Opera Liegi, Jessica Pratt è "La Sonnambula". L'intervista di Fattitaliani

Fattitaliani

Sabato scorso la nevicata non ha impedito al pubblico di arrivare all'Opera di Liegi e godersi la prima de "La Sonnambula" di Bellini diretta da Jaco Van Dormael e Michèle Anne De Mey (intervista di Fattitaliani).Una versione caratterizzata da un linguaggio nuovo che ha messo armonicamente insieme musica, canto, ballo, film. La storia di Amina è stata valorizzata da più cornici allo stesso tempo, potremmo dire concentriche, che se da un lato hanno ribadito la centralità del canto e della composizione, dall'altro ne hanno messo in evidenza potenzialità ed energie inedite finora inesplorate e che potrebbero dare l'avvio a ulteriori sperimentazioni. Innovazioni che come in questo caso funzionino e risultino coerenti con il resto senza snaturare ed esagerare. Le immagini che tridimensionalmente proiettavano sullo schermo i movimenti coreografici dei ballerini sdraiati sul palco hanno emozionato e stupito ma non messo in secondo piano la prestazione artistica dei cantanti, che nei danzatori hanno ritrovato ciascuno un alter ego che ne evidenziasse movimento e storia. Di questo e altro Fattitaliani parla con Jessina Pratt, che interpreta La Sonnambula, nell'intervista realizzata subito dopo la prima, accolta da applausi lunghissimi.

La Sonnambula è un'icona del belcanto: la voce degli artisti primeggia anche sulla musica. Il suo approccio cambia rispetto ad altre opere e altri ruoli?
Sì, se devo interpretare Donna Anna durante le prove vado pure a cena con i colleghi senza preoccuparmi, ma se devo cantare Amina è un'altra cosa: devo stare molto attenta perché anche una piccola infiammazione nelle corde potrebbe infierire sull'intonazione. Siamo molto esposti quando cantiamo questo repertorio molto "vulnerabile" dal punto di vista vocale.

Tra le sue preferenze, Bellini dove si colloca?

È il primo. In ordine direi Bellini, Donizetti, Rossini. Ognuno di loro ha un elemento che li contraddistingue. Bellini ha una malinconia, un legato straziante che mi piace tantissimo, come anche più colore nell'orchestra. Rossini richiede tutte le possibilità tecniche che mi diverto molto a praticare, anche il Rossini serio è molto interessante dal punto di vista drammaturgico, mentre Donizetti è molto più dramma e "action".

Tornando a La Sonnambula, ha qualche aspetto in comune con Amina?

Sì, come lei sono abbastanza vulnerabile e ho pure problemi di sonno (ride, ndr). Come lei, sono anch'io una persona ansiosa. Inoltre, pure mio fratello soffre di sonnambulismo: da bambina ho vissuto da vicino l'esperienza di persone che camminano addormentate. Amina è una persona pura, ma non stupida: è una donna che ha lottato per avere l'uomo che amava e che vive un dramma enorme quando si trova in una stanza di un altro uomo senza nemmeno sapere come ci è arrivata. Nessuno le crede, viene messa alla gogna e subisce quello che oggi accade sui social, è vittima cioè di shaming.

Se La Sonnambula fosse stata scritta adesso, secondo Lei Amina reagirebbe in un'altra maniera, lasciando per sempre l'uomo che non le crede?

Lei fa un po' così, perché nel finale del primo atto i due litigano. Ma quando si è innamorati, si litiga ma poi ci riproviamo perché ne vale la pena. 

Che cosa Le impedisce di dormire bene 
a volte?
Lo stress per le rappresentazioni. Ieri mi sono addormentata alle 3,30 e mi sono alzata alle 8: non riesco, quando sono ansiosa è così. E poi c'è il continuo cambiamento della casa quando ci si sposta da una città all'altra.

Quindi, l'aspetto nomade di questo mestiere non è molto piacevole...

Per me no, per niente (ride, ndr). Io sono una persona abitudinaria: quando mi trovo in un posto nuovo, cerco dei punti di riferimento che posso trasformare in abitudini in quella nuova situazione. Ma la prima settimana sono abbastanza inquieta.

Lei ha ricoperto tantissimi ruoli: ogni volta Le risulta più facile entrare dentro un personaggio oppure uscirne?
La musica aiuta moltissimo a entrarci: ne La Sonnambula ci sono dei passaggi che appena li sento mi metto a piangere, anche perché dopo tanti anni di immedesimazione in questo ruolo, tanti elementi oramai mi sono dentro. Uscirne... diciamo che dopo la recita sono abbastanza silenziosa. Non do molte soddisfazioni a mio marito che è tutto esaltato (ride, ndr), mentre io non voglio parlare, ho bisogno di calmarmi e di spazio.

Questa versione diretta da Jaco Van Dormael e Michèle Anne De Mey, l'interazione con i ballerini, la presenza dei video di Giacinto Caponio l'hanno aiutata a immergersi nella storia?

Essendo rivolta verso il pubblico, non vedo molto i video, però in certi momenti c'è la mia sosia e mi piace tanto il "contatto" con lei.

Tra Amina e Lisa c'è rivalità: accade spesso anche nell'opera fra artisti?

Non so, anche quando c'è rivalità di solito non lo capisco, me ne accorgo magari anni dopo (ride, ndr). Non la vivo così, Marina (Marina Monzó, intervista di Fattitaliani) è un'amica, mi piace molto, sono contenta quando ha successo, non vedo perché ci dovrebbe essere rivalità. Amina e Lisa, in realtà, non sono neanche nemiche, perché alla fine sono due ragazze cresciute insieme che lottano per lo stesso uomo.

Nel suo lavoro c'è un consiglio ricevuto che continua a seguire scrupolosamente?

Sì, di continuare a studiare, sempre. Il primo giorno che non fai vocalizzi, lo senti tu; il secondo giorno lo sente il tuo maestro; il terzo giorno lo sente anche il pubblico. Giovanni Zambito.
Foto © J. Berger-ORW-Liège

PROSSIME DATE

mardi 24 janvier 2023   

jeudi 26 janvier 2023

samedi 28 janvier 2023


DIRECTION MUSICALE: GIAMPAOLO BISANTI

MISE EN SCÈNE: JACO VAN DORMAEL

MISE EN SCÈNE ET CHORÉGRAPHIE: MICHÈLE ANNE DE MEY

DÉCORS: VINCENT LEMAIRE

COSTUMES: FERNAND RUIZ

LUMIÈRES: NICOLAS OLIVIER

VIDÉO: GIACINTO CAPONIO

AMINA: JESSICA PRATT

ELVINO: RENÉ BARBERA

IL CONTE RODOLFO: MARKO MIMICA

LISA: MARINA MONZÓ (intervista di Fattitaliani)

TERESA: JULIE BAILLY

ALESSIO: UGO RABEC

UN NOTAIRE: BENOÎT DELVAUX

ORCHESTRE & CHŒUR: OPÉRA ROYAL DE WALLONIE-LIÈGE

Danseuses / Danseurs / Acrobates du Ballet :

Violette WANTY

Aurélien OUDOT

Nino WASSMER

Rita ALVES

Martina CALVO COGGIOLA

Johanne SAUNIER

Anke FIÉVEZ

Josse ROGER

Michaël HOTTIER

Avec, pour l’Orchestre, la collaboration du Conservatoire Royal de Liège et pour le Chœur, la collaboration du Chœur de la Fédération Wallonie-Bruxelles.

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