Opera Liegi, il soprano Marina Monzó ne "La Sonnambula". L'intervista di Fattitaliani

Fattitaliani



(video) Opera onirica di Vincenzo Bellini, La Sonnambula torna in scena a Liegi dopo trent'anni. Questo capolavoro del belcanto, con la regia di Jaco Van Dormael e di Michèle Anne De Mey (intervista) sarà rappresentato dal 20 al 28 gennaio 2023 sotto la direzione musicale del M° Giampaolo Bisanti (intervista), con Jessica Pratt (Amina), René Barbera (Elvino), Marko Mimica (Conte Rodolfo),  Julie Bailly (Teresa) e Ugo Rabec (Alessio). Nel ruolo di Lisa, rivale della protagonista, c'è il soprano spagnolo Marina Monzó, intervistata da Fattitaliani.
Lei ha debuttato sette anni fa nell'opera proprio nella Sonnambula: che effetto Le fa ogni volta che Le si presenta di cantare in quest'opera di Bellini?

Per me questa è un’opera molto speciale proprio per quello, è stata la mia prima opera come solista. Credo che per tutti, il primo ruolo con quale debuttiamo ci segna, e veramente io non vedevo l’ora di poter rincontrarmi con quest’opera così speciale. La sonnambula mi fa ricordare tantissime emozioni che a volte dimentichiamo quando la nostra passione diventa il lavoro. 

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Com'è cambiata Lei personalmente come artista negli anni?

All’inizio, nel mio caso, non sentivo nessun tipo di pressioni, non avevo cantato da nessuna parte, allora non dovevo soddisfare le aspettative di nessuno, ero molto spensierata e questo allontanava tutti tipi di paure. Adesso invece questa cosa la sento di più e a volte non mi godo le produzioni come vorrei, ma dall’altro lato sento che ho un controllo molto più grande di quando avevo 21 anni, sia con la voce che con la parte scenica. Cerco di trovare l’onestà sul palco e per me quando sento che c’è verità nel mio canto o nella mia interpretazione è quando veramente ti dimentichi dei pensieri negativi e semplicemente ricordi il perché hai scelto questo mestiere. 


Il personaggio che Lei interpreta, Lisa, non è simpaticissimo: cosa sta mettendo di sé in Lei per renderla al meglio?

Io credo che dipenda della produzione. In questo caso a Liegi sento che il personaggio ha tanti momenti comici ed attivi. Lei non ha peli sulla lingua ed è abbastanza trasparente e rapido da leggere ed è questo che ti fa anche sentire certa empatia, perché lei agisce in conseguenza dei suoi sentimenti. 

Credo che tutti in qualche momento ci siamo sentiti come Lisa, come la pecora nera. Amina è una ragazza che dimostra una felicità estrema tutto il tempo e che adesso si sta per sposare con Elvino, lo stesso uomo di cui anche Lisa è innamorata. Tutti amano Amina per il semplice fatto che sia bella e casta. Evidentemente Lisa, che è un personaggio con un carattere forte, non riesce a capire e a gestire la situazione ed è per questo che sente rabbia o gelosia. 


La Sonnambul
a è un'icona del Belcanto: i cantanti primeggiano sulla musica. Avverte questa responsabilità qui in modo particolare oppure le varie opere che interpreta non si differenziano molto dal punto di vista della preparazione e dell'emozione?

Per me non c’è differenza a livello di preparazione. Ogni compositore ha delle difficoltà diverse e allora dobbiamo lavorare su quelle. È vero che, per esempio, in Bellini troviamo anche delle arie con tante ripetizioni nel testo e variazioni che fanno sì che lo studio non sia soltanto di tecnica ed interpretazione ma anche di creatività, come succede pure con Rossini. Per me è un percorso bellissimo perché diventa un lavoro più personale ed un risultato unico.  

Foto © Gemma Escribano

Tanti sono i Maestri con cui ha lavorato e si è perfezionata. Condivide con noi una raccomandazione, un consiglio ricevuto che segue tuttora?

È molto importante arrivare ben preparati alle produzioni. Personalmente, il miglior modo per migliorare sarebbe arrivare ad una prova con le mie idee musicali però sempre fidandomi dei Maestri ed essendo aperti alle loro indicazioni.



Frequente o raro nel mondo dell'opera essere rivali come Lisa e Amina?

Direi che ci possono essere in entrambe le situazioni. Dipende molto dalla personalità e dalle insicurezze di ognuno, come nella vita fuori dall’opera. 

Credo anche che ammirare i tuoi colleghi e poter apertamente esprimere questa ammirazione verso di loro o chiedere dei consigli, possa soltanto farti crescere come artista e come persona.

© J. Berger-ORW-Liège

Prossimi progetti?

Dopo Liegi andrò a Palermo per il Don Pasquale, dopo sarò a Verona per la Messa di Gloria di Rossini e farò anche due Rigoletto sia alla Deutsche Oper Berlin che a Las Palmas de Gran Canaria. Quest’estate invece tornerò a Pesaro al Rossini Opera Festival. Giovanni Zambito.

Foto copertina di © Gemma Escribano (fonte: Marina Monzó.com)


Foto scene: © J. Berger-ORW-Liège

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