo con Fidel Kato (uno dei fratelli beatmaker nel disco) nei locali di Roma. Poi vorrei assolutamente trovare una situazione per cantare dal vivo. Non si può fare i pezzi solo per Spotify, la Musica va vissuta standoci dentro, sopra e sotto il palco, in strada, nelle jam, nei festival, al mare e in montagna, ovunque.

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