Testimone d’accusa di Agatha Christie al Teatro Quirino di Roma fino al 29 gennaio. La recensione

Fattitaliani

Al Teatro Quirino di Roma, fino al 29 gennaio “Testimone d’accusa" di Agatha Christie (1925). Traduzione di Edoardo Erba. Regia di Geppy Gleijeses. Aiuto regia Norma Martelli. Scene di Roberto Crea. Costumi Chiara Donato. Artigiano della luce Luigi Ascione. Musiche Matteo D’Amico

Con Vanessa Gravina (Roamine Heilger) e Giulio Corso (Leonard Vole) che nel film di Bill Wilder (1957) era interpretato da Tyron Power e con la partecipazione di Geppy Gleijeses nei panni di Sir Wilfrid Robarts e sostituisce Giorgio Ferrara per una leggera indisposizione.

Nonostante sia vicino a festeggiare il centenario dalla nascita, lo spettacolo continua ad essere una commedia teatrale di grande successo, merito non solo dell’arguzia dell’autrice che mette al centro della pièce l’intrigo che appassiona gli spettatori. La scena si svolge nell’aula di un tribunale inglese e procede tra colpi di scena del processo giudiziario che vede Leonard Vale accusato dell’omicidio di una ricca vedova, sospettato perché la vedova gli ha lasciato un’immensa somma di denaro. Come tutti i gialli, alla fine c’è un colpo di scena.
Nella trama si legge una sottile ironia che si amalgama con il dramma e la suspence. Ognuno di noi mette in dubbio l’efficienza del sistema giudiziario. Agatha Christie riesce a mantenere vivo l’interesse degli spettatori fino ad arrivare al The End!
La storia è molto coinvolgente, gli aspetti umoristici si fondono con la tensione del giallo.
Giulio Corso, indimenticabile nel suo ruolo, Vanessa Gravina è immensa. Sono due macchine da guerra!  

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