A “È TEMPO DI CULTURA” si parla di Pierfranco Bruni in un appassionante viaggio nell’anima della sua poetica

Fattitaliani



Sabato 7 gennaio, alle ore 15:30,  nel gruppo letterario di Facebook “Ophelia’s friends”, nel corso di una nuova di puntata di È TEMPO DI CULTURA si approfondiranno gli affascinanti temi del libro “L’anima poetica di Pierfranco Bruni” di Stefania Romito (Passerino Editore). Il primo libro dedicato interamente allo scrittore calabrese, già candidato al Nobel per la Letteratura.

L’incontro dal titolo “Parlando di Pierfranco Bruni – Il tempo, il ricordo, la nostalgia” sarà il primo di una serie di appuntamenti che avranno la finalità di tracciare un approfondito percorso nell’ambito della poetica di Pierfranco Bruni, tra gli scrittori più significativi del panorama editoriale italiano. Eventi durante i quali si ripercorreranno le tappe più rappresentative della ars scribendi bruniana che contempla i vari ambiti della scrittura, dalla narrativa al saggio passando attraverso la poesia.

Il Mito, l’Amore, il Sacro, l’Oriente, lo Sciamanesimo… Sono soltanto alcuni dei temi bruniani che verranno indagati nei prossimi imperdibili appuntamenti di “È TEMPO DI CULTURA - Parlando di Pierfranco Bruni”. Assunti esistenziali di una estetica della parola in cui la visione antropologica diventa filosofia dell’anima.

Pierfranco Bruni, come emerge nel libro di Stefania Romito, si rivela essere un “evoluzionista poetico” che accoglie tutto ciò che di più prezioso è contenuto all’interno della poesia classica per interiorizzarlo e innovarlo. Ciò è possibile soltanto quando si sono interiorizzati perfettamente i temi della classicità attraverso autori moderni che si sono amati profondamente. Come Cesare Pavese, nel caso di Pierfranco Bruni.

La metafora, la consapevolezza che la poesia non può mai essere pragmaticità del reale, bensì trascendenza onirica. Il concetto stesso di destino che nasce nella dimensione del mito e della memoriaI dialoghi con Leucò, l’opera pavesiana che attinge alla classicità per andare oltre, rappresenta tutto questo. Nel suggestivo libro di Bruni “Amare Pavese” emerge come il poeta delle Langhe abbia creato dei veri e propri orizzonti letterari, estetici e linguistici, in cui i simboli, il mito, la nostalgia vengono vissuti come dei veri e propri archetipi esistenziali. Questi aspetti li ritroviamo in Pierfranco Bruni, così come ritroviamo anche l’altra forte componente pavesiana: l’elemento antropologico filtrato dalla letteratura e dalla filosofia.

Il viaggio omerico, inteso come nostos, viene ripercorso all’interno di una grecità nella quale convivono visioni antropologiche primitive. Un’antropologia dell’anima che si rifà a Ernesto De Martino (che Pavese conosceva bene) ma anche a Mircea Eliade dal quale mutua l’attitudine a un superamento della storia attraverso i sentieri della memoria. Per Pavese, così come anche per Bruni, la storia non è cronaca, non è racconto reale, bensì mistero che raccoglie i segreti del ricordo. Solo così il simbolo può attraversare la storia per divenire mito.

Un altro elemento pavesiano che affascina Bruni è il fuoco, vissuto come archetipo esistenziale. Un elemento simbolico e metaforico interpretato da Pavese in chiave antropologica e sensuale che richiama la concezione passionale di Gabriele D’Annunzio. Falò le cui ceneri nascondono perfino la memoria che viene illuminata dal chiarore della luna.

In questo primo incontro dal titolo “Parlando di Pierfranco Bruni – Il tempo, il ricordo, la nostalgia” interverranno: Pierfranco Bruni (scrittore, saggista, poeta), Franca De Santis (Presid. Associaz. culturale “Terra dei Padri”), Floriano Cartanì (giornalista e scrittore), Felice Foresta (Avvocato e scrittore) e Stefania Romito (giornalista e scrittrice).

L’appuntamento è per sabato 7 gennaio 2023, alle ore 15:30, diretta Facebook nel gruppo letterario “Ophelia’s friends”.

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