I RogoredoFS presentano il 1° ep "Retrovie dello Stato": un ritratto spietato e lucido del Paese. L'intervista

Fattitaliani



Retrovie dello Stato è un viaggio tra diversi personaggi attraverso i quali il gruppo ha denudato ed esorcizzato i vizi della società che li circonda: da un lato l’ambiente universitario, dall’altro quello della frenetica e nebbiosa Lombardia vista con gli occhi di un pendolare.

Per esprimersi è stato usato il linguaggio più naturale, spontaneo e sincero possibile: i testi in italiano si fondono con la musica, che spazia da ritmi rock ad atmosfere psichedeliche, per trasmettere all’ascoltatore tutto il bagaglio di atmosfere impresse nel disco

Bio:

I RogoredoFS nascono nel 2017 nell'omonima stazione milanese, punto di incontro tra il frontman Armando (Abruzzese), il tastierista Jacopo (Emiliano) e la sezione pavese composta dal chitarrista Nicholas, il Bassista Riccardo e il batterista Andrea.

Dopo un paio di anni di gavetta tra Milano, Pavia e Lodi decidono di fare sul serio concretizzando in "forma scritta" ciò che fino ad ora erano canzoni suonate solo dal vivo. Da qui nascono una serie di singoli rilasciati tra il 2020 e 2021 che a fine 2022 decidono di racchiudere nell’EP “Retrovie dello stato”.

 

https://open.spotify.com/album/2NIsCiBZwuZuNBw3LpCnu2?si=DZ2WttBnTMCNHJFB5YF19Q

 

Premessa; disco bellissimo…complimenti… uno di quei dischi che si fa fatica a catalogare. Musicalmente come lo definiresti il vostro stile?

Grazie per i complimenti! La domanda sul genere ce la fanno in molti e facciamo sempre un po’ di fatica a rispondere. Proveniamo da realtà musicali diverse e il nostro unico punto d’incontro è stato proprio questo progetto. Solitamente i nostri ascoltatori ci appioppano il genere “rock indipendente/alternativo”. Settimana fa una webzine ci ha definiti “combat folk al vetriolo”: molto meglio direi.

 

I testi credo che facciano assolutamente la differenza in Retrovie dello stato. Sei d’accordo?

D’accordissimo. I testi sono il motivo per il quale questo progetto sussiste. Alcuni hanno detto che a livello musicale produciamo del rock anni ’90. Sinceramente non mi pare una tragedia, dopotutto meglio essere preistorici che pleonastici.

 

Spiegami il concetto di retrovie dello stato

Cercavamo un titolo che riassumesse le tematiche sociali dell’album e che allo stesso tempo richiamasse la gimmick ferroviaria attorno alla quale l’abbiamo sviluppato. “Retrovie dello Stato” ci sembrava un buon gioco di parole.

 

Mi spieghi l’idea del narcan di noè?

Anche questo è un po’ un gioco di parole. Il brano è una storia d’amore sui generis, intrisa di angoscia e tossicodipendenza. L’idea del Narcan, farmaco usato in caso di overdose, che si fa scialuppa di salvataggio era la chiave per decifrare il testo.

 

Trovo questo ritornello stupendo, pieno di provocazioni e spunti…

Ce lo spieghi?

 

Non volevi la rivoluzione?

Mi dicevi che non puo' aspettare

Sostenevi fosse troppo presto

Per fare un passo indietro, eppure

Non volevi la rivoluzione?

Per avere il tuo lasciapassare

Sostenevi che non fosse onesto

Il desiderio di scappare

Mercanti è essenzialmente il pezzo più politico del disco. Nacque nel 2018, anno che considero l’apice assoluto del populismo. Ci colpì parecchio l’incoerenza di alcune figure che popolavano i media a ogni ora del giorno, scrivemmo quindi questo breve racconto epico: uno strano mix tra mito della caverna, storie bibliche di mercanti truffatori e attualità.

 

Chi sono i rettiliani?

Al contrario di quanto si possa pensare, Rettiliani non parla di presunte personalità al centro di teorie complottiste. E’ un brano intimo, simile a Mercanti ma che analizza il l’individuo nella sua dimensione particolare. Sono molti quelli che riescono a vivere indossando strati squamosi di ambiguità, cambiando pelle a seconda delle circostanze.

 

Ho visto che di fatto i brani contenuti nell’ep li avevate già pubblicati.. come mai la decisione di raggrupparli in un disco unico?

Il piano iniziale era quello di pubblicare 3 singoli e un EP, poi con la parentesi pandemica tutti si è fatto difficile, sconnesso, incerto. Siamo andati avanti rilasciando singoli fino a quando abbiamo sentito il bisogno di impacchettare in un disco tutto ciò che è stato scritto dal 2017 al 2020, in modo da concentrarci sui nuovi brani.

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